Il tessile biellese fa squadra a Monaco

MONACO - Una buona messe di nuovi contatti e la positiva esperienza di un gioco di squadra che ha dimostrato di funzionare bene: è questa la dote con cui le aziende tessili del made in Biella tornano oggi a casa da Munich Fabric Start, il salone internazionale del tessile-abbigliamento che si chiuderà questa sera al Moc di Monaco di Baviera. In particolare, la pattuglia del tessile piemontese (in foto) nella “collettiva” coordinata dal Ceipiemonte su incarico della Regione, era formata da cinque aziende biellesi e da un’azienda del Torinese: Lanificio Campore, Lanificio dell’Orso, Lanificio Subalpino, Tessilbiella, Tessitura di Quaregna e Ducotex di Grugliasco (Torino). Munich Fabric Start rappresenta il salone internazionale più importante per l’area di riferimento dei buyer del mercato tedesco e del Nord Europa. Un’occasione preziosa per le imprese tessili italiane e per quelle biellesi, soprattutto per recuperare la flessione risentita nei primi mesi del 2017 verso la Germania. L’export di tessuti made in Biella, infatti, nel primo trimestre del 2017, su base tendenziale, ha ceduto circa il 7% in valore. Una flessione però compensata da crescite ottenute in altri Paesi del Nord verso i quali l’export di tessuti made in Biella ha, invece, incassato segni più (in valore) significativi: dal +1,9% verso l’Olanda al +20,9% verso la Svezia e al +35,3% verso la Polonia. «Al di là dei risultati - sottolinea Silvia Ghione (Tessitura di Quaregna) -, qui a Monaco è emerso, grazie al supporto e all’organizzazione di Ceipiemonte, un significativo spirito di partnership e una predisposizione a fare massa critica. Questo è un modo essenziale, almeno per noi piccole-medie imprese, di approcciarsi a saloni e mercati esteri che sarebbe impegnativo affrontare da soli: soprattutto in un contesto economico in cui cresce il divario competitivo tra piccoli e grandi, mentre l’internazionalizzazione diventa un fattore ormai decisivo e irrinunciabile. In quanto al mood a Munich Fabric Start, se il peso del cambio euro-dollaro qui si è fatto poco sentire (la quasi totalità dei buyer è, infatti, di area Ue), a diventare decisamente importante, nell’interazione con i clienti, è la variabile prezzo». Una variabile su cui richiama l’attenzione anche Federica Alberta (Lanificio dell’Orso). «Il mercato tedesco - dice l’imprenditrice - risente dello scenario globale, con il conseguente abbassamento del prezzo medio di acquisto, anche se esistono ancora brand di nicchia che, fortunatamente, guardano alla fascia medio-alta come quella rappresentata appunto dai prodotti biellesi e italiani che, incorporando un particolare valore aggiunto in ricerca e sviluppo, sono da difendere anche in un’ottica di sistema. La fiera resta interessante e, in un momento in cui giustamente si vuole promuovere, oltre alle singole produzioni delle aziende, il made in Biella tessile per ciò che esso rappresenta nel suo complesso, iniziative come quelle della “collettiva” di Ceipiemonte sono un ottimo strumento per farlo». Nella squadra dei biellesi a Munich Fabric Start, anche Lanificio Subalpino. «La nostra presenza a Monaco si giustifica con l’intenzione di puntare sul mercato tedesco sul quale, per ora, non siamo presenti come vorremmo - dice il titolare, Nicolò Zumaglini -. E da Munich Fabric Start, salone che, in questa edizione, ha acceso i riflettori soprattutto sulle produzioni ecosostenibili, torniamo effettivamente a casa con qualche nuovo, interessante contatto».
Giovanni Orso
MONACO - Una buona messe di nuovi contatti e la positiva esperienza di un gioco di squadra che ha dimostrato di funzionare bene: è questa la dote con cui le aziende tessili del made in Biella tornano oggi a casa da Munich Fabric Start, il salone internazionale del tessile-abbigliamento che si chiuderà questa sera al Moc di Monaco di Baviera. In particolare, la pattuglia del tessile piemontese (in foto) nella “collettiva” coordinata dal Ceipiemonte su incarico della Regione, era formata da cinque aziende biellesi e da un’azienda del Torinese: Lanificio Campore, Lanificio dell’Orso, Lanificio Subalpino, Tessilbiella, Tessitura di Quaregna e Ducotex di Grugliasco (Torino). Munich Fabric Start rappresenta il salone internazionale più importante per l’area di riferimento dei buyer del mercato tedesco e del Nord Europa. Un’occasione preziosa per le imprese tessili italiane e per quelle biellesi, soprattutto per recuperare la flessione risentita nei primi mesi del 2017 verso la Germania. L’export di tessuti made in Biella, infatti, nel primo trimestre del 2017, su base tendenziale, ha ceduto circa il 7% in valore. Una flessione però compensata da crescite ottenute in altri Paesi del Nord verso i quali l’export di tessuti made in Biella ha, invece, incassato segni più (in valore) significativi: dal +1,9% verso l’Olanda al +20,9% verso la Svezia e al +35,3% verso la Polonia. «Al di là dei risultati - sottolinea Silvia Ghione (Tessitura di Quaregna) -, qui a Monaco è emerso, grazie al supporto e all’organizzazione di Ceipiemonte, un significativo spirito di partnership e una predisposizione a fare massa critica. Questo è un modo essenziale, almeno per noi piccole-medie imprese, di approcciarsi a saloni e mercati esteri che sarebbe impegnativo affrontare da soli: soprattutto in un contesto economico in cui cresce il divario competitivo tra piccoli e grandi, mentre l’internazionalizzazione diventa un fattore ormai decisivo e irrinunciabile. In quanto al mood a Munich Fabric Start, se il peso del cambio euro-dollaro qui si è fatto poco sentire (la quasi totalità dei buyer è, infatti, di area Ue), a diventare decisamente importante, nell’interazione con i clienti, è la variabile prezzo». Una variabile su cui richiama l’attenzione anche Federica Alberta (Lanificio dell’Orso). «Il mercato tedesco - dice l’imprenditrice - risente dello scenario globale, con il conseguente abbassamento del prezzo medio di acquisto, anche se esistono ancora brand di nicchia che, fortunatamente, guardano alla fascia medio-alta come quella rappresentata appunto dai prodotti biellesi e italiani che, incorporando un particolare valore aggiunto in ricerca e sviluppo, sono da difendere anche in un’ottica di sistema. La fiera resta interessante e, in un momento in cui giustamente si vuole promuovere, oltre alle singole produzioni delle aziende, il made in Biella tessile per ciò che esso rappresenta nel suo complesso, iniziative come quelle della “collettiva” di Ceipiemonte sono un ottimo strumento per farlo». Nella squadra dei biellesi a Munich Fabric Start, anche Lanificio Subalpino. «La nostra presenza a Monaco si giustifica con l’intenzione di puntare sul mercato tedesco sul quale, per ora, non siamo presenti come vorremmo - dice il titolare, Nicolò Zumaglini -. E da Munich Fabric Start, salone che, in questa edizione, ha acceso i riflettori soprattutto sulle produzioni ecosostenibili, torniamo effettivamente a casa con qualche nuovo, interessante contatto».
Giovanni Orso