Il ritorno del brand del cashmere Malo. «Così lo salveremo»

Il ritorno del brand del cashmere Malo. «Così lo salveremo»
Pubblicato:
Aggiornato:

FIRENZE -  Malo torna a Pitti Uomo, dove tutto è iniziato, per dare continuità alle attività aziendali, progettare un nuovo corso e far fronte alle difficoltà del momento. L’attuale proprietà russa ha espresso la volontà di garantire un futuro all’azienda, attraverso il mantenimento di tutti i posti di lavoro e la continuità delle attività (l’azienda ha due sedi, una a Campi Bisenzio e una a Borgonovo Val Tidone, in provincia di Piacenza, con rispettivamente 60 e 38 dipendenti), al tavolo istituzionale convocato a Firenze presso la presidenza della Regione Toscana, e contestualmente ha annunciato l’evento ‘Back to the future’ in programma mercoledì e giovedì 10 e 11 gennaio  alla Limonaia di Villa Vittoria durante Pitti Uomo 93.

Il biellese  Luciano Donatelli, consulente strategico del presidente e ad Bernhard Kiem, ha fortemente voluto e consigliato questo evento con cui Malo può solo accedere alla vetrina di Pitti Uomo, seppur nei soli giorni di mercoledì e giovedì 10 e 11 gennaio. Infatti, non è prevista alcuna presentazione e solo grazie all’appoggio di Raffaello Napoleone, presidente di Pitti immagine, ente nel quale in passato Donatelli ha ricoperto incarichi, si è potuto ottenere lo spazio prestigioso alla Limonaia dove Malo potrà narrare per immagini la storia dal suo anno di nascita (1972) sino ai giorni nostri, rappresentando i capi iconici che hanno segnato i 45 anni di vita della società. 

Il salvataggio di Malo è condizionato  dall’omologazione del concordato preventivo la cui prima udienza, caso del destino, e proprio il 10 gennaio. In seguito a questo pronunciamento si dovrebbero conoscere i nomi che fanno parte del club di investimento organizzato da Donatelli. Si sa solo che ne dovrebbero far parte un grosso fondo statunitense basato nel Connecticut, oltre a due famiglie facoltose del panorama europeo coordinate da un fondo facilitatore italiano. Coordinatore e “tessitore” dell’operazione è proprio Donatelli, già presidente della Fondazione del Museo del territorio e presidente dell’Uib, possibile Ceo nonché socio  d’opera.  «Se riuscirò a chiudere questa operazione - dice Donatelli - lo dovrò soprattutto al mio team, al 70% biellese che con me da 2 mesi sta lavorando a questa impresa molto difficile e complessa. Certo è che se avrà successo, potremo tutti dire che sarà scritta la storia di un piccolo miracolo italiano evitando  la fine riservata ad un’altra icona italiana come Borsalino. Come Borsalino, infratti,  anche Malo nei suoi 45 anni di vita, celebrati proprio a Firenze durante Pitti Uomo, ha l’orgoglio di aver messo  nei cassetti di mezzo mondo quasi 20 milioni di pezzi pregiati, tutti Made in Italy, fatti per la maggior parte con materie prime e filati biellesi».
Roberto Azzoni

FIRENZE -  Malo torna a Pitti Uomo, dove tutto è iniziato, per dare continuità alle attività aziendali, progettare un nuovo corso e far fronte alle difficoltà del momento. L’attuale proprietà russa ha espresso la volontà di garantire un futuro all’azienda, attraverso il mantenimento di tutti i posti di lavoro e la continuità delle attività (l’azienda ha due sedi, una a Campi Bisenzio e una a Borgonovo Val Tidone, in provincia di Piacenza, con rispettivamente 60 e 38 dipendenti), al tavolo istituzionale convocato a Firenze presso la presidenza della Regione Toscana, e contestualmente ha annunciato l’evento ‘Back to the future’ in programma mercoledì e giovedì 10 e 11 gennaio  alla Limonaia di Villa Vittoria durante Pitti Uomo 93.

Il biellese  Luciano Donatelli, consulente strategico del presidente e ad Bernhard Kiem, ha fortemente voluto e consigliato questo evento con cui Malo può solo accedere alla vetrina di Pitti Uomo, seppur nei soli giorni di mercoledì e giovedì 10 e 11 gennaio. Infatti, non è prevista alcuna presentazione e solo grazie all’appoggio di Raffaello Napoleone, presidente di Pitti immagine, ente nel quale in passato Donatelli ha ricoperto incarichi, si è potuto ottenere lo spazio prestigioso alla Limonaia dove Malo potrà narrare per immagini la storia dal suo anno di nascita (1972) sino ai giorni nostri, rappresentando i capi iconici che hanno segnato i 45 anni di vita della società. 

Il salvataggio di Malo è condizionato  dall’omologazione del concordato preventivo la cui prima udienza, caso del destino, e proprio il 10 gennaio. In seguito a questo pronunciamento si dovrebbero conoscere i nomi che fanno parte del club di investimento organizzato da Donatelli. Si sa solo che ne dovrebbero far parte un grosso fondo statunitense basato nel Connecticut, oltre a due famiglie facoltose del panorama europeo coordinate da un fondo facilitatore italiano. Coordinatore e “tessitore” dell’operazione è proprio Donatelli, già presidente della Fondazione del Museo del territorio e presidente dell’Uib, possibile Ceo nonché socio  d’opera.  «Se riuscirò a chiudere questa operazione - dice Donatelli - lo dovrò soprattutto al mio team, al 70% biellese che con me da 2 mesi sta lavorando a questa impresa molto difficile e complessa. Certo è che se avrà successo, potremo tutti dire che sarà scritta la storia di un piccolo miracolo italiano evitando  la fine riservata ad un’altra icona italiana come Borsalino. Come Borsalino, infratti,  anche Malo nei suoi 45 anni di vita, celebrati proprio a Firenze durante Pitti Uomo, ha l’orgoglio di aver messo  nei cassetti di mezzo mondo quasi 20 milioni di pezzi pregiati, tutti Made in Italy, fatti per la maggior parte con materie prime e filati biellesi».
Roberto Azzoni

Seguici sui nostri canali