"Fate lavorare le imprese biellesi!"
«L’edilizia biellese sta morendo. Le nostre imprese sono sempre più strangolate dagli effetti restrittivi che il Patto di Stabilità produce sulla possibilità di spesa dei Comuni. Ma, anche quando i lavori ci sono, talvolta esse non riescono a beneficiarne. A Biella, per esempio, il Pisu ha movimentato 18 milioni di lavori eppure non uno di questi è andato ad un’impresa locale. Riteniamo che ci si debba sempre muovere solo nel rispetto della legge e non chiediamo preferenze. Però, se si fosse scelto, in alcuni casi, di optare, come è accaduto ad Asti o a Novara, per il sistema della procedura negoziata (consentita sino a un milione di euro) chiesta più volte da Ance Biella, la situazione sarebbe oggi un po’ diversa».
Il presidente di Ance Biella, Angelo Forgnone, ha espresso con queste parole la sua amarezza a commento dei dati sulla congiuntura del settore edile 2013 presentati ieri mattina in Camera di Commercio Biella.
Difficoltà. Il settore delle costruzioni, per il quinto anno consecutivo, ha manifestato segnali di difficoltà. L’indagine curata dall’ufficio studi di Camera Commercio Biella in collaborazione con il Collegio Costruttori Edili di Biella ed il Gruppo Giovani Imprenditori Edili mette in luce come il fatturato totale 2013 si sia contraddistinto per un saldo di opinione ottimisti-pessimisti pari a -16%: in miglioramento rispetto al -54% del 2012, ma ancora in area pienamente negativa. L’analisi per macrocomparti rivela che le imprese più colpite sono state quelle operative nel “movimento terra” (la totalità di queste imprese del campione ha dichiarato una diminuzione di fatturato), seguite da quelle dei “lavori stradali” (fatturato in contrazione per il 75% di esse). Un fatturato che, per il 65% è arrivato da lavori ottenuti attraverso appalti e solo per il 35% da lavori in proprio. Circa il valore monetario dei cantieri edili biellesi, il 28% è stato superiore ai 500 mila euro, il 17% fra i 250 mila ed i 500 mila euro, un altro 17% tra i 50 mila e i 250 mila euro ed il 38% sotto i 50 mila euro. Le imprese edili biellesi, nel 2013, hanno registrato per il 73% un aumento dei costi e per il 43% un innalzamento dei prezzi, mentre i tempi medi di pagamento 2013 hanno oscillato dal massimo dei 120 giorni (31%) e il minino dei 30 giorni (6%) nei casi di committenza pubblica. Nei casi di committenza privata, le percentuali sono state del 23% per i pagamenti a 120 giorni e dell’11% per quelli a 30 giorni, mentre la percentuale maggiore (35%) ha riguardato il pagamento a 90 giorni. «L’atteso spiraglio di luce in fondo al tunnel non è ancora visibile - commenta Andrea Fortolan, presidente di Camera Commercio Biella -. Il fatto però che il pessimismo sia minore rispetto allo scorso anno significa che qualcosa si sta muovendo. Non si deve però abbassare la guardia ma affiancare al monitoraggio delle attività delle aziende edili quello dei cambiamenti in atto nel mondo dell’edilizia, per facilitare l’adattamento delle imprese alle necessità del mercato».
Giovanni Orso