Hella Svb cerca nuovi partner a Biella

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(13 gen 2011) Hella Svb, la società di Rivalta Torinese che ha acquisito lo storico lanificio Boggio Casero di Ponzone presentando un piano industriale che ha fatto salvi 25 dei 90 posti di lavoro (l’intenzione di Hella Svb resta comunque il reintegro delle maestranze) scommette ancora sul Biellese e sul suo “know how”, il saper fare, nel campo del tessile.
«Da circa un anno siamo impegnati in un piano di espansione commerciale e nel rafforzamento della comunicazione - dice l’amministratore delegato di Hella Svb, Luciano Balocco - L’obiettivo è adesso quello di puntare sul completamento della filiera, cercando altri partner biellesi nei settori diversi dalla tessitura. Abbiamo già avuto i primi approcci e, nelle prossime settimane, svilupperemo meglio le trattative».

Hella Svb, la società di Rivalta Torinese che ha acquisito lo storico lanificio Boggio Casero di Ponzone presentando un piano industriale che ha fatto salvi 25 dei 90 posti di lavoro (l’intenzione di Hella Svb resta comunque il reintegro delle maestranze) scommette ancora sul Biellese e sul suo “know how”, il saper fare, nel campo del tessile.
«Da circa un anno siamo impegnati in un piano di espansione commerciale e nel rafforzamento della comunicazione - dice l’amministratore delegato di Hella Svb, Luciano Balocco - L’obiettivo è adesso quello di puntare sul completamento della filiera, cercando altri partner biellesi nei settori diversi dalla tessitura. Abbiamo già avuto i primi approcci e, nelle prossime settimane, svilupperemo meglio le trattative».

Obiettivo investimenti. Per questo progetto scandito su tre valori (qualità, aggiornamento e ricerca sul prodotto), Hella Svb ritiene strategico il distretto laniero sul quale «vogliamo continuare ad investire, cominciando dalla rimessa in funzione di tutte e tre le linee produttive in Boggio Casero nonché dal ripristino in Svb della linea prototipia: quest’ultimo, un investimento in direzione del potenziamento della ricerca» precisa ancora l’amministratore delegato di questa società per azioni e che, nel 2010, ha sviluppato un fatturato complessivo di oltre 10 milioni di euro (circa 7 sul mercato italiano e circa 3 su quello estero, soprattutto in Russia, Germania e Spagna). «Senza contare - dice il direttore commerciale e marketing, Massimiliano Tucci - che dal secondo semestre del 2011 realizzeremo anche il primo consistente investimento in pubblicità per l’ammontare di oltre 700 mila euro e punteremo moltissimo sui mercati emergenti».
Per Hella Svb una piccola rivoluzione ma soprattutto un ritorno alle origini. «Svb -spiega ancora Tucci - è infatti la sigla che sta per “Successori Vitale Bonajuti”. Per la cronaca, Vitale Bonajuti commerciava tessuti pregiati nella sua bottega al centro di Biella già nei primi del Novecento mentre la società vera e propria verrà poi costituita dai suoi eredi nel 1915. La grande espansione di Svb e il suo trasferimento a Rivalta si avranno solo nel secondo Dopoguerra quando, poco per volta, l’azienda diventerà leader nella produzione di abbigliamento femminile posizionato particolarmente sul curvy (taglie comode) con i marchi Hella e Anna Linder mentre oggi, con la nuova proprietà, debutta il marchio Leisheelle. La filosofia continua ad essere la stessa: occhio al rapporto prezzo-qualità e, soprattutto, accento sul prodotto».

Filiera completa. Entrare in Boggio Casero, cercare ora nuovi partner biellesi negli altri campi della filiera e scegliere di presentare le nuove collezioni Hella, Anna Linder e Leisheelle per il prossimo autunno-inverno proprio nel Biellese preferendolo a location più “blasonate” come il contesto delle sfilate milanesi (accadrà al Golf Club Living Garden di Cossato sabato mattina alle 9,30) sono tutte scelte che si tengono fra loro e che hanno al centro un progetto in base al quale, mentre l’ufficio stile, cucitura e taglio restano a Rivalta, la produzione dei tessuti e, nell’ottica di questo completamento della filiera, anche quella dei filati nonché la realizzazione delle nobilitazioni del prodotto sarebbero invece effettuate nel Biellese. Questa collezione vede per la prima volta un' importante presenza di tessuti biellesi da Loro Piana a Colombo sino a quelli di Boggio Casero.
«In un cammino di crescita in cui puntiamo a passare, entro fine 2011, dagli attuali 420 punti vendita in Italia a 450 e a una dozzina di negozi immagine strategici con visual e spazi dedicati - aggiunge Massimiliano Tucci -, il distretto tessile è per noi centrale. Legare la qualità del nostro prodotto all’immagine del tessuto e del filato rigorosamente made in Biella è un plus commerciale di cui gli stessi biellesi devono essere consci. Per questo, volendo completare la nostra filiera interna (dal filato al prodotto finito) la scelta logica è quella di investire qui nel Biellese. I dati, peraltro, parlano di un tessile in ripresa e questo conforta le nostre convinzioni».
Giovanni Orso

13 gennaio 2011

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