L'economia riparte dalla fabbrica

L'economia riparte dalla fabbrica
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Sorpresa: l’Italia riparte dalla manifattura. Dopo anni in cui essa era stata data per morta e si parlava soltanto di new economy, le analisi dell’85º Rapporto di analisi dei settori industriali di Intesa Sanpaolo e Prometeia  dicono invece che l’industria italiana rafforzerà, nei prossimi mesi, il recupero avviato a fine 2013, per concludere il 2014 con una crescita del fatturato dell’1,5% (a prezzi costanti).

 A tale risultato, secondo il Rapporto, contribuiranno una ripresa delle esportazioni, la ripartenza degli investimenti delle imprese e l’inversione della dinamica del ciclo delle scorte. La domanda per beni di consumo beneficerà del bonus Irpef e dei bassi livelli raggiunti nei beni durevoli, ma rimarrà debole, condizionata dalle difficoltà sul mercato del lavoro. A partire dal 2015, e nell’orizzonte di previsione al 2018, il manifatturiero italiano potrà conseguire ritmi di crescita superiori al 2%, grazie alle attese di mantenimento di buone prospettive di domanda internazionale e ai miglioramenti che interesseranno il mercato domestico.  Il ritmo di crescita atteso - precisa comunque il Rapporto di Sanpaolo e Prometeia - non sarà comunque sufficiente a colmare il gap nei livelli produttivi apertosi nel biennio 2008-’09: nel 2018, infatti, il fatturato dell’industria italiana sarà ancora dell’11% inferiore rispetto al 2007, con una perdita di circa 100 miliardi di euro a prezzi costanti.

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