Con "Italian Yarn", la filatura italiana fa squadra

Con "Italian Yarn", la filatura italiana fa squadra
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Fare squadra si può. E’ questo il messaggio che arriva dai principali filatori del made in Italy che, dal 12 al 14 marzo prossimi, torneranno in campo nell’ambito di Spinexpo Shanghai con “Italian Yarn Creativity and Excellence”, l’iniziativa di promozione internazionale lanciata nel settembre scorso e la cui prossima edizione è stata presentata martedì in Uib.

Sinergia. Diciotto le filature, rappresentative  dell’alto di gamma del comparto, che si presenteranno insieme nei circa mille metri quadri dell’expo cinese: una vetrina prestigiosa che, sotto l’etichetta “Italian Yarn Creativity and Excellence” , vede la collaborazione tra Uib, Francesco Lucchesi (Accademia Italiana Filati) ed il Consorzio Pratese Filati. A caratterizzare la prossima edizione, filature biellesi, pratesi, emiliane e marchigiane: un parterre espositivo riassumibile in circa 4 mila addetti e oltre 400 milioni di fatturato. Non solo: le 18 filature, nell’insieme, rappresentano il 75% del comparto made in Italy. La scelta di guardare al Far East, del resto, trova proprio nei risultati dell’export una sua base. Nei primi 9 mesi del 2012, secondo i dati Istat, la sola filatura biellese, pur in un generale contesto di contrazione, ha realizzato sul mercato cinese una performance significativa del +28,84%. Ancora migliore (+32,66%), quella realizzata verso il Giappone.

Creatività. «L’iniziativa - ha spiegato Emanuele Scribanti, vicepresidente dell’Uib con delega all’Economia d’Impresa -  è un esempio concreto di come la capacità di fare sinergia fra le singole aziende riesca a portare ottimi risultati. Fino a qualche anno fa, sarebbe stato inimmaginabile vedere aziende concorrenti lavorare fianco a fianco, condividendo anche i riferimenti dei clienti. Per le imprese di piccole dimensioni, in particolare, è difficile riuscire ad elaborare efficaci strategie di internazionalizzazione che richiedono investimenti in termini di risorse, competenze e, non ultimo, di costi».
L’edizione del settembre scorso di “Italian Yarn Creativity and Excellence”, come ha precisato, martedì, Simone Parlamento (uno degli ideatori ed organizzatori dell’iniziativa), ha portato in fiera circa 1.100 aziende visitatrici. Un successo che ha stimolato l’implementazione del progetto.
«Oggi - ha precisato Parlamento -  il numero di aziende aderenti è, infatti, già salito a 18 e, per la prossima edizione di settembre, abbiamo già raccolto le adesioni di 21 espositori. Attraverso l’immagine comune di “Italian Yarn Creativity and Excellence” stiamo pensando di organizzare altre iniziative di promozione internazionale, non solo nell’ambito di appuntamenti fieristici, ma anche grazie ad eventi ad hoc, che si rivolgano ai mercati di Russia, Giappone e America Latina».
Non solo, ma come aggiunto da Renato Costella (altro ideatore dell’iniziativa)  il progetto sta crescendo anche in altre direzioni. «Stiamo pensando alla creazione di un marchio particolare eventualmente utilizzabile dalle filature partecipanti per i loro filati di qualità, rigorosamente prodotti in Italia - ha spiegato Costella -. Sono allo studio tutti i dettagli, dal punto di vista grafico e regolamentare. Prevediamo l’uscita di questa nuova iniziativa per il prossimo campionario autunno/inverno, a settembre, in concomitanza con la fiera di Shanghai».
In sintesi, l’iniziativa è la dimostrazione che anche le aziende più piccole possono saper fare squadra sul contesto internazionale.
««La maggior parte delle nostre imprese è rappresentata da strutture di dimensioni alquanto ridotte rispetto ai competitor internazionali - ha concluso Roberto Rimoldi, capogruppo Filature Uib -.  Questo fattore ci fa apparire agli occhi del mondo come gli ultimi artigiani “orafi” detentori della cultura del buon gusto e dell’italian style. Iniziative come questa possono fare capire a mercati abituati a grandi numeri che un gruppo qualificato di aziende, unite da una volontà comune, possono soddisfare tutte le esigenze che il mercato globale chiede».

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