numeri preoccupanti

Lavoro biellese: aumentano gli inattivi. Tutti i dati

Boffa Sandalina (Cgil Biella): «Nel Biellese si è fermato il ricambio generazionale»

Lavoro biellese: aumentano gli inattivi. Tutti i dati
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Lavoro biellese: aumentano gli inattivi

L’invito è quello di non fermarsi ai numeri perché, mai come in questo momento, il mercato del lavoro è letteralmente “drogato” dal combinato disposto del ricorso alla cassa in deroga per Covid e dal blocco dei licenziamenti. E’ un invito che arriva dal segretario di Cgil Biella, Lorenzo Boffa Sandalina. Se si prende in esame il solo settore tessile, il dato macroscopico è l’aumento delle ore autorizzate di ammortizzatore sociale, sia di cassa ordinaria (a quota 23.204.058 ore), sia di straordinaria (511.358 ore), sia, infine, di cassa in deroga, letteralmente esplosa dalle zero ore dello stesso periodo 2020 alle 56616 ore autorizzate del primo trimestre 2021. Vi è, però, un dato che, pur aumentato di poco (+0,2%) preoccupa il sindacato: si tratta dell’aumento dei cosiddetti inattivi ossia coloro che non lavorano ma che non sono neppure in cerca di un’occupazione. «E’ un dato che dice come sul mercato locale del lavoro stia aumentando la mancanza di fiducia e di prospettiva - dice Lorenzo Boffa Sandalina -. E questo emerge fortemente nel settore dei servizi, un settore che creava lavoro precario e poco qualificato, ma pur sempre lavoro, e che oggi si è fermato, mentre i tanti contratti a termine non sono stati rinnovati. Non solo: in oltre un anno di pandemia, molti hanno finito gli ammortizzatori e sono entrati in mobilità».

Ricambio generazionale

Un altro elemento caratterizza il mercato del lavoro locale: il mancato ricambio generazionale. «Nel Biellese - dice ancora Boffa Sandalina - si è fermato il turnover: nonostante i tanti prepensionamenti, non vi è stata una proporzionale assunzione di giovani leve».

Licenziamenti

Il tema “caldo” resta quello legato allo stop dei licenziamenti. «Questo fatto ha cristallizzato la situazione all’inizio del 2020 - commenta il segretario di Cgil Biella -. Ciò implica che i dati, apparentemente, fanno sembrare il sistema in tenuta. Purtroppo non è così e le stesse crisi aziendali aperte a fine 2019 e inizio 2020 restano ferite che sanguinano. La vera incognita su tutto questo resta il mercato che oggi è in stallo. La ripartenza delle fiere dovrebbe cominciare a dare qualche segnale orientativo. Per questo, il sindacato ritiene che il blocco dei licenziamenti dovrebbe coniugarsi con una riforma estensiva degli ammortizzatori sociali: gli interventi di Fornero e Renzi hanno cerato un sistema che può funzionare nei momenti espansivi del ciclo economico, non in momenti come questi».

G.O.

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