La tessitura soffre ancora

La tessitura soffre ancora
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Nel 2012, la tessitura italiana (comprensiva di tessuti lanieri, cotonieri, linieri, serici e a maglia) ha fatto registrare un fatturato prossimo agli 8 miliardi, con una decelerazione del -4,6% su base annua. Lo afferma la nota congiunturale di Smi, come da tradizione diffusa in occasione dell’inaugurazione di Milano Unica, martedì scorso.

Sofferenze. A riprenderei principali dati è stato, nel suo intervento, proprio il presidente di Milano Unica, Silvio Albini, che ha voluto sottolineare come la tessitura italiana assicuri ancora il 15,6% del turnover complessivo della filiera tessile-moda. Nel 2012, l’andamento negativo ha interessato tutti i microcomparti, ad eccezione della tessitura serica che, invece, ha fatto registrare un aumento, su base annua, del 4,3%. La tessitura laniera è diminuita dell’1,5% e quella dei tessuti a maglia del 6,2%.

Export. Sul fronte degli scambi con l’estero, per l’anno 2012, la tessitura italiana ha registrato un decremento medio annuo dell’export di tessuti pari a - 3,6%. Anche l’import ha chiuso in negativo (-12,7%). Per quanto riguarda i primi mesi 2013, il secondo trimestre ha visto il calo di produzione in frenata (-0,4%). Nei primi 5 mesi 2013, export a -3,4% ma virano in positivo (+4,7%) le importazioni.

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