Al Piazzo, oggetti (e cibi) ‘fatti ad arte’
Viaggio tra i lavori dei maestri artigiani, tra bellezza, tradizione e creatività. E a Palazzo Ferrero una vetrina delle bontà biellesi.

Biciclette in legno, antichi lampadari, bambole in legno, presepi napoletani, filigrane d’argento, cornici dorate, mobili vintage, capi di sartoria, cristalli decorati, intonaci a calce, rilegature preziose, calzature fatte a mano, chitarre, vetrate….
Palazzo La Marmora apre le porte ai lavori ‘fatti ad arte’, e ogni ambiente diventa una sorpresa, in un caleidoscopio di oggetti belli e affascinanti, e soprattutto di racconti: perché dietro ciascuno di questi prodotti c’è tutto un mondo, una passione che spesso si tramanda per generazioni, l’avventura di una sfida affrontata e vinta.

Conferme e novità
In questa seconda edizione di Fatti ad arte, troviamo parecchi volti noti, che già lo scorso anno avevano fatto da apripista e hanno voluto riconfermare la propria presenza all’evento: dalla grande tradizione liutaia milanese della Fondazione Monzino, alla torinese Reale Restauri, che ridona la luce agli antichi lampadari, alle legature preziose della bottega biellese Rilegato a mano.

E anche quest’anno, l’enorme ficus che ricopre la parete del giardino d’inverno fa da sfondo verde alle immagini che raccontano i gesti sapienti degli artigiani, con gli scatti del giovane fotografo biellese Carlos Gianesini.
Ma ci sono anche parecchie novità, a partire dalla mostra Sartoria Italiana, ospitata nel salone dei Galliari. E poi – in quella che un tempo era una cantina del palazzo – le scarpe personalizzate di Barbera e figli, azienda biellese vincitrice del premio ‘Miglior Artigiano d’Italia’.

E ancora l’accogliente spazio vintage allestito, con la consueta creatività, dalla Cuperfrigor di Rosita Cupertino. O ancora le preziose statuine, nel rispetto della settecentesca arte presepiale napoletana, portate da Cava dei Tirreni dalle ceramiste dell’associazione Pandora. E le affascinanti bici rivestite in legno della Fervora, di Casale Monferrato. E poi l’arte della ‘glittica’ (l’incisione del vetro) della savonese Vanessa Cavallaro, le vecchie bambole della Val Gardena di Judith Sotriffer, e tanti altri ancora.
I sapori biellesi ‘fatti ad arte’
C’è poi un altro mondo parallelo, quello dell’enogastronomia. Fatti ad arte è stata infatti l’occasione per il debutto delle quattro filiere del cibo promosse dal GAL Montagne biellesi: Panorama del Gusto, che raggruppa realtà produttive e commerciali dell’Oasi Zegna; TeriTorj, formata da aziende bio; EatElvo, che unisce 8 produttori della Valle Elvo; Social Bun, rete di aziende legate da innovatività e attenzione al sociale.

Nello scenografico salone di Palazzo Ferrero, i visitatori hanno così potuto trovare una ampia panoramica delle bontà del territorio, offerte da sessanta piccole aziende biellesi del food, tutte insieme: una novità assoluta per il nostro territorio.
Simona Perolo