Birra Menabrea, un trasloco eccezionale

Due giorni di traffico bloccato in Riva per trasferire i nuovi impianti.

Birra Menabrea, un trasloco eccezionale
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Birra Menabrea: a Biella, in Riva un trasloco eccezionale con traffico bloccato per due giorni per il trasporto eccezionale dei nuovi impianti giganti per la nuova sala cottura che entrerà in funzione a marzo del 2019 e che  sarà il cardine dell'aumento del 60 per cento della  produzione della storica birra biellese.

La svolta dell'azienda: aumenterà la produzione del 60%

caldaie Menabrea
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caldaie_1 Menabrea
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serbatoio dell'acqua Menabrea
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serbatoio dell'acqua1 Menabrea
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L'azienda (40 milioni di fatturato, 48 addetti, export su 36 mercati) ha compiuto 172 anni e ha messo in atto in maniera visibile per la città “la svolta” annunciata a maggio dall’ad Franco Thedy. Un processo ed un evento, quello relativo all’implementazione della nuova “sala cottura” dello storico stabilimento di via Ramella Germanin, molto particolare, certo straordinario. Che ha bloccato le strade del cuore storico di Riva per un paio di giorni tra martedì e mercoledì per un trasferimento di “oggetti” giganti: serbatoi, caldaie e tini. Il più antico birrificio italiano ha investito per la nuova sala cottura circa 6 milioni di euro ed andrà a sostituire la vecchia che ha compiuto 47 anni e verrà dismessa.

Commenti
Italo

Bravo mi piace l'ottimismo. In Italia stravince il pessimismo. Ok Saluti!

roberto terzi

che fortuna saper leggere ma non interpretare

Vortigern

Quante polemiche inutili. Essere fossilizzati sul vecchio e piangere sul bel tempo che fu è la ragione per la quale Biella è passata ad essere la cità più ricca e operosa d'Italia ad una cittaducola di terz'ordine, vecchia e morente, popolata di fatiscenti edifici abbandonati, troppo legati al loro passato glorioso e troppo legati ad un generale senso di incapacità di innovare e cambiare. E queste inutili "lagne" sul tempo che fu, anche per Menabrea, che rendono bene l'idea dello spirito generale di Biella e dei biellesi.

roberto terzi

E anche il molesto camino vaporiera se ne è andato e con lui qualche centinaio di metri quadri di tetto con relative travi. Una vecchietta che abita in un appartamento limitrofo, tipico di archeologia domestica con scala interna in pietra e camere piccole e oscure con finestrella, mi diceva l'altro giorno ma com'è che questi smontano interi pezzi di archeologia industriale e io quando ho chiesto di rifare un tetto di non più di 50 metri quadri mi hanno sollevato tanti vincoli che ho rinunciato, tanto vado al " Ricovero ", al diavolo il resto. Forse la molla che rende tutti assertivi e buoni sui vincoli è la parola occupazione alias collocamento alias posti di lavoro. Allora io se prometto di assumere regolarmente una badante vista la mia ormai veneranda età, mi fate fare una veranda su una parte del mio terrazzo cosi metto a dimora invernale i vasi delle mie stelle alpine ? Ma torniamo alla ex molesta vaporiera cosa succederà in quell'area, quali arcane macchinazioni avranno ideato gli oscuri "Architravi " in sostituzione del demolito complesso, forse un' altra costruzione da meccano come quella esistente e non ancora completata a filo strada. Chissà al popolo bue non è dato sapere ma deve pazientemente aspettare. Intano un piccolo sostituto del molesto camino vaporiera si attiva già alle prime luci dell'alba con sbuffi vigorosi emessi nel volere del vento del Mucrone il quale per sua volontà manda i fumi anche dentro alla nostra proprietà. Allora per trasformare un vincolo in opportunità potremmo suggerire ai mastri birrai di iniettare saltuariamente una fiala di eucaliptolo nel sistema così non possiamo più lamentarci perché le nostre vie aeree saranno tonificate dai vapori migliori dell'acqua di Tabiano.

roberto terzi

Addio vecchio silo Menabrea, sabato ti hanno abbrancato e depositato sul pianale di un grosso autocarro da uomini dalla chioma fluente senza casco ovviamente e mani d'acciaio vista l'inutilità di guanti da lavoro. Uno di questi reduce forse recentemente da un corso specifico al circo Togni ha scorrazzato sulla tua insidiosa superficie cilindrica mentre eri già mollemente adagiato sul pianale come un cetaceo spiaggiato. Addio dunque vecchio amico di notti estive quando mi addormentavo al ticchettio granulare sistematico del tuo caricamento che sicuramente superava il valore differenziale di rumorosità previsto dal regolamento comunale ,ma che importa ,sincronizzavo il tuo ritmo con quello del mio respiro e dormivo in sincrono. Adesso cosa succederà, al popolo bue non è dato sapere. Forse verrai sostituito da un prossimo gigantesco caricatore doppio del tuo già consistente volume perché tutto diventa li dentro più grande e questo spaventa e anche il ticchettio da samba caraibica avrà un altro suono che forse risulterà molesto. Rimane solitario il vecchio camino vaporiera inutile senza di te in compagnia di quei boccioni obesi che occupano gli spazi del catafalco funerario.

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