Il tessuto produttivo tiene, Biella però in coda

Bilancio anagrafico debolmente positivo per il sistema imprenditoriale piemontese nel II trimestre 2017 con il tessuto imprenditoriale che ha manifestato una lieve espansione, sebbene di intensità inferiore rispetto a quella realizzata nello stesso periodo del 2016. L’andamento maggiormente positivo per la nati-mortalità delle imprese piemontesi è quello del turismo (+0,95%) e degli altri servizi (+0,80%) e per quelle delle province di Novara (+0,63%) e Torino (+0,55%). Nel trimestre aprile-giugno 2017, infatti, sono state 6.547 le aziende nate in Piemonte, dato più basso rispetto a quello registrato nel corso del II trimestre 2016 (7.470). Al netto delle 4.589 cessazioni, il saldo è positivo per 1.958 unità (nel II trimestre 2016 il saldo era stato di 2.377 unità), dato che porta a 435.710 lo stock di imprese complessivamente registrate a fine giugno 2017 presso il Registro delle imprese delle Camere di commercio piemontesi. Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del +0,45%, lievemente più ridotto rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2016 (+0,54%) e di poco inferiore rispetto a quello rilevato a livello medio nazionale (+0,59%).
«Il dato Movimprese tratteggia un Piemonte che continua ad aver voglia di scommette sull’impresa, nonostante tutto. Il saldo è infatti positivo, per quasi 2.000 unità - dichiara Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere Piemonte -. Certo la strada è ancora lunga e c’è ancora molto da fare, ma la direzione intrapresa è quella giusta». Tutti i settori hanno registrato andamenti positivi e tra questi spicca il turismo e il comparto degli ‘altri servizi’ (attività finanziarie e assicurative, trasporto e immagazzinaggio, attività immobiliari, noleggio e agenzie di viaggio): settori strategici, insieme al commercio, per ridare slancio al mercato interno.
La lieve espansione registrata a livello regionale è stata il frutto dei risultati positivi, seppur deboli, registrati in tutte le province piemontesi. Novara e Torino, con un tasso di crescita rispettivamente pari a +0,63% e +0,55%, hanno realizzato le dinamiche più elevate. Asti (con una crescita del +0,52%), Vercelli e Verbania (entrambe con un tasso pari al +0,49%) hanno evidenziato ritmi espansivi leggermente migliori rispetto alla media regionale; mentre Cuneo (+0,27%) e Alessandria (+0,21%) hanno mostrato una dinamica più lenta. Il risultato meno brillante continua ad appartenere ormai da tempo al Biellese (+0,05%).
R.A.
Bilancio anagrafico debolmente positivo per il sistema imprenditoriale piemontese nel II trimestre 2017 con il tessuto imprenditoriale che ha manifestato una lieve espansione, sebbene di intensità inferiore rispetto a quella realizzata nello stesso periodo del 2016. L’andamento maggiormente positivo per la nati-mortalità delle imprese piemontesi è quello del turismo (+0,95%) e degli altri servizi (+0,80%) e per quelle delle province di Novara (+0,63%) e Torino (+0,55%). Nel trimestre aprile-giugno 2017, infatti, sono state 6.547 le aziende nate in Piemonte, dato più basso rispetto a quello registrato nel corso del II trimestre 2016 (7.470). Al netto delle 4.589 cessazioni, il saldo è positivo per 1.958 unità (nel II trimestre 2016 il saldo era stato di 2.377 unità), dato che porta a 435.710 lo stock di imprese complessivamente registrate a fine giugno 2017 presso il Registro delle imprese delle Camere di commercio piemontesi. Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del +0,45%, lievemente più ridotto rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2016 (+0,54%) e di poco inferiore rispetto a quello rilevato a livello medio nazionale (+0,59%).
«Il dato Movimprese tratteggia un Piemonte che continua ad aver voglia di scommette sull’impresa, nonostante tutto. Il saldo è infatti positivo, per quasi 2.000 unità - dichiara Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere Piemonte -. Certo la strada è ancora lunga e c’è ancora molto da fare, ma la direzione intrapresa è quella giusta». Tutti i settori hanno registrato andamenti positivi e tra questi spicca il turismo e il comparto degli ‘altri servizi’ (attività finanziarie e assicurative, trasporto e immagazzinaggio, attività immobiliari, noleggio e agenzie di viaggio): settori strategici, insieme al commercio, per ridare slancio al mercato interno.
La lieve espansione registrata a livello regionale è stata il frutto dei risultati positivi, seppur deboli, registrati in tutte le province piemontesi. Novara e Torino, con un tasso di crescita rispettivamente pari a +0,63% e +0,55%, hanno realizzato le dinamiche più elevate. Asti (con una crescita del +0,52%), Vercelli e Verbania (entrambe con un tasso pari al +0,49%) hanno evidenziato ritmi espansivi leggermente migliori rispetto alla media regionale; mentre Cuneo (+0,27%) e Alessandria (+0,21%) hanno mostrato una dinamica più lenta. Il risultato meno brillante continua ad appartenere ormai da tempo al Biellese (+0,05%).
R.A.