Commercio biellese ancora al buio

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(25 ott) Il commercio biellese continua a vedere nero. L’indagine congiunturale di Camera di Commercio e di Ascom Biella, presentata giovedì scorso, mette in luce come, nel primo semestre dell’anno, le vendite totali del commercio biellese si caratterizzano ancora per un saldo di opinione (ottimisti meno pessimisti) negativo pari a -19,4%. Il commercio biellese continua a vedere nero. L’indagine congiunturale di Camera di Commercio e di Ascom Biella, presentata giovedì scorso, mette in luce come, nel primo semestre dell’anno, le vendite totali del commercio biellese si caratterizzano ancora per un saldo di opinione (ottimisti meno pessimisti) negativo pari a -19,4%. Un risultato sicuramente migliore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando il saldo era invece pari a -77,8%, ma ancora lontano dall’ottimismo.

Flessione. Il settore, del resto, come ricordato dal presidente della Camera di Commercio di Biella, Gianfranco De Martini, a differenza dell’artigianato e dell’industria, non può sfruttare la valvola dell’export. Così, la contrazione delle vendite si è rivelata particolarmente elevata nella somministrazione (70%) e nel commercio al dettaglio con un 52,3% (che sale però al 65,2% se si considera quello al dettaglio non alimentare). In controtendenza la grande distribuzione organizzata, in cui il 66,7% delle imprese interpellate ha dichiarato un aumento delle vendite rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente, nonché quello degli intermediari (25%). Inoltre, nel dettaglio merceologico, i comparti dell’abbigliamento e degli albergatori hanno subito le flessioni di vendita maggiori (100% delle imprese intervistate), seguite dalle macellerie (50%) e dagli alimentari (40%). Ad incrementare le vendite, sono state le aziende di materiali edili e le oreficerie-gioiellerie.

Previsioni. Ancora il pessimismo caratterizza poi le previsioni per il secondo semestre 2011. D’altra parte, come ha notato il presidente di Ascom Biella, Mario Novaretti, la politica dei saldi ormai subito dopo Capodanno ha l’effetto di spostare gli acquisti dopo le feste. La percentuale degli intervistati che prevede un’ulteriore contrazione delle vendite aumenta rispetto a quella della scorsa rilevazione, passando dal 40% al 43%, così come dal 15% al 20% passa la percentuale di chi prevede un aumento. Il pessimismo domina nel settore delle somministrazioni (50% delle aziende interpellate contro il precedente 33%), in quello dell’abbigliamento e degli aklimentari che generano saldi di opionione negativi pari rispettivamente a -60% e -50%. Migliorano lre previsioni di vendita di oreficerie-gioiellerie e per i commercianti di materiali edili.

25 ottobre 2011

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