Lavoro: precario il 79 per cento dei nuovi assunti
I dati di Cgil Biella sulle assunzioni nei primi 8 mesi 2022 nel Biellese. Boffa Sandalina (Cgil Biella): «Solo in 442 casi fatto ricorso all’apprendistato».
I dati di Cgil Biella sulle assunzioni nei primi 8 mesi 2022 nel Biellese. Boffa Sandalina (Cgil Biella): «Solo in 442 casi fatto ricorso all’apprendistato».
La situazione
Il mercato del lavoro nel Biellese nei primi otto mesi dell’anno è ancora un mercato tutto all’insegna della precarietà. Una situazione che si trascina da tempo, ormai dall’introduzione del Jobs Act, e che preoccupa. Tanto più che, mediamente, nei programmi elettorali dei partiti, durante la recente campagna elettorale, la questione lavoro pare essere assorbita principalmente dall’esigenza di decontribuzione più che da quella di stabilizzazione dei rapporti. Le generiche promesse di revisione delle norme sul lavoro a tempo determinato contenute nel Decreto Dignità, peraltro, si accompagnano, in taluni casi, addirittura con la previsione dell’estensione del ricorso ai voucher. Per Cgil Biella, la coniugazione dei dati sull’occupazione biellese tra gennaio e agosto, da un lato, e la prospettiva di una estensione dei voucher, dall’altro, creano più di un motivo di perplessità.
Nel Biellese
Da gennaio ad agosto, Cgil Biella ha registrato sul territorio biellese 8.170 assunzioni e 1.181 persone hanno visto il proprio contratto trasformarsi da una forma precaria a una a tempo indeterminato. Le cessazioni, nello stesso periodo, sono state 7.061, con un saldo a vantaggio delle assunzioni di 1.109. «Dobbiamo però concentrarci sulla tipologia delle assunzioni per capire meglio come si assume e quindi qual è la qualità del lavoro nel Biellese - commenta Lorenzo Boffa Sandalina, segretario di Cgil Biella -. I dati confermano i trend nazionali degli ultimi anni e cioè una estrema precarizzazione; tra l’altro, il fatto che le assunzioni precarie siano in aumento non ci dà in nessun modo la possibilità di dire che gli occupati davvero crescano perché, spesso, i numeri conteggiano più assunzioni per uno stesso soggetto lavoratore.
I numeri
Guardando dentro alle cifre aggregate, Cgil Biella sottolinea come le assunzioni a tempo indeterminato, tra gennaio e agosto nel Biellese, siano state solo 1.727 sulle 8.170 complessive (appena il 21%) mentre le cessazioni da contratti a tempo indeterminato siano state 2.730 su 7.061 (quasi il 39% del totale): «Si registra quindi un saldo negativo di 1.003 unità - aggiunge Boffa Sandalina - e paiono veramente poco influenti, a questo punto, le 1.181 trasformazioni».
Modalità
Tra le assunzioni in forma precaria, la modalità di maggior utilizzo è stato il contratto a tempo determinato. «Le assunzioni attuate con questa fattispecie, nei primi otto mesi del 2022, sono state 3.101 - spiega sempre il segretario di Cgil Biella -: esse sono state quasi il doppio delle cessazioni avvenute nel tempo determinato, mentre poco meno di mille sono state le trasformazioni a tempo indeterminato, proprio ad indicare una quota di lavoro precario che sul territorio tende a crescere. Discorso molto simile va fatto per due modalità di lavoro ancora più precarie come il lavoro somministrato e il lavoro intermittente: qui, non solo le assunzioni superano le cessazioni, ma in entrambi i casi le trasformazioni non arrivano a 30 unità per entrambe le tipologie».
Apprendistato
A preoccupare il sindacato, anche il dato biellese sul ricorso all’apprendistato. «Nei dati - conclude Lorenzo Boffa Sandalina -, salta all’occhio come il contratto di inserimento al lavoro, l’apprendistato, che dovrebbe essere il più utilizzato perché contempla continuità di lavoro e diritto alla formazione, nel Biellese è stato pochissimo utilizzato: appena 442 le assunzioni fronte di 264 cessazioni e di sole 198 trasformazioni a tempo indeterminato».
Giovanni Orso