“Birra Menabrea” cresce e inaugura oggi il suo nuovo museo

“Birra Menabrea” cresce e inaugura oggi il suo nuovo museo
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“Birra Menabrea”, il pluripremiato birrificio più antico d’Italia, inauguura oggi a Biella, in occasione del 57esimo convegno nazionale dell’Aitbm (l’associazione italiana dei tecnici della birra e del malto) che per tre giorni avrà luogo in città, il suo nuovo museo aziendale. Antiche caldaie, gorgogliatori, densimetri, provette, bottiglie patinate di tempo, un vecchio apparecchio Erhard-Schau (giunto in Italia nel 1926 tra i mezzi con cui  l’Austria fu costretta a pagare all’Italia i danni della guerra che il sempre glorioso impero asburgico perse nel 1918). E poi pentole di  rame, pale, filtri, termometri, registri storici, medaglieri e targhe pubblicitarie: un ensemble che pare l’antro di un alchimista sapiente, sorvegliato dall’alto da un ancor giovane Paolo Thedy sorpreso dall’obiettivo del fotografo durante una fase di produzione in stabilimento. Il tutto senza dimenticare lo humour sorridente degli schizzi originali di Forattini sulla birra che accolgono il visitatore, scortandolo lungo la vetusta scala di pietra che conduce ad una ampia cantina dalle volte suggestive di mattoni rossi e antichi: è “Casa Menabrea” come si chiamerà il nuovo museo di “Birra Menabrea”. Il nuovo museo è il frutto di un progetto che Franco Thedy (figlio di Paolo e attuale Ad di “Birra Menabrea” oltre che vicepresidente di Aitbm) coltivava da tempo. L’anniversario dei 170 anni di storia di “Birra Menabrea” (azienda nata nel 1846) e il convegno di Aitbm a Biella hanno accelerato la realizzazione. Così, in un’area adiacente lo stabilimento di via Ramella Germanin è nato questo unicum a livello nazionale che, come annuncia ora Franco Thedy «sarà aperto ai visitatori in giorni e orari che definiremo a breve». Del resto, “Casa Menabrea” non è solo l’ampliamento del precedente museo, all’interno dello stabilimento, creato nel 1996 in occasione del 150º anniversario dell’azienda: è qualcosa di più. «Abbiamo voluto creare qualcosa di vivo - dice Thedy - , qualcosa che, oltre ai visitatori, è oggi destinato ad ospitare anche meeting ed eventi, a cominciare dal prossimo 14 ottobre quando sarà presentata in anteprima ai blogger e alla stampa di settore la nostra Christmas Beer 2016». Ma “Casa Menabrea”, sotto il profilo imprenditoriale, rappresenta anche l’ennesimo investimento che “Birra Menabrea” ha compiuto sul territorio biellese. Il più antico birrificio italiano, fedele alle sue origini e alla sua storia tutta made in Biella, ha sempre resistito alle tante allettanti e convenienti offerte che regioni a statuto speciale come Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta gli hanno fatto, negli anni, per impiantare la produzione della pluripremiata birra sul loro territorio dove legislazioni ad hoc rendono meno difficoltosa la vita agli imprenditori «Noi vogliamo restare qui - dice Thedy -. Ecco perché, negli ultimi dieci anni, abbiamo fatto investimenti per circa 20 milioni di euro: una media di 2 milioni all’anno che abbiamo messo sia sulla sicurezza e innovazione dello stabilimento principale, sia sulla realizzazione di un nuovo centro logistico a Chiavazza, sia sul capitale umano. Oggi siamo orgogliosi di dare lavoro a 42 biellesi. Ci avviamo a chiudere il 2016 con un giro d’affari sui 35 milioni di euro e un volume totale di birra commercializzata in 37 Paesi al mondo intorno ai 200 mila ettolitri». Non basta ancora. Franco Thedy guarda già oltre, fiducioso in sinergie e collaborazioni. «Casa Menabrea vuole rappresentare il primo passo anche per qualcosa di ulteriore - rivela l’Ad del celebre birrificio -: vogliamo presto creare, qui di fronte, un centro visitatori comune tra Birra Menabrea e Botalla Formaggi, con i nostri prodotti e la possibilità di assaggi e abbinamenti direttamente sul posto, realizzando una interattività diretta con turisti e consumatori. È un  modo per consolidare un connubio tra le due storiche aziende che dura da ormai 12 anni e dal quale sono nati prodotti molto premiati dal mercato, come lo “Sbirro”, a dimostrazione  che, facendo squadra, si cresce». Intanto, da oggi  sino a sabato, una settantina di birrai ed esperti provenienti da tutta Italia arriveranno a Biella per il convegno nazionale Aitbm che si aprirà all’Hotel Agorà e che, dopo due giorni di denso programma, si concluderà sabato al Santuario d’Oropa. «Scelta anche quest’ultima non casuale per due diversi motivi - conclude Franco Thedy - : da un lato, il ritratto della Madonna Nera spicca, infatti, su un muro del nostro stabilimento; dall’altro, l’acqua con cui produciamo la nostra birra scende dalla Valle d’Oropa».

