L'artigianato biellese continua a vedere nero

Continua a prevalere il pessimismo nell’artigianato biellese. Nel saldo di opinione fra ottimisti e pessimisti uscito dalla rilevazione congiunturale di settore relativa al primo semestre 2012 (condotta dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Biella in collaborazione con Confartigianato e Cna su un campione di 170 imprese) il segno meno sottolinea, con forza, che la ripresa non solo resta lontana ma che, nel Biellese, si è manifestato un deterioramento sia dal lato della produzione sia da quello del saldo occupazionale.
«Purtroppo - ha detto infatti Andrea Fortolan, presidente di Camera di Commercio Biella, durante la conferenza stampa di presentazione dell’indagine congiunturale - il settore artigiano biellese, nel primo semestre, ha mostrato segni di peggioramento»
Dati. Per la produzione, il saldo ottimisti-pessimisti relativo ai primi sei mesi dell’anno, ossia la differenza tra coloro che nel periodo hanno registrato un incremento e quelli che hanno invece registrato una diminuzione produttiva, è pari a -48%. Dall’analisi compiuta a livello settoriale, si evidenzia che la variazione negativa della produzione è il risultato dei saldi negativi registrati in tutti i comparti ad eccezione di quello dei “Servizi all’impresa” (saldo pari a zero). I risultati peggiori li incassano i settori delle Riparazioni (saldo ottimisti/pessimisti del -100%), del Tessile (-66%), dei Servizi alla persona (-66%), dell’Edilizia/Installatori (-55%) e dei Trasporti (-42%). Non diversamente, anche le previsioni per il secondo semestre dell’anno fanno registrare un altro saldo negativo (-48%). Circa l’occupazione, il saldo tra chi, nel primo semestre 2012, ha incrementato i livelli e chi li ha diminuiti è pari a -5%: un saldo che risente dell’andamento negativo di Riparazioni (-15%) Tessile (-10%) e Alimentare (-9%), mentre l’Edilizia/Installatori incassa un saldo positivo pari a +3%. Anche per il secondo semestre, sul fronte occupazionale il saldo atteso continua a restare negativo (-8%). Rispetto alla rilevazione scorsa (76%), cresce la percentuale di imprese artigiane che registra un incremento dei costi (77%), mentre è in diminuzione il numero di imprenditori che dichiarano di aver alzato il livello dei prezzi: dal 41% del secondo semestre 2011 all’attuale 38%.
Commenti «Purtroppo - ha detto il direttore di Confartigianato Biella, Massimo Foscale - la ripresa resta lontana e la situazione è in linea con la difficoltà del momento. Sotto i colpi della stretta al credito, si sta esaurendo anche la tradizionale capacità di resistenza della micro-impresa, mentre i tanto strombazzati provvedimenti del Governo Monti che avrebbero dovuto tornare a far crescere l’Italia non producono nessun giovamento». «Abbiamo assistito da alcuni trimestri ad un riposizionamento delle imprese artigiane verso il basso, in linea con una congiuntura nazionale purtroppo in contrazione - ha aggiunto il presidente di Cna Biella, Claudio Capellaro Siletti -. Oggi, occorrono più che mai iniziative unitarie per un settore ed un territorio le cui imprese, da sole, non sono attrezzate per vincere una guerra che va però combattuta. In quest’ottica, stiamo mettendo a punto un piano strategico per i prossimi cinque anni».