COMMERCIO

Cossato: «Il lavoro c’è: manca chi lavora»

Anche gli esercenti cossatesi alle prese con la cronica mancanza di personale. I coniugi Bovo: «Servizi modificati alla clientela, non troviamo aiuti».

Cossato: «Il lavoro c’è: manca chi lavora»
Pubblicato:

Anche gli esercenti cossatesi alle prese con la cronica mancanza di personale. I coniugi Bovo: «Servizi modificati alla clientela, non troviamo aiuti».

Il caso

Da tempo, un po’ dovunque, i bar, i ristoranti e le pizzerie incontrano delle grosse difficoltà nel reperire il personale, soprattutto in estate e in occasione delle principali festività dell’anno. Lo scorso anno, a settembre, in occasione della tradizionale ‘’Notte bianca’’, organizzata da Cossatoshop, i titolari del bar-pasticceria ‘’Andrea Bovo’’ (nella foto) di via Mazzini, avevano dovuto tenere chiuso l’esercizio ‘’per mancanza di personale’’.

«Anche quest’anno, per diverse settimane, avevo esposto un cartello ‘’Cercasi personale’’ senza riuscire a trovarlo. C’era stata qualche telefonata, qualcuno era venuto qui a chiederci informazioni, e tutto era finito lì» - ci dicono i titolari, i coniugi Daniela e Andrea Bovo.
Così, nei giorni scorsi, la coppia ha esposto un cartello, all’ingresso del locale, dove si spiegava che, per mancanza di personale, sabato, domenica e lunedì, non si poteva effettuare il servizio ai tavoli, ma soltanto la consegna, al banco, delle colombe, uova e pasticceria fresca, preparate artigianalmente da loro, con le scuse ai clienti per l’imprevisto inconveniente.

«Non volevamo far aspettare i nostri clienti ai tavoli troppo a lungo in quanto non troviamo ragazze o ragazzi che vengano a dare una mano» spiegano.

Il suo collega, Franco Basone, titolare del Caffè Albesio, sempre di via Mazzini, dice:

«In quei giorni, ho lavorato normalmente, senza incontrare difficoltà. C’ero io, mio figlio e una ragazza, ma l’afflusso non è stato tanto, forse perché, molti miei clienti, per le feste pasquali, sono andati in vacanza. Quello del personale è diventato davvero un grosso problema per tanti negozianti, anche non del nostro settore».

E’ un problema serio e costante per queste strutture

E’ una questione, si dice, a carattere nazionale, che obbliga certi esercizi a chiudere in anticipo o perlomeno ad effettuare un servizio ridotto. Sembra, infatti, che siano pochi gli studenti delle varie scuole alberghiere che si rendono disponibili, anche solo per fare pratica. Il sabato e la domenica, per tanti giovani, sembrano essere intoccabili: peccato che chi sceglie un percorso scolastico in questo settore, dovrebbe sapere come funziona. Poi, magari, vanno a fare le stagioni estive in località rinomate, ma qua, proprio non se ne parla.

Anche altri negozi, di settori diversi, cercano personale, ma, quasi sempre, senza riuscire a trovarlo, o, perlomeno poi non dura a lungo. Qualcuno, che non vuole, però, apparire, commenta: «Non sappiamo se è dovuto al reddito di cittadinanza, o a qualche altro sussidio - ci dice - ma si fa veramente fatica a trovare delle commesse per i negozi. Poi dicono che non c’è lavoro…».

Alcuni si affidano ai social, ma l’esito non cambia: restano al lavoro per qualche settimana e poi se ne vanno. Ma si fa molta fatica anche a trovare personale qualificato in tanti altri settori. Si cercano, infatti, pressoché inutilmente: rammendatrici, elettricisti, pettinatrici, meccanici, fabbri e così via, nonostante esistano, sul territorio, delle rinomate scuole professionali.
Franco Graziola

Seguici sui nostri canali