Lusso: nel 2017 crescita del +5%

Lusso: nel 2017 crescita del +5%
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MILANO - Il lusso? È tornato...di moda.  Questo, almeno, stando ai risultati della 16ª edizione del “Bain-Altagamma Luxury Study”, presentato a fine ottobre a Milano, in collaborazione con la Fondazione Altagamma, che riunisce le imprese del lusso italiano. Secondo lo studio citato, il mercato globale del lusso (comprensivo sia dei beni di lusso sia delle esperienze ad esso correlate) è cresciuto, in questi mesi del 2017, del 5% e punta a raggiungere, a livello globale nell’anno in corso, la quota di 1,2 mila miliardi di euro. «Dati confortanti - commenta il presidente dell’Uib, Carlo Piacenza, alla guida di uno dei brand rappresentativi del lusso made in Italy - questo segmento di mercato, sul contesto internazionale, pare aver ritrovato smalto e il made in Italy vi gioca una parte decisamente importante». Non basta: lo studio presentato a Milano prevede che questo incremento positivo continui a un tasso di crescita annuo costante stimato dal 4 al 5% per i prossimi 3 anni, con il mercato dei beni personali di lusso in grado di raggiungere i 295 -305 miliardi di euro entro il 2020.

 

 

Guardando dentro al termine lusso, la 16ª edizione del “Bain-Altagamma Luxury Study” mette in luce aspetti importanti. Le vendite di automobili di lusso, per esempio, sono in crescita del 6% e corrono verso il raggiungimento dei 489 miliardi di euro. Le cosiddette “esperienze di lusso” continuano poi a rafforzarsi, come dimostrato tanto dalle vendite di prodotti alimentari di fascia alta, quanto da quelle del vino e alcolici, entrambi in crescita del 6% rispetto allo scorso anno, per arrivare alle crociere, in crescita del 14%. «La crescita del mercato del lusso è  decisamente più robusta - dice Claudia D’Arpizio, partner di Bain e autore dello studio -, spinta dagli aumenti di volumi, piuttosto che dai prezzi e riaccesa da un ritrovato equilibrio tra gli acquisti turistici e il consumo locale». Del resto, il core market dei beni personali di lusso ha raggiunto il record di 262 miliardi di euro, grazie soprattutto ad un ritorno degli acquisti cinesi sia all’estero sia in Cina, così come da una crescita degli acquisti da parte dei consumatori delle altre nazionalità. «Il rapporto - commenta Carlo Piacenza - ci dice come il mercato cinese stia diventando riferimento di settore, anche grazie alla ricchezza crescente. Emerge un consumatore cinese sempre più esperto e che ha aumentato anche gli acquisti dall’estero, con una quota di acquisti di beni personali di lusso che, nel 2017, ha raggiunto il 32% del mercato globale». Cina a parte, comunque, dallo studio emerge un’onda positiva che coinvolge tutte le zone, con ritmi di crescita dell’acquisto di lusso che vanno dall’Europa (+6%) al mercato del Nord e Sud America (+2%) al Giappone (+2%).

Giovanni Orso

MILANO - Il lusso? È tornato...di moda.  Questo, almeno, stando ai risultati della 16ª edizione del “Bain-Altagamma Luxury Study”, presentato a fine ottobre a Milano, in collaborazione con la Fondazione Altagamma, che riunisce le imprese del lusso italiano. Secondo lo studio citato, il mercato globale del lusso (comprensivo sia dei beni di lusso sia delle esperienze ad esso correlate) è cresciuto, in questi mesi del 2017, del 5% e punta a raggiungere, a livello globale nell’anno in corso, la quota di 1,2 mila miliardi di euro. «Dati confortanti - commenta il presidente dell’Uib, Carlo Piacenza, alla guida di uno dei brand rappresentativi del lusso made in Italy - questo segmento di mercato, sul contesto internazionale, pare aver ritrovato smalto e il made in Italy vi gioca una parte decisamente importante». Non basta: lo studio presentato a Milano prevede che questo incremento positivo continui a un tasso di crescita annuo costante stimato dal 4 al 5% per i prossimi 3 anni, con il mercato dei beni personali di lusso in grado di raggiungere i 295 -305 miliardi di euro entro il 2020.

 

 

Guardando dentro al termine lusso, la 16ª edizione del “Bain-Altagamma Luxury Study” mette in luce aspetti importanti. Le vendite di automobili di lusso, per esempio, sono in crescita del 6% e corrono verso il raggiungimento dei 489 miliardi di euro. Le cosiddette “esperienze di lusso” continuano poi a rafforzarsi, come dimostrato tanto dalle vendite di prodotti alimentari di fascia alta, quanto da quelle del vino e alcolici, entrambi in crescita del 6% rispetto allo scorso anno, per arrivare alle crociere, in crescita del 14%. «La crescita del mercato del lusso è  decisamente più robusta - dice Claudia D’Arpizio, partner di Bain e autore dello studio -, spinta dagli aumenti di volumi, piuttosto che dai prezzi e riaccesa da un ritrovato equilibrio tra gli acquisti turistici e il consumo locale». Del resto, il core market dei beni personali di lusso ha raggiunto il record di 262 miliardi di euro, grazie soprattutto ad un ritorno degli acquisti cinesi sia all’estero sia in Cina, così come da una crescita degli acquisti da parte dei consumatori delle altre nazionalità. «Il rapporto - commenta Carlo Piacenza - ci dice come il mercato cinese stia diventando riferimento di settore, anche grazie alla ricchezza crescente. Emerge un consumatore cinese sempre più esperto e che ha aumentato anche gli acquisti dall’estero, con una quota di acquisti di beni personali di lusso che, nel 2017, ha raggiunto il 32% del mercato globale». Cina a parte, comunque, dallo studio emerge un’onda positiva che coinvolge tutte le zone, con ritmi di crescita dell’acquisto di lusso che vanno dall’Europa (+6%) al mercato del Nord e Sud America (+2%) al Giappone (+2%).

Giovanni Orso

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