Imu e Tasi, sconti per chi affitta e per i famigliari

Imu e Tasi, sconti per chi affitta e per i famigliari
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BIELLA - È la legge di stabilità a portare anche a Biella le novità per il 2016 in materia di imposte sugli immobili: all’annunciato azzeramento della Tasi sulle abitazioni principali, si aggiungono due particolari sconti sull'Imu e sulla Tasi, che riguardano i proprietari di case affittate entro i termini degli accordi territoriali (che Biella ha rinnovato nel 2015 con le associazioni dei proprietari e degli inquilini) e i genitori che hanno concesso in comodato gratuito un’abitazione ai loro figli, o viceversa. Per i primi la riduzione è del 25%, per i secondi del 50%. 

L'assessore al bilancio Giorgio Gaido ha riassunto ieri le modalità e i termini («In verità un po’ complicati» ha sottolineato) per ottenere l'esenzione. Per la prima, che vale il 25% di sconto sulle imposte immobiliari, il requisito principale è avere un contratto di affitto registrato con un canone che rientri entro le fasce stabilite dall'accordo territoriale stesso: l'intesa dell'anno scorso ha suddiviso Biella in tre zone e gli alloggi in quattro tipologie. Incrociando i due parametri, si cataloga l’alloggio e si stabiliscono minimi e massimi tariffari, entro i quali si dà spazio alla contrattazione libera. Per esempio un appartamento da 100 metri quadri in fascia 1 in via Italia (centro storico) può avere un canone tra i 355 e i 555 euro al mese. Un appartamento di pari superficie in via La Marmora (zona residenziale) varia da 361 a 611 euro mensili. A Chiavazza, il canone scenderebbe a 310 euro di minimo e 500 euro di massimo. Per la seconda possibile riduzione, pari al 50% della base imponibile sull’Imu e sulla Tasi, sono numerosi i parametri di cui tenere conto. Il primo è il tipo di contratto, che deve essere di comodato gratuito e deve essere registrato, «un’operazione» ha precisato Gaido «che costa 216 euro tra imposta di registro e marca da bollo». Il secondo è il rapporto di parentela tra proprietario e inquilino, che deve essere diretto e di primo grado, «ovvero fuor di linguaggio burocratico genitori e figli». Ma, come ha aggiunto l'assessore, non basta: «Il proprietario deve risiedere nello stesso Comune sul cui territorio si trova l'appartamento concesso in comodato, nel nostro caso a Biella la casa in cui vive e a Biella quella che lascia a titolo gratuito. E non deve avere altri immobili di proprietà sul territorio italiano. Se per ipotesi possiede anche una casa per le vacanze al mare, perde il diritto alla riduzione». Lo sconto comincia dal momento in cui viene registrato il contratto: dal 1 gennaio 2016 quindi se la registrazione era già stata effettuata, dal momento in cui viene registrato il documento in caso contrario. La domanda va comunque presentata agli uffici comunali entro il 30 giugno, insieme alla dichiarazione Imu.

E.P.

BIELLA - È la legge di stabilità a portare anche a Biella le novità per il 2016 in materia di imposte sugli immobili: all’annunciato azzeramento della Tasi sulle abitazioni principali, si aggiungono due particolari sconti sull'Imu e sulla Tasi, che riguardano i proprietari di case affittate entro i termini degli accordi territoriali (che Biella ha rinnovato nel 2015 con le associazioni dei proprietari e degli inquilini) e i genitori che hanno concesso in comodato gratuito un’abitazione ai loro figli, o viceversa. Per i primi la riduzione è del 25%, per i secondi del 50%. 

L'assessore al bilancio Giorgio Gaido ha riassunto ieri le modalità e i termini («In verità un po’ complicati» ha sottolineato) per ottenere l'esenzione. Per la prima, che vale il 25% di sconto sulle imposte immobiliari, il requisito principale è avere un contratto di affitto registrato con un canone che rientri entro le fasce stabilite dall'accordo territoriale stesso: l'intesa dell'anno scorso ha suddiviso Biella in tre zone e gli alloggi in quattro tipologie. Incrociando i due parametri, si cataloga l’alloggio e si stabiliscono minimi e massimi tariffari, entro i quali si dà spazio alla contrattazione libera. Per esempio un appartamento da 100 metri quadri in fascia 1 in via Italia (centro storico) può avere un canone tra i 355 e i 555 euro al mese. Un appartamento di pari superficie in via La Marmora (zona residenziale) varia da 361 a 611 euro mensili. A Chiavazza, il canone scenderebbe a 310 euro di minimo e 500 euro di massimo. Per la seconda possibile riduzione, pari al 50% della base imponibile sull’Imu e sulla Tasi, sono numerosi i parametri di cui tenere conto. Il primo è il tipo di contratto, che deve essere di comodato gratuito e deve essere registrato, «un’operazione» ha precisato Gaido «che costa 216 euro tra imposta di registro e marca da bollo». Il secondo è il rapporto di parentela tra proprietario e inquilino, che deve essere diretto e di primo grado, «ovvero fuor di linguaggio burocratico genitori e figli». Ma, come ha aggiunto l'assessore, non basta: «Il proprietario deve risiedere nello stesso Comune sul cui territorio si trova l'appartamento concesso in comodato, nel nostro caso a Biella la casa in cui vive e a Biella quella che lascia a titolo gratuito. E non deve avere altri immobili di proprietà sul territorio italiano. Se per ipotesi possiede anche una casa per le vacanze al mare, perde il diritto alla riduzione». Lo sconto comincia dal momento in cui viene registrato il contratto: dal 1 gennaio 2016 quindi se la registrazione era già stata effettuata, dal momento in cui viene registrato il documento in caso contrario. La domanda va comunque presentata agli uffici comunali entro il 30 giugno, insieme alla dichiarazione Imu.

E.P.

 

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