Nel Biellese, più donne che lavorano ma...

Grazie al tessile, più opportunità per le lavoratrici, ma nelle fasce medio-basse. Nei dati della Camera di Commercio, luci e ombre del lavoro femminile.

Nel Biellese, più donne che lavorano ma...
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In apertura del convegno 'Direzione Lavoro' dello scorso otto marzo a Città Studi, sono stati presentati i dati locali sul lavoro femminile. Nel Biellese – ha ricordato Alessandro Ciccioni, presidente della Camera di Commercio di Biella e Vercelli - il tasso di occupazione femminile, ossia il numero di donne occupate in rapporto alla popolazione di riferimento, è particolarmente alto: nel 2017 (ultimo dato disponibile) arriva infatti al 63,9%, percentuale molto più alta rispetto a quella regionale (58,8%) e soprattutto a quella nazionale, che si ferma al 48,9%. La peculiarità della situazione biellese risente infatti dell’alta incidenza del settore tessile, che tradizionalmente predilige le donne per una serie di mansioni molto specifiche.

Disoccupazione femminile particolarmente bassa

Specularmente, sul nostro territorio la disoccupazione femminile risulta particolarmente bassa, attestandosi al 7% contro il 10,2% del Piemonte e il 12,4% a livello nazionale. Questo però non significa che solo 7 donne su 100 siano senza lavoro: occorre infatti tener presente che l’Istat considera ‘disoccupati’ solo coloro che dichiarano di essere attivamente in cerca di un lavoro. Non sono quindi conteggiati tra i disoccupati coloro che il lavoro non ce l’hanno ma neppure lo cercano, vuoi perché sfiduciati, vuoi perché – è il caso di molte donne – si dedicano alla casa e alla famiglia.

L'imprenditoria femminile nel Biellese
L'imprenditoria femminile nel Biellese

Le previsioni di assunzioni

La situazione locale favorevole al lavoro femminile è però confermata anche dall’indagine Excelsior, una rilevazione mensile su un campione nazionale di 300mila aziende a cui viene chiesto a quali e quanti contratti di lavoro hanno intenzione di stipulare. Ebbene, sul totale delle ‘entrate’ previste, il 51% riguarda figure in cui il genere è indifferente, il 25,5% riguarda preferibilmente uomini, mentre nel 22,9% dei casi si cercano espressamente figure femminili. Sono infatti molte le offerte di lavoro che - con buona pace della legge 903/77, che da oltre quarant’anni vieta ogni forma di discriminazione - indicano esplicitamente una preferenza per l’uno o l’altro genere. Ma nel Biellese questa discriminazione sembra favorire, per una volta, la manodopera femminile, con una esplicita preferenza per le donne indicata per il 40% delle assunzioni previste nel settore tessile e per il 33% nel settore dei servizi alla persona.

Ancora poche le imprenditrici

Ancora molto basso invece il tasso di imprenditoria femminile, ossia la percentuale di aziende in cui le donne rappresentano più del 50% nelle quote di partecipazione e/o nelle cariche amministrative. Le imprese femminili registrate alla Camera di Commercio di Biella ammontano a 3.675 unità, pari al 20,7% del totale delle imprese, un dato inferiore rispetto al dato nazionale (21,9%). La maggior parte di imprese femminili biellesi operano nel settore ‘altri servizi’ (40,7%), commercio (24,2%) e alloggio e ristorazione (10,6%).

Simona Perolo

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