Credito all’artigianato: a Biella -3,5%

Credito all’artigianato: a Biella -3,5%
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BIELLA - La diminuzione del credito  continua a far soffrire le imprese artigiane biellesi. Lo certifica Confartigianato, con uno studio basato su dati messi a disposizione da Banca d’Italia e Artigiancassa. «Un fenomeno - dice il direttore di Confartigianato Biella, Massimo Foscale - generalizzato peraltro  in tutte le province italiane, con una dinamica che premia le aziende più grandi , ma penalizza quelli più piccole. Del resto, ancora a novembre 2016, i prestiti alle imprese medio-grandi erano in aumento dello 0,4% mentre continuava il calo per le imprese di minor dimensione con i prestiti alle imprese con meno di 20 addetti in flessione del 2% e le famiglie produttrici fino a 5 addetti in calo dell’1%».
Secondo lo studio, l’analisi dei prestiti all’artigianato evidenzia a settembre 2016 uno stock (comprensivo delle sofferenze) concesso al comparto di 42,9 miliardi di euro, con una diminuzione in un anno di 2,7 miliardi, pari al -5,8%. Non solo: a settembre 2016 l’artigianato rappresentava “solo” il 4,9% del totale dei prestiti alle imprese, ma, nell’ultimo anno, il suo calo di 2,7 miliardi di euro spiega per l’11,2% la diminuzione di 23,7 miliardi di euro rilevata per i prestiti al totale delle imprese italiane. «In cinque anni, dal 2011 - fa notare Foscale - i prestiti all’artigianato si sono ridotti complessivamente di un quarto (-24,8%), pari a 14,1 miliardi di euro in meno: il calo è quasi doppio rispetto a quello registrato dal totale imprese (- 13,9%)». A conti fatti, lo stock a settembre 2016 che risulta dallo studio sui dati di Banca d’Italia e Artigiancassa, finisce per  rappresentare il minimo del volume dei prestiti concessi alle imprese artigiane. Peraltro, il calo dei prestiti al comparto risulta determinato dalla decimazione (-10,2%) di quelli di breve termine mentre è più contenuta la flessione (-3,4%) di quelli a medio e lungo termine.
In Piemonte, a settembre 2016, lo stock (al lordo delle sofferenze) dei prestiti concesso al comparto subalpino era di 3 miliardi e 779 milioni di euro: 132 milioni in meno rispetto al settembre 2015 (-3,4%).La situazione risulta chiaramente connotata da performance eterogenee a seconda delle province. A Biella, lo stock dei prestiti concesso al comparto artigiano, a fine settembre, era pari a 139 milioni, con una incidenza sul totale dei prestiti alle imprese pari al 6,2%. «Il dato - commenta il direttore di Confartigianato Biella, Massimo Foscale - se confrotato con quello di fine settembre 2015 ci fa dire che si è assistito ad una variazione del -3,5%: una variazione nella media regionale, quindi, ma certamente più incisiva rispetto al -1,4% che riguarda l’artigianato di Vercelli». Peraltro, la vicina Novara ha visto la variazione percentuale negativa maggiore a livello regionale: qui, lo stock di 283 milioni (sempre al lordo delle sofferenze) di prestiti che il sistema del credito ha concesso al comparto artigiano novarese rappresenta una contrazione del -5,8%. Torino, invece, con uno stock di prestiti all’artigianato di 1 miliardo e 410  milioni, ha visto la variazione minore a livello provinciale (-0,7%).
G.O.   

BIELLA - La diminuzione del credito  continua a far soffrire le imprese artigiane biellesi. Lo certifica Confartigianato, con uno studio basato su dati messi a disposizione da Banca d’Italia e Artigiancassa. «Un fenomeno - dice il direttore di Confartigianato Biella, Massimo Foscale - generalizzato peraltro  in tutte le province italiane, con una dinamica che premia le aziende più grandi , ma penalizza quelli più piccole. Del resto, ancora a novembre 2016, i prestiti alle imprese medio-grandi erano in aumento dello 0,4% mentre continuava il calo per le imprese di minor dimensione con i prestiti alle imprese con meno di 20 addetti in flessione del 2% e le famiglie produttrici fino a 5 addetti in calo dell’1%».
Secondo lo studio, l’analisi dei prestiti all’artigianato evidenzia a settembre 2016 uno stock (comprensivo delle sofferenze) concesso al comparto di 42,9 miliardi di euro, con una diminuzione in un anno di 2,7 miliardi, pari al -5,8%. Non solo: a settembre 2016 l’artigianato rappresentava “solo” il 4,9% del totale dei prestiti alle imprese, ma, nell’ultimo anno, il suo calo di 2,7 miliardi di euro spiega per l’11,2% la diminuzione di 23,7 miliardi di euro rilevata per i prestiti al totale delle imprese italiane. «In cinque anni, dal 2011 - fa notare Foscale - i prestiti all’artigianato si sono ridotti complessivamente di un quarto (-24,8%), pari a 14,1 miliardi di euro in meno: il calo è quasi doppio rispetto a quello registrato dal totale imprese (- 13,9%)». A conti fatti, lo stock a settembre 2016 che risulta dallo studio sui dati di Banca d’Italia e Artigiancassa, finisce per  rappresentare il minimo del volume dei prestiti concessi alle imprese artigiane. Peraltro, il calo dei prestiti al comparto risulta determinato dalla decimazione (-10,2%) di quelli di breve termine mentre è più contenuta la flessione (-3,4%) di quelli a medio e lungo termine.
In Piemonte, a settembre 2016, lo stock (al lordo delle sofferenze) dei prestiti concesso al comparto subalpino era di 3 miliardi e 779 milioni di euro: 132 milioni in meno rispetto al settembre 2015 (-3,4%).La situazione risulta chiaramente connotata da performance eterogenee a seconda delle province. A Biella, lo stock dei prestiti concesso al comparto artigiano, a fine settembre, era pari a 139 milioni, con una incidenza sul totale dei prestiti alle imprese pari al 6,2%. «Il dato - commenta il direttore di Confartigianato Biella, Massimo Foscale - se confrotato con quello di fine settembre 2015 ci fa dire che si è assistito ad una variazione del -3,5%: una variazione nella media regionale, quindi, ma certamente più incisiva rispetto al -1,4% che riguarda l’artigianato di Vercelli». Peraltro, la vicina Novara ha visto la variazione percentuale negativa maggiore a livello regionale: qui, lo stock di 283 milioni (sempre al lordo delle sofferenze) di prestiti che il sistema del credito ha concesso al comparto artigiano novarese rappresenta una contrazione del -5,8%. Torino, invece, con uno stock di prestiti all’artigianato di 1 miliardo e 410  milioni, ha visto la variazione minore a livello provinciale (-0,7%).
G.O.   

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