Giovanni Orso 

 

“Birra Menabrea”, il pluripremiato birrificio più antico d’Italia, inauguura oggi a Biella, in occasione del 57esimo convegno nazionale dell’Aitbm (l’associazione italiana dei tecnici della birra e del malto) che per tre giorni avrà luogo in città, il suo nuovo museo aziendale. Antiche caldaie, gorgogliatori, densimetri, provette, bottiglie patinate di tempo, un vecchio apparecchio Erhard-Schau (giunto in Italia nel 1926 tra i mezzi con cui  l’Austria fu costretta a pagare all’Italia i danni della guerra che il sempre glorioso impero asburgico perse nel 1918). E poi pentole di  rame, pale, filtri, termometri, registri storici, medaglieri e targhe pubblicitarie: un ensemble che pare l’antro di un alchimista sapiente, sorvegliato dall’alto da un ancor giovane Paolo Thedy sorpreso dall’obiettivo del fotografo durante una fase di produzione in stabilimento. Il tutto senza dimenticare lo humour sorridente degli schizzi originali di Forattini sulla birra che accolgono il visitatore, scortandolo lungo la vetusta scala di pietra che conduce ad una ampia cantina dalle volte suggestive di mattoni rossi e antichi: è “Casa Menabrea” come si chiamerà il nuovo museo di “Birra Menabrea”. Il nuovo museo è il frutto di un progetto che Franco Thedy (figlio di Paolo e attuale Ad di “Birra Menabrea” oltre che vicepresidente di Aitbm) coltivava da tempo. L’anniversario dei 170 anni di storia di “Birra Menabrea” (azienda nata nel 1846) e il convegno di Aitbm a Biella hanno accelerato la realizzazione. Così, in un’area adiacente lo stabilimento di via Ramella Germanin è nato questo unicum a livello nazionale che, come annuncia ora Franco Thedy «sarà aperto ai visitatori in giorni e orari che definiremo a breve». Del resto, “Casa Menabrea” non è solo l’ampliamento del precedente museo, all’interno dello stabilimento, creato nel 1996 in occasione del 150º anniversario dell’azienda: è qualcosa di più. «Abbiamo voluto creare qualcosa di vivo - dice Thedy - , qualcosa che, oltre ai visitatori, è oggi destinato ad ospitare anche meeting ed eventi, a cominciare dal prossimo 14 ottobre quando sarà presentata in anteprima ai blogger e alla stampa di settore la nostra Christmas Beer 2016». Ma “Casa Menabrea”, sotto il profilo imprenditoriale, rappresenta anche l’ennesimo investimento che “Birra Menabrea” ha compiuto sul territorio biellese. Il più antico birrificio italiano, fedele alle sue origini e alla sua storia tutta made in Biella, ha sempre resistito alle tante allettanti e convenienti offerte che regioni a statuto speciale come Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta gli hanno fatto, negli anni, per impiantare la produzione della pluripremiata birra sul loro territorio dove legislazioni ad hoc rendono meno difficoltosa la vita agli imprenditori «Noi vogliamo restare qui - dice Thedy -. Ecco perché, negli ultimi dieci anni, abbiamo fatto investimenti per circa 20 milioni di euro: una media di 2 milioni all’anno che abbiamo messo sia sulla sicurezza e innovazione dello stabilimento principale, sia sulla realizzazione di un nuovo centro logistico a Chiavazza, sia sul capitale umano. Oggi siamo orgogliosi di dare lavoro a 42 biellesi. Ci avviamo a chiudere il 2016 con un giro d’affari sui 35 milioni di euro e un volume totale di birra commercializzata in 37 Paesi al mondo intorno ai 200 mila ettolitri». Non basta ancora. Franco Thedy guarda già oltre, fiducioso in sinergie e collaborazioni. «Casa Menabrea vuole rappresentare il primo passo anche per qualcosa di ulteriore - rivela l’Ad del celebre birrificio -: vogliamo presto creare, qui di fronte, un centro visitatori comune tra Birra Menabrea e Botalla Formaggi, con i nostri prodotti e la possibilità di assaggi e abbinamenti direttamente sul posto, realizzando una interattività diretta con turisti e consumatori. È un  modo per consolidare un connubio tra le due storiche aziende che dura da ormai 12 anni e dal quale sono nati prodotti molto premiati dal mercato, come lo “Sbirro”, a dimostrazione  che, facendo squadra, si cresce». Intanto, da oggi  sino a sabato, una settantina di birrai ed esperti provenienti da tutta Italia arriveranno a Biella per il convegno nazionale Aitbm che si aprirà all’Hotel Agorà e che, dopo due giorni di denso programma, si concluderà sabato al Santuario d’Oropa. «Scelta anche quest’ultima non casuale per due diversi motivi - conclude Franco Thedy - : da un lato, il ritratto della Madonna Nera spicca, infatti, su un muro del nostro stabilimento; dall’altro, l’acqua con cui produciamo la nostra birra scende dalla Valle d’Oropa».

Giovanni Orso 

 

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