Industria biellese: migliorano le previsioni per il IV trimestre

BIELLA - Migliorano, rispetto al trimestre scorso, le previsioni sull’andamento dell’industria biellese per l’ultima parte dell’anno. I saldi differenziali tra gli ottimisti e i pessimisti, tuttavia, continuano a tradire il perdurare di una situazione di incertezza. Le elaborazioni dell’Ufficio Studi Uib mettono in evidenza un recupero previsionale, ma in alcuni casi, come il saldo relativo alle previsioni sulla produzione, il segno più (che torna a prevalere dopo il pessimismo del trimestre scorso) resta lontano dall’ottimismo che connotava il secondo trimestre. A conti fatti, proprio il saldo previsionale sulla produzione industriale biellese per l’ultimo trimestre del 2016 è pari a +1,7%: un miglioramento chiaro rispetto al -5,3% del trimestre scorso sul quale, tuttavia, la variabile aveva tradizionalmente pesato il rallentamento del periodo di ferie. Un risultato, questo +1,7%, tuttavia lontano dal saldo pari a +17,9% che caratterizzava le previsioni per il secondo trimestre. Allo stesso modo, anche il saldo relativo agli ordinativi totali, pur restando in area pessimista, migliora comunque di oltre quattro punti percentuali, passando dal -10,8% del trimestre scorso all’attuale -6,7%. Più netto, il miglioramento del sentiment circa le previsioni concernenti l’export che arriva molto vicino alla zona positiva: il saldo previsionale ottimisti-pessimisti, infatti, era pari a -11,1% nel secondo trimestre; è migliorato passando a -4,9% nel terzo e ha incassato un -0,9% nell’ultimo. Recupero, infine, anche per quanto concerne le previsioni sul fronte occupazionale dove il saldo si è attestato a +2,5% ossia in miglioramento sul +0,9% del trimestre scorso, ma ancora lontano dal +8,5% incassato nelle previsioni sul secondo trimestre. Nel Quadrante Piemonte Orientale, ad esprimere particolare ottimismo sulle prospettive di crescita a breve termine sono soprattutto le industrie novaresi. Secondo le previsioni congiunturali per il quarto trimestre del 2016 elaborate dall’Ain, l’associazione industriali di Novara, il saldo tra gli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quelli che sono pessimisti sull’incremento della produzione si attesta a +13,8% rispetto al già positivo +9,4% della precedente rilevazione, mantenendosi quindi molto superiore alla media piemontese (4,6%). In lieve ripresa, dopo il calo del terzo trimestre 2016, sono anche i saldi tra ottimisti e pessimisti relativi alle aspettative di ordini totali ed esteri, rispettivamente a 9,2 e 5,7 punti, a fronte dei precedenti 7,2 e 4,5 punti (con i dati piemontesi rispettivamente a 1,5 e 0,5 punti). Sul fronte occupazionale, il saldo continua a veder prevalere gli ottimisti, ma si riduce da 9,3 a 7,6 punti. «Queste rilevazioni - commenta il presidente dell’Ain, Fabio Ravanelli - confermano un trend che in tutto il 2016, pur con un andamento altalenante, ha sempre fornito dati positivi e fanno emergere almeno due aspetti significativi: da un lato, la tenuta degli indicatori relativi a produzione e ordini nel primo trimestre “post-Brexit”; dall’altro, il forte incremento delle previsioni di investimenti “significativi” (previsti dal 37% delle aziende novaresi Ndr), probabilmente anche favorite dalle agevolazioni fiscali in vigore. Questo aspetto costituisce, inoltre, un segnale molto positivo in una prospettiva di medio-lungo periodo». Scenario stabile, ma ancora a macchia di leopardo, è quello invece dell’economia vercellese per l’ultima parte del 2016. L’indagine previsionale di Confindustria Vercelli Valsesia, infatti, mette in luce come non migliori, rispetto al trimestre precedente, il dato relativo alla produzione totale, in quanto il saldo da -7, resta fermo a -7,37. Le previsioni per l’acquisizione di nuovi ordini crescono lievemente, in quanto il saldo da -7,53 risale a -4,21. Relativamente alle previsioni per l’export, si registra un passo indietro: il saldo dal precedente 6,67 ritorna fermo a zero. Sul fronte occupazionale, infine, il saldo fra imprenditori ottimisti e pessimisti da 5,32 indietreggia, se pur sempre in territorio positivo, a quota 1,05. Infine, per quanto riguarda l’industria del Vco, il saldo ottimisti-pessimisti relativo alle previsioni di produzione industriale, passa dal -5 del terzo trimestre al -2,8 del quarto, migliorando lievemente, ma restando ancora in area negativa. Contrastanti, per il Vco, sono invece i dati provenienti dagli indicatori relativi agli ordinativi: quello relativo agli ordini totali passa dal -2,5 registrato nel terzo trimestre 2016 al -8,8 del quarto, mentre torna sui livelli di parità il valore dell’export, che passa da un saldo pari -9,5, registrato a luglio-settembre, allo zero di fine 2016. Circa le previsioni relative all’occupazione, nel Vco il saldo tra imprenditori ottimisti e pessimisti passa dal -2,5 di luglio-settembre al -5,8 per l’ultimo trimestre.
