grano e riso a rischio

Coldiretti: "E' il terzo semestre più secco da 65 anni"

La preoccupazione dei vertici delle associazioni di agricoltori di Biella e Vercelli: "Servono indennizzi"

Coldiretti: "E' il terzo semestre più secco da 65 anni"
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"Più di un quarto del territorio nazionale (28%) è a rischio desertificazione. La problematica riguarda le regioni del Sud ma anche quelle del Nord con la gravissima siccità di quest’anno che rappresenta solo la punta dell’iceberg di un processo che mette a rischio la disponibilità idrica nelle campagne e nelle città con l’arrivo di autobotti e dei razionamenti".  Lo sostiene la Coldiretti di Biella e Vercelli in una nota stampa diffusa nelle scorse ore.

L'analisi di Coldiretti: il 3° semestre più secco da 65 anni

E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla situazione del territorio nazionale in occasione della giornata mondiale dell'Onu per la lotta a desertificazione e siccità del 17 giugno, sulla base dei dati Ispra.
Il livello idrometrico del fiume Po è sceso a -3,7 metri su livelli più bassi da almeno 70 anni. Il semestre da dicembre a maggio 2022, in Piemonte, è stato il terzo più secco degli ultimi 65 anni, secondo i dati di Arpa. Il deficit dell'acqua accumulata nelle nevi è del 65%, i fiumi sono da mesi in magra. A causa di ciò il nord-Italia dovrà affrontare la stagione estiva con metà delle risorse idriche rispetto agli anni precedenti. Inoltre con il picco del caldo da bollino arancione in molte città e la carenza idrica, rischia di aumentare la dipendenza dall’estero da dove arriva una grande quantità di grano, mais e orzo. Infatti si è visto un aumento straordinario nei prezzi di alcuni di questi prodotti, quelli derivati dall'Ucraina, e nel caso in cui il raccolto italiano venisse danneggiato ulteriormente dalla siccità i prezzi potrebbero ulteriormente crescere.

Paolo Dellarole (Coldiretti Biella Vercelli): "Servono indennizzi per le imprese agricole"

Si esprimono il Presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole e il Direttore Francesca Toscani sollecitando una risposta alla crisi idrica. La precedenza dovrebbe essere data al settore agricolo per garantire la disponibilità di cibo, "prevedere uno stanziamento di risorse finanziarie adeguate per indennizzare le imprese agricole per i danni subiti a causa della siccità e favorire interventi infrastrutturali di medio-lungo periodo volti ad aumentare la capacità di accumulo dell’acqua".

"Siamo già ad un livello di siccità media, ma di questo passo arriveremo a breve a quello alto. E’ necessario creare una rete di piccoli invasi su tutto l’arco alpino per evitare di arrivare a situazioni di crisi come quella attuale. Certo vanno coinvolti tutti i soggetti interessati, superando l’attuale frammentazione anche in termini di competenze amministrative, in modo tale che sia possibile definire un piano strategico unitario che possa rispondere alle esigenze idriche delle imprese agricole."

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