Novaretti: «Salviamo i negozi di montagna»
(6 giu) «Dobbiamo assolutamente difendere i negozi di montagna, renderli vivibili e connetterli in modo più stretto con la vita del territorio. Solo in questo modo potremo pensare che i turisti abbiano interesse a visitare il Biellese: dando loro la possibilità di “vivere” la nostra realtà anche attraverso i piccoli esercizi di paese». E’ l’appello che il presidente di Ascom, Mario Novaretti, lancia in questi giorni a seguito della pubblicazione dei risultati di un’indagine sulla desertificazione del settore svolta dall’associazione che raccoglie circa 2mila soci in rappresentanza del tessuto commerciale biellese «Dobbiamo assolutamente difendere i negozi di montagna, renderli vivibili e connetterli in modo più stretto con la vita del territorio. Solo in questo modo potremo pensare che i turisti abbiano interesse a visitare il Biellese: dando loro la possibilità di “vivere” la nostra realtà anche attraverso i piccoli esercizi di paese». E’ l’appello che il presidente di Ascom, Mario Novaretti, lancia in questi giorni a seguito della pubblicazione dei risultati di un’indagine sulla desertificazione del settore svolta dall’associazione che raccoglie circa 2mila soci in rappresentanza del tessuto commerciale biellese. L’inchiesta, che ha preso in esame soprattutto la zona montana e pedemontana attraverso la somministrazione ai funzionari di 57 Comuni di alcuni quesiti, ha restituito per queste zone la fotografia di un commercio in profonda sofferenza: la situazione, in particolare, risulta altamente preoccupante in particolare in una decina di paesi (Ailoche, Caprile, Magnano, Villa del Bosco e Zumaglia sono completamente sforniti di esercizi commerciali, mentre Donato, Sala e Ternengo sono considerati “insufficientemente forniti”), mentre buona parte degli altri Comuni presi in considerazione presentano comunque problematiche specifiche legate ad alcune singole frazioni.
Secondo il presidente Ascom, il panorama risulta in peggioramento rispetto ad analoghe rilevazioni effettuate in passato. «Il problema della desertificazione - spiega - è reale e va affrontato ricreando la vivibilità del territorio, anche con l’intento di creare nuova occupazione». La ricetta proposta, in particolare, è quella di «non togliere assolutamente questi servizi alla popolazione - chiarisce Novaretti - che, nonostante le difficoltà, ha deciso di vivere in territori montani. Sottrarre loro i piccoli negozi vorrebbe dire non presidiare più il territorio e questo potrebbe avere conseguenze molto dannose». Secondo il presidente di Ascom, al presidio costituito dai piccoli esercizi sarebbe poi necessario unire un’altra misura: incentivi alla presenza di ambulanti in valle più volte a settimana, il cosiddetto servizio itinerante che un tempo nei paesi era particolarmente diffuso. L’idea potrebbe essere quella di realizzare un bando per individuare gli itineranti cui affidare il servizio.
6 giugno 2010