Case popolari, deficit da 26 milioni

Case popolari, deficit da 26 milioni
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Atc Piemonte Nord, in virtù di un protocollo sottoscritto con la Regione Piemonte, ha effettuato una verifica contabile straordinaria al 31 dicembre 2014 affidandola ad una società di revisione, la Deloitte, con l’obiettivo di individuare e certificare le criticità principali relative alla situazione patrimoniale. La relazione di Deloitte fa emergere una situazione patrimoniale negativa, con un disavanzo proposto di oltre 26 milioni di euro, derivante da svalutazione di crediti vantati verso assegnatari morosi per 20 milioni, da residui attivi non documentati per 3 milioni di euro, da accertamenti insussistenti per 3 milioni e da impegni non rilevati per oltre 1 milione di euro; a ciò si aggiungono 8-10 milioni di euro per possibili rettifiche di “allineamento”. L’analisi di Deloitte ha altresì esaminato l’aspetto organizzativo, evidenziando carenze di organico tali da mettere in seria difficoltà le attività istituzionali proprie dell’Agenzia: le risorse attualmente in servizio sono 58 (di cui 6 a tempo parziale) a fronte di una dotazione organica approvata dalla giunta regionale di 76 unità. Tali carenze sono fortemente evidenti soprattutto in ambito amministrativo e contabile, dove manca, tra le altre, anche una indispensabile figura dirigenziale. Le valutazioni dell’Agenzia con riferimento alla relazione di Deloitte evidenziano il limite strutturale derivante dalla natura giuridica dell’ente (ente pubblico non economico) che, oltre ad imporre il prevalere del controllo formale degli atti a discapito della focalizzazione sui risultati in termini di efficacia ed efficienza, non consente le nuove assunzioni ormai indispensabili. Appaiono altresì rilevanti criticità sui futuri bilanci, stante l’esigenza di dover prevedere un aumento del costo del lavoro per il potenziamento della struttura, l’accantonamento di un congruo fondo svalutazione crediti e il ripianamento del disavanzo, il tutto dovendo sottostare al vincolo del pareggio ancor prima di considerare le risorse per gli interventi di manutenzione.Per risolvere le forti criticità dell’Agenzia è necessario un intervento della Regione Piemonte che consenta di individuare  le modalità di ripianamento del disavanzo che emergerà dal bilancio consuntivo al 21 dicembre 2014 e di permettere ad Atc di beneficiare di entrate diverse dai soli canoni di affitto (nei confronti dei quali peraltro sussiste il pesantissimo problema della morosità con picchi che sfiorano il 50%), comprendendo ad esempio contributi specifici per la manutenzione degli immobili. Un elemento determinante, per agevolare il funzionamento dell’Agenzia Territoriale per la Casa sarebbe inoltre la trasformazione giuridica in Ente pubblico economico, o in altra forma giuridica più adatta alle esigenze operative, oltre alla previsione dell’obbligo annuale di certificazione dei bilanci. Ad appesantire ulteriormente la situazione, le recenti dimissioni del Direttore generale, Nicola Serravalle, rendono ancora più precaria la situazione dell’Ente chiamato a mettere in atto importanti provvedimenti per risanare una situazione con criticità di lungo corso.E.P.

Atc Piemonte Nord, in virtù di un protocollo sottoscritto con la Regione Piemonte, ha effettuato una verifica contabile straordinaria al 31 dicembre 2014 affidandola ad una società di revisione, la Deloitte, con l’obiettivo di individuare e certificare le criticità principali relative alla situazione patrimoniale. La relazione di Deloitte fa emergere una situazione patrimoniale negativa, con un disavanzo proposto di oltre 26 milioni di euro, derivante da svalutazione di crediti vantati verso assegnatari morosi per 20 milioni, da residui attivi non documentati per 3 milioni di euro, da accertamenti insussistenti per 3 milioni e da impegni non rilevati per oltre 1 milione di euro; a ciò si aggiungono 8-10 milioni di euro per possibili rettifiche di “allineamento”. L’analisi di Deloitte ha altresì esaminato l’aspetto organizzativo, evidenziando carenze di organico tali da mettere in seria difficoltà le attività istituzionali proprie dell’Agenzia: le risorse attualmente in servizio sono 58 (di cui 6 a tempo parziale) a fronte di una dotazione organica approvata dalla giunta regionale di 76 unità. Tali carenze sono fortemente evidenti soprattutto in ambito amministrativo e contabile, dove manca, tra le altre, anche una indispensabile figura dirigenziale. Le valutazioni dell’Agenzia con riferimento alla relazione di Deloitte evidenziano il limite strutturale derivante dalla natura giuridica dell’ente (ente pubblico non economico) che, oltre ad imporre il prevalere del controllo formale degli atti a discapito della focalizzazione sui risultati in termini di efficacia ed efficienza, non consente le nuove assunzioni ormai indispensabili. Appaiono altresì rilevanti criticità sui futuri bilanci, stante l’esigenza di dover prevedere un aumento del costo del lavoro per il potenziamento della struttura, l’accantonamento di un congruo fondo svalutazione crediti e il ripianamento del disavanzo, il tutto dovendo sottostare al vincolo del pareggio ancor prima di considerare le risorse per gli interventi di manutenzione.Per risolvere le forti criticità dell’Agenzia è necessario un intervento della Regione Piemonte che consenta di individuare  le modalità di ripianamento del disavanzo che emergerà dal bilancio consuntivo al 21 dicembre 2014 e di permettere ad Atc di beneficiare di entrate diverse dai soli canoni di affitto (nei confronti dei quali peraltro sussiste il pesantissimo problema della morosità con picchi che sfiorano il 50%), comprendendo ad esempio contributi specifici per la manutenzione degli immobili. Un elemento determinante, per agevolare il funzionamento dell’Agenzia Territoriale per la Casa sarebbe inoltre la trasformazione giuridica in Ente pubblico economico, o in altra forma giuridica più adatta alle esigenze operative, oltre alla previsione dell’obbligo annuale di certificazione dei bilanci. Ad appesantire ulteriormente la situazione, le recenti dimissioni del Direttore generale, Nicola Serravalle, rendono ancora più precaria la situazione dell’Ente chiamato a mettere in atto importanti provvedimenti per risanare una situazione con criticità di lungo corso.E.P.

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