Pagamenti Pa: per le Pmi, il miraggio dei 30 giorni

Lo certifica il “Rapporto di Confartigianato sull’applicazione da parte della Pa della Direttiva contro i ritardi di pagamento”: l’Italia è la peggiore d’Europa in fatto di puntualità nei pagamenti alle imprese. Il Rapporto, reso pubblico nei giorni scorsi, dimostra che in Italia il malcostume dei ritardi di pagamento resta duro a morire, nonostante la Direttiva Ue 7/2011.
Cattivi pagatori. «I “cattivi pagatori” - commenta il presidente di Confartigianato Biella, Cristiano Gatti - tengono in ostaggio le imprese e rappresentano uno dei principali ostacoli alla ripresa economica. I ritardi di pagamento degli enti pubblici, per il Rapporto di Confartigianato, sono costati alle imprese italiane 2,1 miliardi di euro di maggiori oneri finanziari. Gli imprenditori sono infatti costretti a chiedere prestiti in banca per finanziare la carenza di liquidità derivante dalle fatture non saldate».
Paradosso. Paradosso tutto italiano, ai ritardi nei pagamenti si aggiungono i ritardi nell’applicazione dei Decreti sblocca-debiti, varati dal Governo ad aprile e ad agosto 2013, per accelerare i pagamenti alle imprese da parte delle Pa. Sempre secondo il Rapporto, al 22 gennaio 2014, infatti, risultano pagati 21.623 milioni, pari al 79,4% dei 27.219 milioni stanziati per il 2013. Le percentuali delle somme effettivamente erogate alle imprese rispetto alle risorse stanziate sono del 94,2% per i debiti dello Stato, scendono all’81,5% per i debiti di Regioni e Province autonome e al 70,2% per quelli di Province e Comuni.
La quota dei pagamenti effettuati cala poi drasticamente per i debiti accumulati dal Servizio Sanitario Nazionale (Asl, Aziende Ospedaliere, Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, Gestione Sanitaria accentrata). Secondo il Rapporto di Confartigianato, al 22 gennaio 2014 sono stati pagati 6.690 milioni, pari al 18,1% dei 36.988 milioni di debiti accumulati dal Servizio Sanitario Nazionale nei confronti delle imprese fornitrici di beni e servizi. I pagamenti in 30 giorni imposti dalla legge rimangono quindi un miraggio per le imprese italiane. Un sondaggio Ispo/Confartigianato, condotto tra il 9 e il 15 gennaio 2014 su un campione di artigiani e piccoli imprenditori per misurare sul campo il rispetto della legge sui tempi di pagamento in vigore in Italia dal primo gennaio 2013, confermai dati del Rapporto da cui, peraltro, emerge anche che, lo scorso anno, per l’86% delle piccole imprese il saldo delle fatture da parte della Pa è avvenuto ben oltre i 30 giorni imposti dalla normativa.
G.O.