Lusso: nel 2016 cresciute acquisizioni e fusioni

Lusso: nel 2016 cresciute acquisizioni e fusioni
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Nell’ultimo quinquennio, le operazioni di M&A (ossia di fusione e acquisizione) nel settore fashion hanno avuto un andamento discendente, ma, nel 2016, esse hanno toccato il picco di 96 operazioni contro le 74 dell’anno precedente (sono state 114 nel 2012). I dati arrivano dal report di  Studio Pambianco “Operazioni di M&A realizzate nel settori Moda e Lusso nel 2016”. Il mercato, secondo le autorevoli analisi di Pambianco, appare sempre più dominato da due categorie di operatori acquirenti rappresentati rispettivamente da Holding e da Fondi di Private Equity che, insieme, pesano per il 40% delle operazioni effettuate nel 2016. A conti fatti, vale a dire, nel Lusso e nel Fashion sono sempre meno le aziende che comprano altre aziende, mentre aumenta il numero di operazioni conclude da Fondi e Holding che, ormai da qualche anno, hanno rallentato la strategia di integrazione a  monte con acquisizione di realtà merceologiche specializzate e hanno iniziato a investire in marchi top del lusso.
Nel 2016, solo per citare i più noti, sono stati acquisiti il marchio Balmain (dalla Holding del lusso Mayhoola), la minoranza (19%) di Karl Lagerfeld (dalla Holding americana G-III). Non sono mancate acquisizioni che hanno toccato anche il Biellese, come nel caso del marchio D’Avenza acquisito da Brandamour. Circa i Paesi di provenienza degli acquirenti, Studio Pambianco ha calcolato che 53 operazioni (il 55%) è stato realizzato all’estero. Il numero di operazioni posto in essere tra soggetti italiani è stato di 24 ossia il 25% del totale. L’interesse degli operatori esteri nei confronti delle aziende italiane si è contratto rispetto al 2015: sono state solo 7, nel 2016) le operazioni di M&A realizzate da player stranieri in Italia (7%). A crescere, invece, sono state le operazioni di M&A che hanno coinvolto player italiani all’estero: l’anno scorso, in totale, sono state 12 ovvero il 12% del totale.
G.O.

Nell’ultimo quinquennio, le operazioni di M&A (ossia di fusione e acquisizione) nel settore fashion hanno avuto un andamento discendente, ma, nel 2016, esse hanno toccato il picco di 96 operazioni contro le 74 dell’anno precedente (sono state 114 nel 2012). I dati arrivano dal report di  Studio Pambianco “Operazioni di M&A realizzate nel settori Moda e Lusso nel 2016”. Il mercato, secondo le autorevoli analisi di Pambianco, appare sempre più dominato da due categorie di operatori acquirenti rappresentati rispettivamente da Holding e da Fondi di Private Equity che, insieme, pesano per il 40% delle operazioni effettuate nel 2016. A conti fatti, vale a dire, nel Lusso e nel Fashion sono sempre meno le aziende che comprano altre aziende, mentre aumenta il numero di operazioni conclude da Fondi e Holding che, ormai da qualche anno, hanno rallentato la strategia di integrazione a  monte con acquisizione di realtà merceologiche specializzate e hanno iniziato a investire in marchi top del lusso.
Nel 2016, solo per citare i più noti, sono stati acquisiti il marchio Balmain (dalla Holding del lusso Mayhoola), la minoranza (19%) di Karl Lagerfeld (dalla Holding americana G-III). Non sono mancate acquisizioni che hanno toccato anche il Biellese, come nel caso del marchio D’Avenza acquisito da Brandamour. Circa i Paesi di provenienza degli acquirenti, Studio Pambianco ha calcolato che 53 operazioni (il 55%) è stato realizzato all’estero. Il numero di operazioni posto in essere tra soggetti italiani è stato di 24 ossia il 25% del totale. L’interesse degli operatori esteri nei confronti delle aziende italiane si è contratto rispetto al 2015: sono state solo 7, nel 2016) le operazioni di M&A realizzate da player stranieri in Italia (7%). A crescere, invece, sono state le operazioni di M&A che hanno coinvolto player italiani all’estero: l’anno scorso, in totale, sono state 12 ovvero il 12% del totale.
G.O.

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