Contratti di lavoro: «Sui rinnovi, ripensare il sistema»

Contratti di lavoro: «Sui rinnovi, ripensare il sistema»
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Sono circa 19 mila i lavoratori biellesi, appartenenti a varie categorie produttive, per i quali, nei prossimi mesi, si apriranno le trattative per il rinnovo dei contratti di lavoro. Trattative che si annunciano complesse dopo che, martedì, il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, al termine di un incontro con 40 associazioni di categoria, ha acceso le polveri dicendo che, sulla base delle piattaforme sindacali unitarie presentate, non esistono margini per continuare le trattative sulle nuove regole, e annunciando il varo di un “decalogo” confindustriale per i rinnovi in corso. Marilena Bolli, presidente Uib, sottolinea come occorra un nuovo modello di rinnovo capace di legare meglio salario e produttività, spostando soprattutto il baricentro sulla contrattazione di secondo livello. Contrari Gloria Missaggia (Filctem Cgil Biella) e Adam Mbody (Fiom Cgil Biella) che paventano l’indebolimento delle garanzie e il varo da parte del Governo, nello stallo delle trattative, del “salario minimo” che per i due sindacalisti finirebbe per smantellare la contrattazione collettiva nazionale  e creare una riduzione salariale generalizzata.

Giovanni Orso 

Leggi di più sull’Eco di Biella di giovedì 8 ottobre 2015

Sono circa 19 mila i lavoratori biellesi, appartenenti a varie categorie produttive, per i quali, nei prossimi mesi, si apriranno le trattative per il rinnovo dei contratti di lavoro. Trattative che si annunciano complesse dopo che, martedì, il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, al termine di un incontro con 40 associazioni di categoria, ha acceso le polveri dicendo che, sulla base delle piattaforme sindacali unitarie presentate, non esistono margini per continuare le trattative sulle nuove regole, e annunciando il varo di un “decalogo” confindustriale per i rinnovi in corso. Marilena Bolli, presidente Uib, sottolinea come occorra un nuovo modello di rinnovo capace di legare meglio salario e produttività, spostando soprattutto il baricentro sulla contrattazione di secondo livello. Contrari Gloria Missaggia (Filctem Cgil Biella) e Adam Mbody (Fiom Cgil Biella) che paventano l’indebolimento delle garanzie e il varo da parte del Governo, nello stallo delle trattative, del “salario minimo” che per i due sindacalisti finirebbe per smantellare la contrattazione collettiva nazionale  e creare una riduzione salariale generalizzata.

Giovanni Orso 

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