Elezioni regionali: per l'Uib, 5 punti irrinunciabili per il territorio biellese

Elezioni regionali: per l'Uib, 5 punti irrinunciabili per il territorio biellese
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Una road map in cinque richieste principali per rilanciare il territorio: è quella che il sistema industriale biellese ha già sottoposto ai candidati alla presidenza della Regione Piemonte fin qui incontrati e che oggi ribadisce . Punti sui quali l’Uib ha chiesto un impegno forte e che costituiscono la declinazione sul territorio biellese di quelle priorità ed urgenze che Confindustria Piemonte ha peraltro messo nel menù elettorale degli aspiranti presidenti regionali cui ha inviato un apposito documento intitolato “Il Piemonte per l’industria”.

Scelte. «Le nostre richieste - precisa il direttore Uib, Pier Francesco Corcione - non sostituiscono certamente quelle di Confindustria Piemonte, semmai le rafforzano, individuando le priorità che riteniamo essenziali per il Biellese».
E i punti essenziali, per un territorio i cui elementi tipizzanti sono rappresentati dalla piccola dimensione delle imprese e dalla filiera tessile, passano per una semplificazione delle procedure burocratiche, per un’attenzione ai Poli di Innovazione, per un aiuto a crescita dimensionale ed internazionalizzazione, per uno sviluppo di know how e formazione e, infine, per il rilancio delle infrastrutture soprattutto i termini di collegamenti ferroviari.
«Dire semplificazione burocratica, in riferimento al Biellese, significa, per esempio, mettere l’accento sull’urgenza di una diversa e più agevole rendicontazione dei Fondi Fas per le Pmi - spiega Corcione -.  Da due anni, abbiamo formulato in Regione una proposta di semplificazione ma, sinora, ci è stato risposto che si tratta di meccanismi richiesti dall’Ue. Cosa non esatta: esistono invece grossi spazi di azione autonoma che possono semplificare la vita alle Pmi e, in primis, a quelle aderenti al Polo di Innovazione Tessile».
Proprio i Poli di Innovazione rappresentano la sfida ulteriore. «Chiediamo alla futura amministrazione regionale  l’impegno non solo a a mantenerli operativi,  ma anche ad implementarli - aggiunge il direttore Uib -: soprattutto, noi proponiamo una premialità per quei Poli che hanno saputo muoversi, come il nostro Po.in.tex, in una dimensione interregionale».

Crescita. Il sistema industriale biellese soffre essenzialmente (essendo sistema di Pmi) di insufficiente internazionalizzazione  e ridotta dimensione delle proprie aziende.  «Grazie  ai Pif (Piani integrati di filiera) e all’azione svolta da Ceipiemonte, abbiamo però ottenuto, nell’ultimo periodo, risultati soddisfacenti - spiega ancora Corcione -. Chiediamo che questi strumenti siano potenziati».

Università e treni.  I capitoli fondamentali restano comunque quelli che hanno a che fare con lo sviluppo del know how e con le infrastrutture. Anche qui, l’Uib chiede un impegno deciso. «Per noi - dice il direttore dell’associazione degli industriali biellesi - Città Studi deve polarizzarsi sul tessile per diventare un formidabile elemento di mantenimento e sviluppo del saper fare, ma anche di attrazione di talenti. Molto consola il ragionamento fatto dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, in visita a Biella che ha sottolineato come, se ha un senso concentrare le Università cosiddette “generaliste”, ancor più senso ha invece  decentrare quelle specialistiche là dove il know how storicamente esiste. Proprio come nel caso del Biellese per il tessile».
Sula questione dei collegamenti ferroviari, poi, via Torino è netta. «Per garantire lo sviluppo locale e superare l’isolamento e le difficoltà, occorrono treni veloci e corse frequenti - conclude Corcione -. A fine anno, scadrà l’accordo tra la Regione e Trenitalia. Noi abbiamo già una proposta di Deutsche Bahn che  offre una soluzione rispondente alle nostre necessità».
Giovanni Orso

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