Biella: più assunzioni, ma precari in crescita

Biella: più assunzioni, ma precari in crescita
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Stando ai numeri e all’aritmetica, l’occupazione, in Piemonte e a Biella, durante il primo semestre dell’anno, cresce. Guardando quegli stessi numeri in controluce, tuttavia, la fenomenologia che traspare è quella di un territorio che si precarizza. Nel periodo gennaio-giugno 2017, la domanda di lavoro registrata dal sistema delle comunicazioni obbligatorie ha mostrato, in Piemonte, una crescita massiccia, superando, come numero di assunzioni, il livello raggiunto nella prima metà del 2015 (l’annualità più dinamica dall’inizio della crisi) e sfiorando, al netto degli avviamenti giornalieri, il tetto delle 300 mila unità. Misurato con riferimento all’analogo periodo 2016, l’aumento è stato di oltre 45 mila procedure, pari a +18%. Nel Biellese il tasso di incremento rispetto al primo semestre 2016 ha raggiunto addirittura il 23% (+1.770 unità), per un totale di quasi 9.500 assunzioni operate, recuperando quasi il livello raggiunto nella prima metà del 2015, dopo la fase di flessione della domanda di lavoro registrata lo scorso anno. Non solo: la “ripresa” ha coinvolto in misura più che proporzionale la popolazione giovanile (+37,4% nella fascia 15-29 anni) e si è equamente ripartita per genere. Il risultato biellese, aritmeticamente confortante, si realizza però in un contesto diverso da quello del 2015. In quel caso, infatti, la spinta espansiva proveniva ancora dai contratti a tempo indeterminato. Nei primi sei mesi di questo 2017, invece, il vento è cambiato o, meglio, ha continuato a spirare nella direzione presa durante il 2016.  A fare da traino, infatti, sono stati i contratti a termine, con i tempi determinati in crescita addirittura del +29,7%. A restare praticamente invariato, invece, è stato il numero di contratti a tempo indeterminato, mentre  un aumento si è verificato per l’apprendistato (da 243 a 279 procedure di assunzione). Sul piano settoriale, nel periodo in esame, si osserva poi nel Biellese una crescita diffusa, con un picco nel comparto turistico e della ristorazione, e con un saldo positivo, oscillante fra +14% e +19%, in agricoltura, nelle costruzioni, negli “altri servizi” e nell’industria manifatturiera dove, su 2.800 assunzioni, 1.760 sono state appannaggio del settore tessile. Sullo sfondo di queste dinamiche si colloca poi l’abrogazione dei voucher di lavoro accessorio, che non erano registrati nell’archivio gestito dai Centri per l’Impiego, e la successiva adozione di un nuovo sistema di gestione delle prestazioni occasionali, introdotto nella seconda metà del mese di giugno, che solo ora, peraltro, sta entrando a regime. Il riflesso di queste vicende è evidente nei dati del Biellese nell’andamento trimestrale delle assunzioni: tra gennaio e marzo, a voucher attivi ma già a rischio di chiusura, la crescita dei movimenti occupazionali sull’anno precedente è stata limitata al 10%; nel trimestre seguente il tasso di incremento è salito al 38%.  «Questo scenario - commenta l’assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Gianna Pentenero - consiglia una certa prudenza nel valutare l’incremento della domanda di lavoro del semestre, che è certamente incoraggiante, a conferma dei sintomi di ripresa riscontrabili nell’ultimo biennio. Per favorire questo processo, la Regione Piemonte sta intervenendo con misure di politica attiva del lavoro, interventi che grazie alla collaborazione dei servizi pubblici e privati per l’impiego, hanno consentito finora la presa in carico di circa 10 mila persone in tutto il Piemonte, tra disoccupati e soggetti particolarmente svantaggiati».

Giovanni Orso

Stando ai numeri e all’aritmetica, l’occupazione, in Piemonte e a Biella, durante il primo semestre dell’anno, cresce. Guardando quegli stessi numeri in controluce, tuttavia, la fenomenologia che traspare è quella di un territorio che si precarizza. Nel periodo gennaio-giugno 2017, la domanda di lavoro registrata dal sistema delle comunicazioni obbligatorie ha mostrato, in Piemonte, una crescita massiccia, superando, come numero di assunzioni, il livello raggiunto nella prima metà del 2015 (l’annualità più dinamica dall’inizio della crisi) e sfiorando, al netto degli avviamenti giornalieri, il tetto delle 300 mila unità. Misurato con riferimento all’analogo periodo 2016, l’aumento è stato di oltre 45 mila procedure, pari a +18%. Nel Biellese il tasso di incremento rispetto al primo semestre 2016 ha raggiunto addirittura il 23% (+1.770 unità), per un totale di quasi 9.500 assunzioni operate, recuperando quasi il livello raggiunto nella prima metà del 2015, dopo la fase di flessione della domanda di lavoro registrata lo scorso anno. Non solo: la “ripresa” ha coinvolto in misura più che proporzionale la popolazione giovanile (+37,4% nella fascia 15-29 anni) e si è equamente ripartita per genere. Il risultato biellese, aritmeticamente confortante, si realizza però in un contesto diverso da quello del 2015. In quel caso, infatti, la spinta espansiva proveniva ancora dai contratti a tempo indeterminato. Nei primi sei mesi di questo 2017, invece, il vento è cambiato o, meglio, ha continuato a spirare nella direzione presa durante il 2016.  A fare da traino, infatti, sono stati i contratti a termine, con i tempi determinati in crescita addirittura del +29,7%. A restare praticamente invariato, invece, è stato il numero di contratti a tempo indeterminato, mentre  un aumento si è verificato per l’apprendistato (da 243 a 279 procedure di assunzione). Sul piano settoriale, nel periodo in esame, si osserva poi nel Biellese una crescita diffusa, con un picco nel comparto turistico e della ristorazione, e con un saldo positivo, oscillante fra +14% e +19%, in agricoltura, nelle costruzioni, negli “altri servizi” e nell’industria manifatturiera dove, su 2.800 assunzioni, 1.760 sono state appannaggio del settore tessile. Sullo sfondo di queste dinamiche si colloca poi l’abrogazione dei voucher di lavoro accessorio, che non erano registrati nell’archivio gestito dai Centri per l’Impiego, e la successiva adozione di un nuovo sistema di gestione delle prestazioni occasionali, introdotto nella seconda metà del mese di giugno, che solo ora, peraltro, sta entrando a regime. Il riflesso di queste vicende è evidente nei dati del Biellese nell’andamento trimestrale delle assunzioni: tra gennaio e marzo, a voucher attivi ma già a rischio di chiusura, la crescita dei movimenti occupazionali sull’anno precedente è stata limitata al 10%; nel trimestre seguente il tasso di incremento è salito al 38%.  «Questo scenario - commenta l’assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Gianna Pentenero - consiglia una certa prudenza nel valutare l’incremento della domanda di lavoro del semestre, che è certamente incoraggiante, a conferma dei sintomi di ripresa riscontrabili nell’ultimo biennio. Per favorire questo processo, la Regione Piemonte sta intervenendo con misure di politica attiva del lavoro, interventi che grazie alla collaborazione dei servizi pubblici e privati per l’impiego, hanno consentito finora la presa in carico di circa 10 mila persone in tutto il Piemonte, tra disoccupati e soggetti particolarmente svantaggiati».

Giovanni Orso

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