Pagamenti: nel Quadrante, aziende virtuose

Pagamenti: nel Quadrante, aziende virtuose
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Nonostante la crisi e le difficoltà del momento, le imprese biellesi e novaresi si confermano tra le più virtuose nell’onorare i propri debiti con i rispettivi fornitori.
È quanto risulta dallo “Studio “Pagamenti 2012 in Piemonte” (relativo al terzo trimestre 2012) di Cribis D&B, la società del Gruppo Crif specializzata nella business information: un dato di non poca importanza, soprattutto alla luce della situazione di carenza di liquidità  in cui versano moltissime aziende strette tra il credit crunch da un lato e il costo del denaro che, secondo un recente studio di Confartigianato, per le Pmi biellesi sarebbe in media del 4,9% e per quelle novaresi del 5,49%.

Fatture. Nel terzo trimestre 2012, secondo Cribis D&B, il 55,9%  delle imprese di Biella ed il 53,8% di quelle di Novara ha saldato entro i termini contrattuali le fatture ai propri fornitori. Peraltro, concentrando l’attenzione sulle province del Quadrante Nord Ovest, se Vercelli riscontra un dato poco inferiore a quello di Novara (53,1% di imprese che salda entro i termini contrattuali), il Vco si conferma il territorio più virtuoso, con un 57,8%. La performance del Quadrante risulta migliore sia della media regionale sia di quella nazionale: a settembre 2012, infatti, risulta puntuale il 49,7% delle imprese piemontesi e solo il 47,3% di quelle italiane.

Puntualità. Una puntualità mantenuta a costo di crescenti sacrifici. «I dati - commenta il presidente dell’Uib, Marilena Bolli - riflettono soprattutto il livello etico delle nostre imprese e i principi sani del nostro tessuto industriale. Per converso, esiste invece il problema dei ritardi nei pagamenti da parte della Pa nei confronti di molte aziende: un problema assai grave. Tra le due posizioni divergenti, occorre trovare celermente un riequilibrio. La virtù delle imprese emerge ancora di più alla luce dei problemi relativi all’accesso al credito. Non è un caso se Unioncamere ha dato recentemente indicazione alla Camere di Commercio di privilegiare il sostegno al credito, collaborando con i Confidi».
Anche Fabio Ravanelli, presidente dell’Ain, dà una lettura dei dati focalizzata soprattutto sulla reattività delle imprese nonostante la difficoltà del momento.
«Che il 53,8% delle imprese novaresi rispetti i propri termini di pagamento è un dato che non mi stupisce - afferma Fabio Ravanelli -: esso, semmai, riflette quel segno particolare che caratterizza il modo di far impresa delle aziende del territorio e che si basa su un’etica e su valori che hanno nella nostra tradizione industriale la loro radice».

Bond territoriali. Centrale resta invece il problema dell’accesso al credito e del costo del denaro. «E’ il tema di fondo - continua Ravanelli -. Occorre richiamare l’attenzione sul fatto che oggi gli istituti di credito sono legati a protocolli e  regole restrittivi nella valutazione del merito. Laddove opportunamente stimolati, però, essi rispondono. L’Ain, per esempio, con un accordo con la Banca Popolare di Novara, ha avviato l’operazione “Bond territoriali” ossia prestiti obbligazionari la cui raccolta serve appunto a finanziare i progetti di investimento delle imprese locali. Le aziende aderenti all'Ain avranno a disposizione un “plafond” di un importo massimo di 10 milioni di euro per la concessione di finanziamenti, sia a medio-lungo termine sia di breve periodo, che sarà per il 50% raccolto mediante l’emissione, da parte del Banco Popolare, di un prestito obbligazionario e di un certificato di deposito».   Anche l’Uib sta guardando all’esperienza dei bond territoriali come  un modello percorribile.  «E’ in corso una trattativa con una banca del territorio per giungere al più presto ad un accordo - conferma infatti il presidente Uib, Marilena Bolli -. L’obiettivo è quello di uno strumento che, da un lato, remuneri  chi lo sottoscrive ma, dall’altro, sappia soprattutto ridurre la forbice dell’accesso al credito per le imprese».

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