Biverbanca: utile in calo a 10,2 milioni

Biverbanca: utile in calo a 10,2 milioni
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Il Consiglio di amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti spa, nella seduta di oggi, ha approvato il progetto di bilancio individuale ed il bilancio consolidato 2013, compresi dunque i dati della controllata Biverbanca, che saranno sottoposti all’assemblea convocata per il 29 aprile prossimo al Teatro Alfieri di Asti e che prevede un utile netto di 33,8 milioni di euro defalcata tutta la partita delle quote rivalutate di Bankitalia. Per quel che riguarda Biverbanca il cda ha deliberato un bilancio che presenta un utile netto di 10,2 milioni (-28% sul 2012), un calo degli impieghi e una proposta di dividendo di 5,1 milioni di euro agli azionisti, per la Crb un modesto 1,75 milioni di euro.

I risultati di gruppo (CrAsti più Biverbanca) sono i seguenti: raccolta diretta  9.250 milioni di euro (+7,02% sul 2012); raccolta indiretta: 5.684 milioni di euro (+1,38%); raccolta globale: 14.934 milioni di euro (+4,80%), impieghi 6.953 milioni di euro (- 4,26%), utile netto di periodo 197,2 milioni di euro che scende  senza il beneficio relativo alle quote Banca d’Italia rivalutate a 33,8 milioni di euro; Roe: 32,03% (senza beneficio quote Banca d’Italia: 5,49%), cost income 35,99% (senza beneficio quote Banca d’Italia: 55,70%), Core Tier 1 (Basilea 2) 8,41% (era del 7,13% al 31 dicembre 2012). Il margine di interesse al lordo delle rettifiche di valore su crediti si è attestato a 195,9 milioni di euro, «risultato raggiunto - spiega una nota aziendale -, malgrado il livello straordinariamente basso fatto registrare dai tassi di mercato, anche grazie all’apporto derivante dal rendimento dei titoli obbligazionari in portafoglio». Al netto delle rettifiche di valore sui crediti, il margine di interesse ammonta a 71,8 milioni di euro. La difficile congiuntura economica  pesa sulle condizioni finanziarie di famiglie e imprese: da qui «il conseguente deterioramento della qualità dei crediti e la necessità di effettuare elevati accantonamenti, comportando rettifiche nette su crediti per 124,2 milioni di euro, pari all’1,79% dei crediti verso la clientela». A seguito di tali accantonamenti, il livello di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 42,53% (in sensibile aumento rispetto al 38,43% dell’anno precedente), «livello ben superiore alla media del settore creditizio come rilevato da Abi e altre fonti informative». In particolare - spiegano a CrAsti -, i crediti in sofferenza, che incidono al netto degli accantonamenti sul totale dei crediti per il 3,70%, presentano un livello di copertura del 59,98%, in crescita rispetto al 59,28% dell’anno precedente. Il margine di intermediazione netto, che ricomprende gli effetti dell’operazione concernente le quote di partecipazione nel capitale della Banca d’Italia, è pari a 413,3 milioni di euro e le commissioni nette ammontano a 98,9 milioni di euro. Il risultato netto delle attività e passività finanziarie, che include sia il risultato dell’operatività in strumenti finanziari che la valutazione delle passività finanziarie rilevate al fair value, è positivo per 234 milioni di euro; tale valore, al netto dell’impatto relativo alle quote Banca d’Italia, sarebbe pari a circa 43,8 milioni di euro. Il patrimonio di vigilanza del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti si è attestato al 31 dicembre  a 564,9 milioni di euro.
L’utile netto della capogruppo Cassa di risparmio di Asti, al netto della componente quote Bankitalia  ammonterebbe a 35,7 milioni di euro, in crescita di 6,8 milioni di euro rispetto al medesimo dato riferito al 2012. I dividendi su partecipazioni sono pari a 9,1 milioni di euro ed il sensibile aumento rispetto allo scorso esercizio è dovuto al dividendo corrisposto dalla controllata Biverbanca. Per quanto riguarda la Cassa di risparmio di Asti  il cda ha deliberato di proporre all’assemblea la distribuzione di un dividendo di 0,40 euro per azione, pari a quello dell’esercizio precedente e corrispondente ad un pay out del 50,27% al netto del contributo economico relativo alle quote della Banca d’Italia. Il dividendo complessivo ammonta a 17,9 milioni di euro, in aumento di 3,2 milioni di euro per effetto dell’aumento del numero delle azioni.

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