Cultura e turismo per il rilancio

Cultura e turismo per il rilancio
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Dopo la fase di confronto che si è conclusa con la fine dello scorso anno, da questa settimana ripartono i serrati incontri per arrivare alla presentazione definitiva dei progetti legati al cosiddetto “Por Fesr 2014/2020”, ossia i contributi che il Piemonte riceve dall’Europa e gira ai vari capoluoghi di provincia regionali proprio in base alla progettualità che viene presentata. Per Biella è una partita che potrebbe valere qualcosa come cinque milioni di euro. Proprio in questa direzione è stato redatto un documento preliminare per l’Agenda Urbana del Comune di Biella in cui è illustrata una visione di massima delle possibili strategie di valorizzazione per la città sotto il profilo storico-culturale-turistico, cui dovranno seguire linee progettuali concrete per la successiva candidatura. E in settimana, come detto, la maggioranza che regge Palazzo Oropa inizierà a confrontarsi, con l’obiettivo di individuare quelle progettualità che sono economicamente sostenibili, ossia che, una volta previsto l’investimento pubblico, possano camminare con le proprie gambe. «Tenendo presente che il patrimonio culturale costituisce un vantaggio competitivo e posizionale che è  funzione  della dotazione  quali-quantitativa  delle  risorse  culturali  in  rapporto  alle  dimensioni dell’area - si legge nel documento di sintesi -,  si  delineano  i  settori-interventi  che  concorrono  alla  formazione  dell’offerta culturale  che  qualifica  e  rende  distintivo  il  progetto  per  il  sistema  biellese,  declinati  secondo un’articolazione che dal “particolare” della centralità del Museo del Territorio possono estendersi al “generale”  delle  emergenze  culturali  dell’area  vasta  in  una  logica  di  stretta  connessione  e  sinergia tra interventi materiali e azioni immateriali. Il progetto prevede il completamento del complesso del Museo del Territorio, la valorizzazione  del  Piazzo  per  una  fruizione  integrata  del  Borgo (dagli  spazi pubblici, ai palazzi storici, ai giardini), la realizzazione,   tramite   rigenerazione   funzionale   dell’immobile   di   via   Pietro Micca,  di  un’officina–laboratorio  culturale quale  nuovo  polo  di  aggregazione, coordinamento  e  messa  in  rete  delle  idee  e  degli  attori  operanti  nel  settore  creativo-culturale, la rivitalizzazione  commerciale  e  culturale  del  centro  storico  come  terminale  della filiera del distretto manifatturiero, l’implementazione   dell’offerta   artistica,   culturale   e   innovativa   sull’asse   del Torrente Cervo, la riqualificazione ambientale delle connessioni tra le emergenze culturali dell’area e valorizzazione turistica dell’area. E poi ancora la  realizzazione  di  un  Festival  Internazionale  delle  Arti, con  cadenza  annuale,  in collaborazione   con   le   istituzioni   culturali   di   rilievo   internazionale   presenti   sul territorio e la  valorizzazione  e  messa  in  rete  del  patrimonio  culturale  materiale  (musei, biblioteche, monumenti storico-artistici, fondazioni, archivi, Santuari, parchi e itinerari verdi, percorsi enogastronomici...) e immateriale  (archivi, memorie...) includendo gli eventi e l’arte dal vivo (festival musicali e teatrali, d’arte contemporanea, feste e sagre storiche  e/o  tradizionali)  costruendo  reti  (marketing  networking)  e  promuovendo strategie di valorizzazione e facilitazione fruizionale (siti web, app, beacon,) inerenti il citato  mix  di  turismo-cultura-food-ambiente:  una  piattaforma  anche  digitale  che  sia una “vetrina” in cui le diverse esperienze possibili (culturali, paesaggistico/ambientali, enogastronomiche,  etc..)». E.P.      

Dopo la fase di confronto che si è conclusa con la fine dello scorso anno, da questa settimana ripartono i serrati incontri per arrivare alla presentazione definitiva dei progetti legati al cosiddetto “Por Fesr 2014/2020”, ossia i contributi che il Piemonte riceve dall’Europa e gira ai vari capoluoghi di provincia regionali proprio in base alla progettualità che viene presentata. Per Biella è una partita che potrebbe valere qualcosa come cinque milioni di euro. Proprio in questa direzione è stato redatto un documento preliminare per l’Agenda Urbana del Comune di Biella in cui è illustrata una visione di massima delle possibili strategie di valorizzazione per la città sotto il profilo storico-culturale-turistico, cui dovranno seguire linee progettuali concrete per la successiva candidatura. E in settimana, come detto, la maggioranza che regge Palazzo Oropa inizierà a confrontarsi, con l’obiettivo di individuare quelle progettualità che sono economicamente sostenibili, ossia che, una volta previsto l’investimento pubblico, possano camminare con le proprie gambe. «Tenendo presente che il patrimonio culturale costituisce un vantaggio competitivo e posizionale che è  funzione  della dotazione  quali-quantitativa  delle  risorse  culturali  in  rapporto  alle  dimensioni dell’area - si legge nel documento di sintesi -,  si  delineano  i  settori-interventi  che  concorrono  alla  formazione  dell’offerta culturale  che  qualifica  e  rende  distintivo  il  progetto  per  il  sistema  biellese,  declinati  secondo un’articolazione che dal “particolare” della centralità del Museo del Territorio possono estendersi al “generale”  delle  emergenze  culturali  dell’area  vasta  in  una  logica  di  stretta  connessione  e  sinergia tra interventi materiali e azioni immateriali. Il progetto prevede il completamento del complesso del Museo del Territorio, la valorizzazione  del  Piazzo  per  una  fruizione  integrata  del  Borgo (dagli  spazi pubblici, ai palazzi storici, ai giardini), la realizzazione,   tramite   rigenerazione   funzionale   dell’immobile   di   via   Pietro Micca,  di  un’officina–laboratorio  culturale quale  nuovo  polo  di  aggregazione, coordinamento  e  messa  in  rete  delle  idee  e  degli  attori  operanti  nel  settore  creativo-culturale, la rivitalizzazione  commerciale  e  culturale  del  centro  storico  come  terminale  della filiera del distretto manifatturiero, l’implementazione   dell’offerta   artistica,   culturale   e   innovativa   sull’asse   del Torrente Cervo, la riqualificazione ambientale delle connessioni tra le emergenze culturali dell’area e valorizzazione turistica dell’area. E poi ancora la  realizzazione  di  un  Festival  Internazionale  delle  Arti, con  cadenza  annuale,  in collaborazione   con   le   istituzioni   culturali   di   rilievo   internazionale   presenti   sul territorio e la  valorizzazione  e  messa  in  rete  del  patrimonio  culturale  materiale  (musei, biblioteche, monumenti storico-artistici, fondazioni, archivi, Santuari, parchi e itinerari verdi, percorsi enogastronomici...) e immateriale  (archivi, memorie...) includendo gli eventi e l’arte dal vivo (festival musicali e teatrali, d’arte contemporanea, feste e sagre storiche  e/o  tradizionali)  costruendo  reti  (marketing  networking)  e  promuovendo strategie di valorizzazione e facilitazione fruizionale (siti web, app, beacon,) inerenti il citato  mix  di  turismo-cultura-food-ambiente:  una  piattaforma  anche  digitale  che  sia una “vetrina” in cui le diverse esperienze possibili (culturali, paesaggistico/ambientali, enogastronomiche,  etc..)». E.P.      

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