I 17 nuovi Maestri del Commercio di Biella

I 17 nuovi Maestri del Commercio di Biella
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BIELLA - Venerdì 27 maggio alle ore 18 si terrà a Palazzo Oropa a Biella la manifestazione organizzata da “50&Più Confcommercio” per premiare i “maestri del commercio”. Saranno consegnati 17 diplomi e aquile: di diamante a 3 imprenditori con più di 50 anni di attività; d’oro a 9 imprenditori con più di 40 anni di attività; d’argento a 5 imprenditori con più di 25 anni di attività. Ecco i premiati:

Aquila d'argento: Conforto Maria Gabriella (33 anni d’attività) gelateria; D’Oria Francesco (33) ristorazione; Fila Robattino Mario (38) fibre tessili; Mazzola Rosella (37) merceria; Piana Silvia (34) abbigliamento.

Aquila d’oro: Aprile Ronda Germana (40 anni) abbigliamento; Bellon Vittorio (42) agente rappresentante; Casaccio Riccardo (44) agente rappresentante; Cavicchioli Armando (48) valigeria pelletteria; Graglia Antonio (42) bar torrefazione; Gromo Giuseppe (41) abbigliamento; Nelva Franco (44) macelleria; Ribotti Christian (46) agente rappresentante; Segato Angela (41) gastronomia.

Aquila di diamante: Arnaldi Antonio (54 anni) orologeria oreficeria; Micheletti Piergiorgio (51) gastronomia; Savio Maria (51) articoli giardinaggio e agricoltura.

L’aquila, segno di forza e determinazione, era il simbolo di una famosa corporazione di arti e mestieri di Firenze, del XII secolo: l’Arte dei Mercatanti o di Calimala. Si trattava di una corporazione di mercanti di stoffe specializzati nella lavorazione del panno grezzo che veniva esportato in tutto il mondo. Le origini della parola Calimala sono incerte; si pensa che possa derivare dal greco kalos mallos, che significa bella lana oppure dal latino callis malus, ovvero stradaccia. In effetti, le botteghe e i magazzini dei mercanti appartenenti alla corporazione si concentravano quasi tutti nell’antica strada Calimala.

I soci di questa potentissima e famosissima Arte importavano le materie prime dall’estero (Francia, Inghilterra e penisola Iberica), marchiavano le stoffe acquistate sulle piazze estere, con una sorta di codice a barre che ne indicava il paese di provenienza ed il prezzo pagato in moneta locale, per poi rispedirle a Firenze dopo aver attraversato mezza Europa, affrontando mesi di viaggio pieni di insidie. Consapevoli della forte responsabilità sociale che la loro attività comportava, si incaricarono della cura e del patronato di numerosi edifici. In termini più “moderni”, l’aquila di Calimala è il simbolo di una classe imprenditoriale storicamente vocata commercio, del turismo e dei servizi.

R.E.B. 

BIELLA - Venerdì 27 maggio alle ore 18 si terrà a Palazzo Oropa a Biella la manifestazione organizzata da “50&Più Confcommercio” per premiare i “maestri del commercio”. Saranno consegnati 17 diplomi e aquile: di diamante a 3 imprenditori con più di 50 anni di attività; d’oro a 9 imprenditori con più di 40 anni di attività; d’argento a 5 imprenditori con più di 25 anni di attività. Ecco i premiati:

Aquila d'argento: Conforto Maria Gabriella (33 anni d’attività) gelateria; D’Oria Francesco (33) ristorazione; Fila Robattino Mario (38) fibre tessili; Mazzola Rosella (37) merceria; Piana Silvia (34) abbigliamento.

Aquila d’oro: Aprile Ronda Germana (40 anni) abbigliamento; Bellon Vittorio (42) agente rappresentante; Casaccio Riccardo (44) agente rappresentante; Cavicchioli Armando (48) valigeria pelletteria; Graglia Antonio (42) bar torrefazione; Gromo Giuseppe (41) abbigliamento; Nelva Franco (44) macelleria; Ribotti Christian (46) agente rappresentante; Segato Angela (41) gastronomia.

Aquila di diamante: Arnaldi Antonio (54 anni) orologeria oreficeria; Micheletti Piergiorgio (51) gastronomia; Savio Maria (51) articoli giardinaggio e agricoltura.

L’aquila, segno di forza e determinazione, era il simbolo di una famosa corporazione di arti e mestieri di Firenze, del XII secolo: l’Arte dei Mercatanti o di Calimala. Si trattava di una corporazione di mercanti di stoffe specializzati nella lavorazione del panno grezzo che veniva esportato in tutto il mondo. Le origini della parola Calimala sono incerte; si pensa che possa derivare dal greco kalos mallos, che significa bella lana oppure dal latino callis malus, ovvero stradaccia. In effetti, le botteghe e i magazzini dei mercanti appartenenti alla corporazione si concentravano quasi tutti nell’antica strada Calimala.

I soci di questa potentissima e famosissima Arte importavano le materie prime dall’estero (Francia, Inghilterra e penisola Iberica), marchiavano le stoffe acquistate sulle piazze estere, con una sorta di codice a barre che ne indicava il paese di provenienza ed il prezzo pagato in moneta locale, per poi rispedirle a Firenze dopo aver attraversato mezza Europa, affrontando mesi di viaggio pieni di insidie. Consapevoli della forte responsabilità sociale che la loro attività comportava, si incaricarono della cura e del patronato di numerosi edifici. In termini più “moderni”, l’aquila di Calimala è il simbolo di una classe imprenditoriale storicamente vocata commercio, del turismo e dei servizi.

R.E.B. 

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