LA STORIA

Occhieppo Inferiore, “Laura Bocca” chiude a fine anno

Dopo 39 anni i titolari, già in pensione, hanno deciso di lasciare. Finora nessuno si è fatto avanti per rilevare il negozio di abbigliamento e arredo casa. 

Occhieppo Inferiore, “Laura Bocca” chiude a fine anno
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Dopo 39 anni i titolari, già in pensione, hanno deciso di lasciare. Finora nessuno si è fatto avanti per rilevare il negozio di abbigliamento e arredo casa.

La storia

“Laura Bocca”, il negozio di abbigliamento e arredo per la casa di via Martiri, 37, a Occhieppo Inferiore, chiuderà i battenti a fine anno. I titolari, Laura Bocca e il marito Luciano, già in pensione da qualche tempo, hanno ritenuto che sia venuto il momento di lasciare - non senza un po’ di commozione -, dopo 39 anni di attività.

Dal 1983

Era il 1983 ed entrambi avevano già un’altra occupazione: interprete di lingua tedesca per una ditta, Laura, addetto al centro meccanografico della Lancia di Verrone, Luciano. «Mio marito faceva i turni, lavorava anche di notte. E sperava di riuscire a cambiare lavoro.
«L’occasione giusta - racconta la titolare - arrivò proprio quell’anno, con la possibilità (e la fortuna) di rilevare il negozio accanto alla panetteria dei miei genitori (la “Panetteria Bocca”, ndr). Mio marito avrebbe forse voluto riflettere ancora un po’ prima di fare il grande passo, ma io agii d’impulso e dissi: “Lo prendiamo!”. E pensare che l’idea di lavorare nel commercio non mi aveva mai affascinata. Quando aiutavo i miei nella panetteria, lo ripetevo spesso: “Io non lavorerò mai in un negozio”. Come non detto...».

In negozio

Ben presto Laura Bocca è entrata in sintonia con il suo nuovo ruolo, scoprendo fin da subito che, contrariamente a quanto aveva pensato in passato, quella di commerciante era una professione che si sentiva cucita addosso. «Frequentavo le fiere di settore, sempre alla ricerca di stimoli e cose particolari da proporre ai miei clienti - dice -. In questi 39 anni sono cambiate le mode e i gusti della clientela, ma io e mio marito abbiamo sempre cercato di essere un passo avanti, di precorrere i tempi: ad esempio, abbiamo introdotto lo Shabby Chic prima che questo stile cominciasse a prendere piede».
Poi l’apertura dei centri commerciali. «Si temeva una batosta, invece siamo riusciti a mantenere la nostra clientela, differenziando la nostra offerta e puntando sul servizio», spiega Laura Bocca, che nel suo negozio vende abbigliamento per uomo, donna e bambino ma anche intimo, articoli di merceria, pigiameria e arredamento per la casa.
«In tutti questi anni - aggiunge - non ho mai rimpianto di aver lasciato la mia precedente occupazione. Anzi. Mi ritengo fortunata perché ho fatto un lavoro che mi piaceva e perché ho sempre avuto ottimi clienti, che mai mi hanno dato problemi: a loro va il mio ringraziamento più sentito».

Svendita totale

Ora che si avvicina la chiusura del negozio, è in corso una svendita totale. «Mi dispiace che un’attività così ben avviata non possa continuare. D’altra parte noi abbiamo deciso di smettere, i nostri figli hanno scelto altre strade lavorative e, al giorno d’oggi, chi mai vorrebbe imbarcarsi in un’impresa del genere? Comunque non è detta l’ultima parola: qualcuno può ancora farsi avanti da qui alla fine dell’anno», dice, seppur con poca convinzione. Quel che è certo è che in queste ultime settimane Laura Bocca continuerà a servire i suoi tanti clienti «con il magone» e da gennaio 2023 inizierà a dedicarsi ad attività di volontariato. «Mio marito, invece, porterà avanti il settore dell’arredo: continuerà quindi a rivestire divani e a confezionare trapunte, tendaggi, ecc. La verità è che nessuno di noi due sarà capace di starsene con le mani in mano».

Lara Bertolazzi

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