Ercole Botto Poala presidente di Milano Unica

Ercole Botto Poala presidente di Milano Unica
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Torna un biellese al vertice di Milano Unica: nel corso della cerimonia di apertura stamane a Fieramilanocity, il presidente Silvio Albini ha annunciato che questa sarà la sua ultima edizione. Passa infatti il testimone a Ercole Botto Poala, 40 anni (con lui nella foto), amministratore delegato di Reda e vice presidente di Ideabiella. “Ho sempre avuto la fortuna di ereditare progetti di grande successo. Spero di essere all’altezza di chi mi ha preceduto anche in questa occasione", ha commentato.

Al via così la tre giorni dedicata al tessile. Si è aperta oggi, con una conferenza presenziata dal vice ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda, la ventunesima edizione di Milano Unica, affiancata dalle aperture di Ideabiella (sempre oggi) e da Lineapelle (domani) nel segno della sinergia tra fiere. La presenza di Calenda ha sancito il percorso già intrapreso da Milano Unica, quello dell’internazionalizzazione nata con Shanghai e potenziata conNew York a luglio.  Stando ai dati elaborati dal Centro Studi di Sistema Moda Italia nella prima parte dell’anno, la tessitura in generale soffre con dati negativi dopo sette trimestri positivi, ma sono in crescita i mercati principali del settore: +15,2% gli Stati Uniti, +12,7% la Cina e +9,8% Hong Kong. Il 2014 è stato positivo, caratterizzato da un aumento di fatturato del 3,3%, mentre nei primi 6 mesi del 2015 inverte il trend di crescita e registra un calo della produzione industriale del 4,1% rispetto al medesimo periodo dell’ anno scorso. Peggiore il primo trimestre (-4,7%), rispetto al secondo (-3,6%). Anche analizzando il commercio con l’estero si registrano dinamiche prevalentemente di segno negativo. Sempre nei primi 5 mesi del 2015, l’export di tessuti italiani flette del 2,3%, mentre l’import arretra del 4 per cento. Ma Biella e Prato anche in questi primi sei mesi tengono molto meglio i mercati con export rispettivamente a +4,9% e +8,4%. Quanto agli espositori, il numero è in linea con quello del 2014: 404, di cui 71 stranieri. A questi vanno sommate le 47 aziende che partecipano all’Osservatorio Giappone e le dieci aziende che partecipano al debutto dell’Osservatorio Corea. Nel complesso, il 77,7% di società stranieri in più.
Si registra, invece, un’impennata di aziende straniere nelle aree dedicate a Paesi stranieri: sono 47 le imprese che partecipano all’Osservatorio Giappone, cresciute del 62% rispetto alla prima edizione e 10 le aziende che partecipano al debutto dell’Osservatorio Corea.
Roberto Azzoni

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