Manifatturiero in ripartenza solo nel 2021

L'industria dovra attendere il 2021 per vedere un aumento medio di fatturato del +1,3%.

Manifatturiero in ripartenza solo nel 2021
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Il manifatturiero  affronterà un 2019 ancora piatto (+0,2%).

Le analisi del Report di Intesa Sanpaolo sul manifatturiero

Il manifatturiero italiano dovrà attendere il 2021 per vedere una domanda mondiale più tonica, che si affiancherà al rafforzamento del mercato interno: l’indicazione arriva dall’analisi sui settori industriali di Prometeia per Intesa Sanpaolo. Solo allora, secondo gli analisti del Report di Intesa Sanpaolo, è possibile stimare un fatturato manifatturiero in crescita dell’1,3% medio annuo nel biennio 2020-21, a prezzi costanti. Il 2019, invece, vede il manifatturiero made in Italy restare al palo, con un fatturato complessivo che non si sposta dal +0,2%.  Il dato positivo arriva dall’analisi dei bilanci 2018 conferma alcuni punti di forza del tessuto manifatturiero italiano, già emersi dai bilanci 2017. Le imprese appaiono rafforzate dal punto di vista della redditività, in tutte le classi dimensionali e dispongono (soprattutto le Pmi) di elevate riserve di liquidità che rendono la situazione dei debiti finanziari più sostenibile.

Prospettive non omogenee di crescita

Non tutti i settori manifatturieri, secondo il Report di Intesa Sanpaolo, risentiranno allo stesso modo del quadro fin qui delineato. «Resta ampia l’eterogeneità delle performance, sia nel 2019 che nel biennio di previsione 2020-21» dicono gli analisti. Proprio il sistema moda (con i mobili, l’elettronica e gli elettrodomestici) vedrà una crescita sotto la media manifatturiera, nel 2020-21. Del resto, si tratta di un settore che ha vissuto un intenso processo di selezione negli ultimi anni, con la sopravvivenza degli operatori focalizzati su produzioni di gamma alta e meglio posizionati sui mercati internazionali. In particolare, il sistema moda è caratterizzato oggi dalla convivenza di comparti di specializzazione con performance molto polarizzate, in funzione anche della capacità del made in Italy di inserirsi nelle filiere del lusso globali.

Farmaceutico e alimentare in primo piano

In crescita sono previsti la farmaceutica (+2,2% la crescita media annua nel biennio 2020-21, a prezzi costanti), i prodotti di largo consumo, trainati dalla cosmetica (+1,7%), i prodotti e materiali da costruzione (con previsioni di crescita al tasso del 2% medio annuo a prezzi costanti, nel prossimo biennio), la meccanica (+1,3% in media d’anno nel 2020-21, a prezzi costanti), l’alimentare e bevande, in crescita attesa attorno all’1%. Per contro, le prospettive restano più incerte per un altro settore di spicco del manifatturiero italiano, quello degli autoveicoli e moto La fase più critica dovrebbe toccarsi proprio quest’anno, con una chiusura ancora in negativo del fatturato (-2,3% a prezzi costanti), per poi lasciare spazio ad un trend di crescita moderata (+1,3% medio annuo nel 2020-21), anche se ancora insufficiente per riportare un equilibrio nel quadro settoriale.

Giovanni Orso

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