La contraffazione distrugge le filiere

La contraffazione distrugge le filiere
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In sette anni, mentre il Pil è sceso di 19,1 miliardi di euro i sequestri di beni contraffatti hanno toccato quota 4,4 miliardi: mediamente, in un anno, sono stati sequestrati 23.122.367 articoli di abbigliamento e accessori, calzature e occhiali, al ritmo di ben 2.640 articoli all’ora. Il dato arriva dall’Ufficio Studi di Confartigianato che ha calcolato anche come la percentuale di imprese artigiane biellesi esposte alla concorrenza sleale sia pari a 26,9%. Per il presidente di Confartigianato Biella, Cristiano Gatti, un dato preoccupante.

La presidente dell’Uib, Marilena Bolli, invita a guardare al problema in un’ottica di filiera integrata e cogliere la gravità dell’effetto moltiplicatore della contraffazione e della concorrenza sleale su tute le imprese coinvolte. Per Marilena Bolli occorre al più presto rimettere mano al dossier sulla tracciabilità e sul made in Italy. «Purtroppo – dice la presidente degli industriali biellesi -, su questa strada stiamo scontando ritardi enormi».

Giovanni Orso 

In sette anni, mentre il Pil è sceso di 19,1 miliardi di euro i sequestri di beni contraffatti hanno toccato quota 4,4 miliardi: mediamente, in un anno, sono stati sequestrati 23.122.367 articoli di abbigliamento e accessori, calzature e occhiali, al ritmo di ben 2.640 articoli all’ora. Il dato arriva dall’Ufficio Studi di Confartigianato che ha calcolato anche come la percentuale di imprese artigiane biellesi esposte alla concorrenza sleale sia pari a 26,9%. Per il presidente di Confartigianato Biella, Cristiano Gatti, un dato preoccupante.

La presidente dell’Uib, Marilena Bolli, invita a guardare al problema in un’ottica di filiera integrata e cogliere la gravità dell’effetto moltiplicatore della contraffazione e della concorrenza sleale su tute le imprese coinvolte. Per Marilena Bolli occorre al più presto rimettere mano al dossier sulla tracciabilità e sul made in Italy. «Purtroppo – dice la presidente degli industriali biellesi -, su questa strada stiamo scontando ritardi enormi».

Giovanni Orso 

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