Meccanotessile, nuovo sprint sul mercato italiano
Il valore dell’indice si è attestato a 94,2 punti (base 2010=100). La crescita, nell’ultimo trimestre 2016, ha interessato sia i mercati esteri, dove l’indice ha fatto segnare un valore assoluto di 103,4 punti (+5%) sia l’Italia dove l’incremento è stato del 16% (valore assoluto pari a 55,7 punti). Su base annua, invece, l’indice ha registrato un incremento medio del 4% (valore assoluto 95,2). Nel 2016, sono cresciuti in modo deciso gli ordinativi interni, saliti del 14% (indice assoluto 55,2), a conferma della vivacità del mercato italiano. I mercati esteri hanno registrato un aumento degli ordini più contenuto (+3%). «Di certo - aggiunge Raffaella Carabelli - ci attendiamo molto dagli incentivi del Piano Nazionale Industria 4.0. Ora che la legge è operativa attendiamo le necessarie spiegazioni per la sua applicazione da parte del Mise per sfruttare al meglio la serie di incentivi proposti. Nonostante la performance non certo brillante del nostro export nei due principali mercati, Cina e Turchia, le nostre vendite crescono in Bangladesh e Pakistan, nel Nord America ed in Europa». L’analisi di Acimit trova conferma anche per quanto concerne il meccanotessile biellese nelle parole di Monica Manenti, capogruppo dei Meccanici Uib. «La ripresa degli ordini sul cosiddetto mercato domestico permette di compulsare finalmente un diverso sentiment di fiducia nell’economia italiana che, pur in modo limitato, ha visto tornare finalmente il segno più davanti ad alcune variabili macroeconomiche. In quest’ottica, ritengo che sull’aumento della domanda interna, prima ancora del “pacchetto” di incentivi la cui portata potrà valutarsi solo in un periodo più lungo, abbia influito soprattutto un nuovo corso della stessa industria tessile italiana che, pur ancora tra alcune innegabili difficoltà, ha potuto riprendere a investire in modo massiccio in termini di processo e di prodotto: un trend di cui il meccanotessile è uno dei primi beneficiari».
Giovanni Orso
Il valore dell’indice si è attestato a 94,2 punti (base 2010=100). La crescita, nell’ultimo trimestre 2016, ha interessato sia i mercati esteri, dove l’indice ha fatto segnare un valore assoluto di 103,4 punti (+5%) sia l’Italia dove l’incremento è stato del 16% (valore assoluto pari a 55,7 punti). Su base annua, invece, l’indice ha registrato un incremento medio del 4% (valore assoluto 95,2). Nel 2016, sono cresciuti in modo deciso gli ordinativi interni, saliti del 14% (indice assoluto 55,2), a conferma della vivacità del mercato italiano. I mercati esteri hanno registrato un aumento degli ordini più contenuto (+3%). «Di certo - aggiunge Raffaella Carabelli - ci attendiamo molto dagli incentivi del Piano Nazionale Industria 4.0. Ora che la legge è operativa attendiamo le necessarie spiegazioni per la sua applicazione da parte del Mise per sfruttare al meglio la serie di incentivi proposti. Nonostante la performance non certo brillante del nostro export nei due principali mercati, Cina e Turchia, le nostre vendite crescono in Bangladesh e Pakistan, nel Nord America ed in Europa». L’analisi di Acimit trova conferma anche per quanto concerne il meccanotessile biellese nelle parole di Monica Manenti, capogruppo dei Meccanici Uib. «La ripresa degli ordini sul cosiddetto mercato domestico permette di compulsare finalmente un diverso sentiment di fiducia nell’economia italiana che, pur in modo limitato, ha visto tornare finalmente il segno più davanti ad alcune variabili macroeconomiche. In quest’ottica, ritengo che sull’aumento della domanda interna, prima ancora del “pacchetto” di incentivi la cui portata potrà valutarsi solo in un periodo più lungo, abbia influito soprattutto un nuovo corso della stessa industria tessile italiana che, pur ancora tra alcune innegabili difficoltà, ha potuto riprendere a investire in modo massiccio in termini di processo e di prodotto: un trend di cui il meccanotessile è uno dei primi beneficiari».
Giovanni Orso