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Demarta Virginio: dai busti alla tecnologia

Nata nel 1912 per forniture di corsetti, l’azienda di Cerrione è tra le imprese storiche piemontesi. Una realtà polarizzata sugli ausili sanitari di prevenzione e movimentazione. 

Demarta Virginio: dai busti alla tecnologia
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Nata nel 1912 per forniture di corsetti, l’azienda di Cerrione è tra le imprese storiche piemontesi. Una realtà polarizzata sugli ausili sanitari di prevenzione e movimentazione.

Azienda

La biellese “Demarta Virginio” è tra le tredici aziende piemontesi che, dal gennaio scorso, è entrata, a buon diritto, nel Registro nazionale delle imprese storiche, che raccoglie le realtà imprenditoriali con almeno 100 anni di attività continuativa nello stesso settore merceologico. Complessivamente sono oltre cento le imprese dell’Alto Piemonte (con sede nei territori delle province del Quadrante Nord Est: Biella, Vercelli, Vco e Novara) presenti nel Registro e che possono fregiarsi del marchio di “Impresa storica d’Italia”. Dal 1912, la “De Marta Virginio Srl” (oggi con sede a Cerrione) si occupa di produzione e commercializzazione di articoli ortopedici e attrezzature sanitarie in tutto il mondo. In particolar modo è specializzata in ausili per la prevenzione delle piaghe da decubito e la movimentazione di pazienti. Una realtà che appartiene a quella dimensione “non tessile” del mondo economico biellese e che, proprio per questo, risulta particolarmente importante per fornire uno spaccato di quell’economia alternativa che opera sul territorio.

Storia

Era il 1912 quando il sordevolese Virginio Demarta fondò, a Torino, l’azienda che portava il suo nome. In realtà, il nome Demarta (in unione a quello di Gallesi) è già citato in occasione dell’Esposizione di Torino del 1911 che portò nel capoluogo piemontese circa 6 milioni di visitatori e dove Demarta e Gallesi si aggiudicarono una medaglia d’argento nella categoria attività minerarie, metallurgiche e estrattive. Ma fu l’anno successivo, nel 1912, che partì l’avventura. «Il nonno, con lungimiranza non comune, si affacciò sul mondo dei prodotti ortopedici fornendo alle bustaie torinesi tutto l’occorrente per la realizzazione di busti e corsetti» ricorda oggi Virginio Belletti, rappresentante della terza generazione in azienda in cui opera ormai già anche la quarta generazione rappresentata dai figli di Virginio Belletti, Francesco e Letizia. In effetti, parlare del 1912 é parlare di un mondo difficile oggi da comprendere. Virginio Demarta aveva appena vent’anni e, in una società in cui busti e corsetti venivano realizzati su misura dalle bustaie torinesi, ebbe l’intuizione geniale di sfruttare industrialmente un comparto che muoveva allora i primi passi ed era connotato da un approccio sostanzialmente artigianale. Lo fece aprendo la casa di vendita all’ingrosso e al minuto «Demarta Virginio» con sede in Corso Vinzaglio, 19 in Torino. La sua attività si occupava di “forniture complete per bustaie”.

Infatti, il giovane Demarta cominciò a fornire alle bustaie torinesi i broccati, i tessuti e le stecche provenienti da aziende italiane. Un’intuizione vincente che portò la piccola azienda a crescere e a rafforzarsi in modo costante: per la Demarta Virginio, in quegli anni, lavoravano numerosissimi agenti rappresentanti assunti in tutta Italia, che vendevano i prodotti di Corso Vinzaglio a fronte di provvigioni. Durante la Seconda Guerra Mondiale, i bombardamenti su Torino consigliarono a Virginio Demarta di spostare la sede aziendale nel Biellese, segnatamente a Sordevolo. In salvo dalle bombe, la Demarta Virginio continuò, pur con le difficoltà del momento storico, la propria attività e gli anni del primo Dopoguerra videro l’ingresso i azienda dei figli di Virginio, Luigia (conosciuta da tutti come l’indimenticabile signora Gina) e Giovanni. E fu proprio Gina a prendere in mano, con piglio sicuro e sagace, le redini aziendali a seguito dell’improvvisa scomparsa del fratello, negli anni Sessanta. «Quelli erano i tempi delle prime fiere commerciali - ricorda Virginio Belletti, figlio della signora Gina e di quel raffinato signore che fu il papà, il signor Giovanni Belletti, anch’egli coinvolto in azienda -. Io entrai in azienda dopo gli studi, all’inizio degli anni Settanta. L’Intersan ci aiutò a promuovere l’attività e a crescere. Iniziammo a occuparci di protesi di seno, poi ci fu la partnership con la Spenco Medical Corporation, azienda americana dei quali siamo stati importatori per l’Italia di prodotti anti-decubito, ausili, dispositivi medici. Con l’azienda americana ho maturato la mia significativa esperienza in questi ambiti, poi la nostra proposta commerciale si è significativamente sviluppata grazie all’avvento di Internet e alla notevole semplificazione dei contatti in ogni parte del mondo con i fornitori».

L’oggi

Dopo il ritorno a Torino, l’azienda, per alcuni anni, prese sede a Pollone e, oggi, essa ha trovato allocazione nel nuovo stabilimento di 3 mila metri quadrati a Cerrione. Un’azienda strutturata, con una rete di una ventina di agenti di commercio che piazzano i prodotti altamente tecnologici della Demarta Virginio Srl su tutto il territorio nazionale. E il catalogo, ormai, è non solo cresciuto nel numero dei prodotti e delle linee, ma soprattutto nell’alto contenuto di ricerca e innovazione tecnologica che i prodotti incorporano, frutto di partnership con produttori esteri oppure di produzione diretta all’interno dello stabilimento di Cerrione, come nel caso della linea Devicare, la linea antidecubito della Demarta Virginio Srl; per non parlare della linea ScanMedicalEurope che concerne i sistemi di trasferimento in carrozzina o di quella Klinigel per posizionatori antidecubito per sala operatoria (linea, quest’ultima, sviluppata in collaborazione con i partner asiatici della Demarta Virginio Srl). «Oggi - conclude Virginio Belletti -, lavoriamo anche con l’estero esportando i nostri prodotti in Portogallo, Spagna, Belgio, Svizzera Francia, Polonia»: un’internazionalizzazione esemplare, intensificatasi grazie all’ingresso in azienda di Francesco e di Letizia Belletti, figli di Virginio e nipoti dell’indomita “signora Gina”, nonché discendenti di quel precursore intelligente dei tempi che fu il sordevolese Virginio Demarta, ormai 112 anni fa: un motivo di orgoglio non solo familiare, ma anche per un intero territorio.
Giovanni Orso

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