Economia

Biella, tra gennaio e aprile, la domanda di Cig s'impenna

In Piemonte, la richiesta Cassa per settori ha registrato: +59,3% Industria, +22,8% Edilizia, -32,2% Commercio, per un totale di +49,4%

Biella, tra gennaio e aprile, la domanda di Cig s'impenna
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Nel primo quadrimestre 2024, la domanda di Cig (cassa integrazione) a Biella è aumentata del +138,4%. In Piemonte, nei primi quattro mesi del 2024, come evidenziano i dati del Servizio Lavoro, Coesione e Territorio della UIL Nazionale, sono state richieste 16.047.141 ore di cassa integrazione, in aumento del 49,4% rispetto allo stesso periodo del 2023 (+61,5% ordinaria, +40,1% straordinaria, -86% in deroga). A livello nazionale sono state autorizzate 169.794.234 ore, con un incremento del 16,8%.

I dati nei territori provinciali  e nei settori

A parte Biella, l’andamento nelle province piemontesi, nel confronto tra il primo quadrimestre 2024 e 2023, è stato il seguente: Verbania +91,9%, Novara +86,4%, Torino +75,6%, Alessandria +19,1%, Vercelli +12,1%, Asti -5,6%, Cuneo -60,7%. Torino, con 10.595.130 ore, è la provincia più cassaintegrata d’Italia, seguita da Roma e Taranto. In Piemonte, la variazione percentuale della cassa integrazione per settori produttivi ha registrato: +59,3% Industria, +22,8% Edilizia, -32,2% Commercio, per un totale di +49,4%.

Un tessuto produttivo e economico in difficoltà

Il segretario generale Uil Piemonte, Gianni Cortese, dichiara: “I dati sulle richieste di cassa integrazione nei primi quattro mesi dell’anno fanno emergere le difficoltà del tessuto produttivo ed economico della nostra regione. Torino, in particolare, torna ad essere la provincia con il maggior utilizzo di ammortizzatori sociali, sia per le tante crisi aziendali in corso (Lear, Te Connectivity, Del Grosso per citarne alcune) sia, soprattutto, per la pesante situazione nello stabilimento Stellantis di Mirafiori. Nei prossimi 18 mesi è facile preventivare lunghi periodi di utilizzo degli ammortizzatori sociali, in attesa della produzione della nuova 500 ibrida che dovrebbe iniziare nel 2026. Per l’automotive, così come per gli altri settori produttivi, investiti da profonde trasformazioni che richiedono nuovi processi e prodotti, bisogna mettere in atto anche percorsi di aggiornamento e riqualificazione delle competenze, accompagnati da ricambi generazionali, per dare sicurezza occupazionale e rendere attrattivo il territorio della nostra regione”.

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