Cossato, gli orti solidali tornano a ‘Terra Promessa’
Il terreno, di proprietà comunale, si trova alla Masseria. L’iniziativa permette di occupare persone in difficoltà economica e non solo.
Il terreno, di proprietà comunale, si trova alla Masseria. L’iniziativa permette di occupare persone in difficoltà economica e non solo.
Gli orti
Nei giorni scorsi, dopo la scadenza dei termini per la raccolta delle manifestazioni di interesse da parte di associazioni onlus, cooperative sociali, culturali e di promozione sociale, per l’assegnazione del progetto ‘’Orto solidale’’, in un terreno di proprietà comunale alla Masseria, per coinvolgere persone in difficoltà economica, disoccupati, persone seguite dai centri di salute mentale, il Comune ha preso atto che era giunta una sola richiesta: quella dell’associazione ‘’Terra promessa’’, che l’ha gestita negli scorsi anni.
Il sindaco Enrico Moggio, che è anche assessore ai servizi sociali, spiega:
«L’orto viene curato da volontari, seguiti dai tutor della associazione e, quanto raccolto, destinato a loro stessi e all’Emporio dei freschi, che ha sede presso la Parrocchia dell’Assunta e aiuta le famiglie bisognose cossatesi. La convenzione è stata, quindi, nuovamente, stipulata con questa valida associazione ed avrà una durata di cinque anni e potrà essere rinnovata per ulteriori cinque».
Tutto questo, era iniziato, poco più di dieci anni fa, grazie all’azione dell’agronomo volontario Alfredo Sunder. La produzione avviene senza l’uso di diserbante e di concimazione. Quando si vede, nel terreno, dell’erba è una miscela di un ‘’rovescio’’ che, l’anno seguente, viene rivoltato e fungerà da concime naturale.
«Il progetto persegue, inoltre, l’obiettivo di inclusione sociale - dice il sindaco - che è stato rivolto, nel corso degli anni, ad alcuni beneficiari del centro diurno del Centro di salute mentale. Infatti, l’obiettivo finale non è la produzione in sé, ma di coltivare la terra, come inserimento al lavoro e poter dare un’esperienza importante a persone problematiche e per favorire il loro reinserimento nel mondo del lavoro. Ed è anche un momento di forte socializzazione e di incontro».
Il presidente Raffaele Crosera fa rilevare: «Noi volontari dell’associazione ‘’Terra promessa’’, assieme ad una quindicina di altri volontari, alcuni dei quali inviati dai centri sociali, portiamo avanti gli orti solidali, grazie ai quali facciamo avere, annualmente, sui 1.300 chilogrammi di verdure, destinati all’Emporio solidale, che ha sede in alcuni locali della Parrocchia della Assunta. Sono tutti prodotti di coltivazione naturale: carote, insalate, zucchine, cipolle, zucche, pomodori, fagiolini, cetrioli, fagioli e così via».
Per l’agronomo volontario Alfredo Sunder «l’iniziativa ha superato brillantemente tutte le varie avversità che, di volta in volta, si sono presentate davanti e si è rilanciata con grande determinazione».
Franco Graziola