Giovanni Orso
BIELLA - Migliorano, rispetto al trimestre scorso, le previsioni sull’andamento dell’industria biellese per l’ultima parte dell’anno. I saldi differenziali tra gli ottimisti e i pessimisti, tuttavia, continuano a tradire il perdurare di una situazione di incertezza. Le elaborazioni dell’Ufficio Studi Uib mettono in evidenza un recupero previsionale, ma in alcuni casi, come il saldo relativo alle previsioni sulla produzione, il segno più (che torna a prevalere dopo il pessimismo del trimestre scorso) resta lontano dall’ottimismo che connotava il secondo trimestre. A conti fatti, proprio il saldo previsionale sulla produzione industriale biellese per l’ultimo trimestre del 2016 è pari a +1,7%: un miglioramento chiaro rispetto al -5,3% del trimestre scorso sul quale, tuttavia, la variabile aveva tradizionalmente pesato il rallentamento del periodo di ferie. Un risultato, questo +1,7%, tuttavia lontano dal saldo pari a +17,9% che caratterizzava le previsioni per il secondo trimestre. Allo stesso modo, anche il saldo relativo agli ordinativi totali, pur restando in area pessimista, migliora comunque di oltre quattro punti percentuali, passando dal -10,8% del trimestre scorso all’attuale -6,7%. Più netto, il miglioramento del sentiment circa le previsioni concernenti l’export che arriva molto vicino alla zona positiva: il saldo previsionale ottimisti-pessimisti, infatti, era pari a -11,1% nel secondo trimestre; è migliorato passando a -4,9% nel terzo e ha incassato un -0,9% nell’ultimo. Recupero, infine, anche per quanto concerne le previsioni sul fronte occupazionale dove il saldo si è attestato a +2,5% ossia in miglioramento sul +0,9% del trimestre scorso, ma ancora lontano dal +8,5% incassato nelle previsioni sul secondo trimestre. Nel Quadrante Piemonte Orientale, ad esprimere particolare ottimismo sulle prospettive di crescita a breve termine sono soprattutto le industrie novaresi. Secondo le previsioni congiunturali per il quarto trimestre del 2016 elaborate dall’Ain, l’associazione industriali di Novara, il saldo tra gli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quelli che sono pessimisti sull’incremento della produzione si attesta a +13,8% rispetto al già positivo +9,4% della precedente rilevazione, mantenendosi quindi molto superiore alla media piemontese (4,6%). In lieve ripresa, dopo il calo del terzo trimestre 2016, sono anche i saldi tra ottimisti e pessimisti relativi alle aspettative di ordini totali ed esteri, rispettivamente a 9,2 e 5,7 punti, a fronte dei precedenti 7,2 e 4,5 punti (con i dati piemontesi rispettivamente a 1,5 e 0,5 punti). Sul fronte occupazionale, il saldo continua a veder prevalere gli ottimisti, ma si riduce da 9,3 a 7,6 punti. «Queste rilevazioni - commenta il presidente dell’Ain, Fabio Ravanelli - confermano un trend che in tutto il 2016, pur con un andamento altalenante, ha sempre fornito dati positivi e fanno emergere almeno due aspetti significativi: da un lato, la tenuta degli indicatori relativi a produzione e ordini nel primo trimestre “post-Brexit”; dall’altro, il forte incremento delle previsioni di investimenti “significativi” (previsti dal 37% delle aziende novaresi Ndr), probabilmente anche favorite dalle agevolazioni fiscali in vigore. Questo aspetto costituisce, inoltre, un segnale molto positivo in una prospettiva di medio-lungo periodo». Scenario stabile, ma ancora a macchia di leopardo, è quello invece dell’economia vercellese per l’ultima parte del 2016. L’indagine previsionale di Confindustria Vercelli Valsesia, infatti, mette in luce come non migliori, rispetto al trimestre precedente, il dato relativo alla produzione totale, in quanto il saldo da -7, resta fermo a -7,37. Le previsioni per l’acquisizione di nuovi ordini crescono lievemente, in quanto il saldo da -7,53 risale a -4,21. Relativamente alle previsioni per l’export, si registra un passo indietro: il saldo dal precedente 6,67 ritorna fermo a zero. Sul fronte occupazionale, infine, il saldo fra imprenditori ottimisti e pessimisti da 5,32 indietreggia, se pur sempre in territorio positivo, a quota 1,05. Infine, per quanto riguarda l’industria del Vco, il saldo ottimisti-pessimisti relativo alle previsioni di produzione industriale, passa dal -5 del terzo trimestre al -2,8 del quarto, migliorando lievemente, ma restando ancora in area negativa. Contrastanti, per il Vco, sono invece i dati provenienti dagli indicatori relativi agli ordinativi: quello relativo agli ordini totali passa dal -2,5 registrato nel terzo trimestre 2016 al -8,8 del quarto, mentre torna sui livelli di parità il valore dell’export, che passa da un saldo pari -9,5, registrato a luglio-settembre, allo zero di fine 2016. Circa le previsioni relative all’occupazione, nel Vco il saldo tra imprenditori ottimisti e pessimisti passa dal -2,5 di luglio-settembre al -5,8 per l’ultimo trimestre.
Giovanni Orso