Il tessile biellese fa squadra a New York

Il tessile biellese fa squadra a New York
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Dopo la prima edizione del luglio scorso (che ha registrato un risultato ottimo con la presenza di più di 1.300 clienti di alto livello invitati a partecipare, in rappresentanza di quasi 700 aziende), torna, da oggi sino a martedì prossimo al Jacob Javits Center, nel cuore di Manhattan, Milano Unica New York. La manifestazione apre il nuovo anno espositivo di Milano Unica World e porta in riva dell’Hudson, grazie al supporto del Mise con la partnership di Agenzia Ice e con la collaborazione di Smi, 61 aziende rappresentative del miglior made in Italy tessile (numero in leggero calo rispetto alla prima edizione, dovuto anche alla diversa stagionalità).

La realtà tessile locale sarà però fortemente rappresentata all’interno di questa manifestazione cui non mancherà, ancora una volta, anche il supporto di Banca Sella e di Woolmark: 20 di queste aziende espositrici proverranno, infatti, da Biella (16) e dalla Valsesia (4). La forte presenza locale, del resto, mette in evidenza l’importanza che il mercato Usa sta assumendo per il tessile made in Biella.

Tra gennaio e settembre 2015, le esportazioni tessili italiane verso gli States si sono, infatti, rivelate complessivamente in crescita del 17,2%, con ottime prestazioni di tutte le tipologie. Guardando al tessile made in Biella, le performances sono state particolarmente significative.

Le vendite di tessuti biellesi verso gli States, tra gennaio e settembre 2015, sono, infatti, cresciute, su base tendenziale, del +33,7%; quelle di filati del +44,7% e quelle di abbigliamento (esclusi gli articoli in pelliccia) del +51,1%. Un quadro che, sinteticamente,

giustifica ampiamente la scelta del tessile locale di fare squadra a New York per presentare le collezioni per la primavera-estate 2017. Del resto, l’analisi recente rappresentata dal Monitor dei Distretti di Intesa Sanpaolo, sottolinea come, soprattutto con riguardo al terzo trimestre 2015, l’export di tessile made in Biella abbia potuto compensare, proprio grazie agli States, i cali subiti sul mercato francese e tedesco.

A capitanare le aziende italiane a New York, è il neo presidente di Milano Unica, Ercole Botto Poala. «Dopo la start up che ha riscosso un soddisfacente successo avendo visto partecipi in fiera tutti i più importanti brand della moda newyorkese - spiega Botto Poala -, ora stiamo puntando fortemente sul coinvolgimento anche dei brand di alta gamma di altre aree geografiche Usa: California, Texas, Massachusetts. Saranno una sessantina gli espositori esclusivamente italiani che presenteranno la primavera-estate 2017 in quest’edizione, che manterrà il format d’esordio, ovvero l’accesso su invito. Obiettivo della manifestazione è quello di approcciare il mercato statunitense a 360°, puntando non solo ai clienti tradizionali come i grandi retailer, o i designer, ma anche alle nuove tipologie di cliente che in Nord America stanno dimostrando grandi potenzialità».

Da parte di Maurizio Forte (direttore Ice New York e coordinatore Uffici Ice rete Usa) giungono parole in piena sintonia. «Siamo convinti – dice Forte - che gli Usa rappresentino uno sbocco molto interessante per le imprese italiane. I dati dell’export del tessile italiano verso gli Stati Uniti confermano la crescita del settore e la validità del mercato».

Giovanni Orso

Dopo la prima edizione del luglio scorso (che ha registrato un risultato ottimo con la presenza di più di 1.300 clienti di alto livello invitati a partecipare, in rappresentanza di quasi 700 aziende), torna, da oggi sino a martedì prossimo al Jacob Javits Center, nel cuore di Manhattan, Milano Unica New York. La manifestazione apre il nuovo anno espositivo di Milano Unica World e porta in riva dell’Hudson, grazie al supporto del Mise con la partnership di Agenzia Ice e con la collaborazione di Smi, 61 aziende rappresentative del miglior made in Italy tessile (numero in leggero calo rispetto alla prima edizione, dovuto anche alla diversa stagionalità).

La realtà tessile locale sarà però fortemente rappresentata all’interno di questa manifestazione cui non mancherà, ancora una volta, anche il supporto di Banca Sella e di Woolmark: 20 di queste aziende espositrici proverranno, infatti, da Biella (16) e dalla Valsesia (4). La forte presenza locale, del resto, mette in evidenza l’importanza che il mercato Usa sta assumendo per il tessile made in Biella.

Tra gennaio e settembre 2015, le esportazioni tessili italiane verso gli States si sono, infatti, rivelate complessivamente in crescita del 17,2%, con ottime prestazioni di tutte le tipologie. Guardando al tessile made in Biella, le performances sono state particolarmente significative.

Le vendite di tessuti biellesi verso gli States, tra gennaio e settembre 2015, sono, infatti, cresciute, su base tendenziale, del +33,7%; quelle di filati del +44,7% e quelle di abbigliamento (esclusi gli articoli in pelliccia) del +51,1%. Un quadro che, sinteticamente,

giustifica ampiamente la scelta del tessile locale di fare squadra a New York per presentare le collezioni per la primavera-estate 2017. Del resto, l’analisi recente rappresentata dal Monitor dei Distretti di Intesa Sanpaolo, sottolinea come, soprattutto con riguardo al terzo trimestre 2015, l’export di tessile made in Biella abbia potuto compensare, proprio grazie agli States, i cali subiti sul mercato francese e tedesco.

A capitanare le aziende italiane a New York, è il neo presidente di Milano Unica, Ercole Botto Poala. «Dopo la start up che ha riscosso un soddisfacente successo avendo visto partecipi in fiera tutti i più importanti brand della moda newyorkese - spiega Botto Poala -, ora stiamo puntando fortemente sul coinvolgimento anche dei brand di alta gamma di altre aree geografiche Usa: California, Texas, Massachusetts. Saranno una sessantina gli espositori esclusivamente italiani che presenteranno la primavera-estate 2017 in quest’edizione, che manterrà il format d’esordio, ovvero l’accesso su invito. Obiettivo della manifestazione è quello di approcciare il mercato statunitense a 360°, puntando non solo ai clienti tradizionali come i grandi retailer, o i designer, ma anche alle nuove tipologie di cliente che in Nord America stanno dimostrando grandi potenzialità».

Da parte di Maurizio Forte (direttore Ice New York e coordinatore Uffici Ice rete Usa) giungono parole in piena sintonia. «Siamo convinti – dice Forte - che gli Usa rappresentino uno sbocco molto interessante per le imprese italiane. I dati dell’export del tessile italiano verso gli Stati Uniti confermano la crescita del settore e la validità del mercato».

Giovanni Orso

 

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