Milano Unica: Prato chiede un salone di precollezione in luglio

Milano Unica: Prato chiede un salone di precollezione in luglio
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Una fiera di “precollezione” a luglio. È questa, in sintesi, la richiesta che gli imprenditori pratesi avanzano a Milano Unica. Non una condizione o un aut , ma una proposta che tuttavia, secondo i tessitori di Prato, potrebbe stimolare un riassetto del calendario delle fiere tessili.

Panorama. I riflettori sull’ultima edizione di Milano Unica si sono chiusi, due settimane fa, non solo con un aumento di buyers internazionali, ma soprattutto con l’annuncio, da parte del viceministro allo Sviluppo economico, Carlo Calenda, di una dote cospicua a favore della promozione del tessile made in Italy che deve essere però capace di fare massa critica sul contesto internazionale. Il presidente di Milano Unica, Silvio Albini, ha nell’occasione annunciato una prima edizione americana della fiera, in luglio, a New York. L’edizione di febbraio, peraltro, ha visto la complessiva presenza di una trentina di aziende del distretto pratese: poche, in confronto alle oltre cento che, invece, hanno partecipato a Première Vision.

Scelte. «Il progetto di Milano Unica New York, al pari di quello di Milano Unica China e la stessa prospettiva e visione del viceministro Calenda sono da noi fortemente condivise - spiega Andrea Cavicchi, presidente dell’Unione industriale pratese -.  Detto questo, abbiamo riscontrato, in molti espositori pratesi la cui specialità produttiva è polarizzata sul tessuto donna, l’esigenza di fare un salone di “precollezione” ai primi di luglio a Milano. La nostra richiesta va nella direzione di rafforzare e compattare il sistema tessile rappresentato da  Milano Unica: non si tratta assolutamente di una condizione che Prato pone alla partecipazione al salone milanese, ma semplicemente di un’ipotesi di lavoro».

Sondaggio. In effetti, Milano Unica ha commissionato ad Ipsos un sondaggio tra tutti i suoi espositori al fine di saggiare tale ipotesi. Sarà sulla base di quei risultati che  verrà valutata la percorribilità, anche in termini di sostenibilità economica, di un salone di “precollezione”. «Sappiamo con chiarezza che per la realizzazione di un salone di “precollezione” occorre avere un numero sufficiente di espositori che renda sostenibile e giustificabile la sua organizzazione  - dice Cavicchi -. Se la proposta non troverà consensi e i costi diventeranno pertanto non affrontabili, l’ipotesi diventerà difficilmente praticabile. Questo, però, non determinerà una moria di espositori pratesi a Milano Unica in settembre. La nostra è solo un’ipotesi di lavoro ma che, se praticata in modo coeso con la auspicata partecipazione anche dei biellesi e dei comaschi, potrebbe essere un modo per innestare un’anticipazione del calendario delle fiere, rispondendo alle esigenze di un mondo che sta andando sempre più veloce».
La risposta di Milano Unica dovrebbe arrivare a fine mese. «Speriamo emerga una sintonia con quanto  abbiamo chiesto - conclude Cavicchi -: negli incontri avuti, abbiamo sempre riscontrato un atteggiamento di responsabile collaborazione».
Giovanni Orso

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