«Biella inner city outlet, così la città rinascerà»

«Biella inner city outlet, così la città rinascerà»
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BIELLA - L’uomo chiave dell’operazione “outlet diffuso” nel centro città, per ridare linfa ad un territorio che - a torto o a ragione - sta vivendo un pesante declino d’immagine, si chiama Roberto Bonati, cinquantenne di Biella  («mio padre aveva un negozio in via San Filippo»), bocconiano, esperto in retail, nell’ambito del quale ha creato una società che gestisce cinquanta negozi in giro per l’Italia che danno lavoro a circa 400 persone. «Dal 1997 - ha raccontato giovedì sera allo Spazio eventi Sella creato dove c’era una volta il Circolo Commerciale - sono agente sviluppatore per il centro-nord Italia della catena “Tally Weijl”, marchio svizzero di moda giovane con più di 900 punti vendita in Europa di proprietà e in affiliazione». Questo per dire che si tratta di un manager “sul pezzo”, pronto per far decollare un intervento le cui basi sostenibili sono state studiate insieme alla neonata  “015 Biella”, i cui soci trascinatori sono Michele Mosca, di mestiere direttore Atl, e  Luisa Bocchietto, di professione designer e architetto, associazione che in pochi mesi è riuscita a catalizzare il consenso di tutto il Sistema Biella, schierato in prima fila all’esordio ufficiale.  Quella sera l’assessore regionale Antonella Parigi ha dato una notizia fondamentale: il progetto ideato a Biella è strategicamente compatibile con il disegno di sviluppo turistico-economico del Piemonte e può rientrare fra quelli finanziabili coi fondi europei. Ma la seconda notizia l’ha fornita Bonati: questa settimana ci sarà l’incontro decisivo e la firma con il partner industriale che gestirà l’operazione “Biella inner city outlet”. Si tratta della Ros Retail Outlet Shopping che ha in essere un centro commerciale diffuso, il “City Outlet Bad Munsterfeisel” nel Nord Reno Westfalia tedesco: realizzato lungo un percorso pedonale cittadino di 800 metri, conta su 16mila metri quadrati di superficie commerciale, inclusi 4mila metri quadrati di ristorazione esistente, 40 negozi e parcheggi pubblici gratuiti e si inserisce in un contesto famoso in Germania  per le sue Spa e le destinazioni medievali.   

«Il “Biella inner city outlet” - spiega Bonati  -  è un’opportunità per la città. Il concetto è nato nel Nord Europa -  Germania, Olanda, Belgio - è sfrutta l’ambiente di una città reale piuttosto che l’architettura di un finto villaggio con elevati standard di pulizia, sicurezza e arredo urbano, preservando  e migliorando lo stato degli edifici storici con un elevato appeal per i consumatori e un impatto significativo sul turismo e relativo indotto». Le carte in regola di Biella sono parecchie: «Forti sinergie con il distretto industriale del tessile, il food, i servizi, con un impatto positivo su forme di offerta retail complementare».

Ma non è tutto. Secondo Bonati «il progetto di City Outlet posizionerebbe Biella come la più innovativa e appetibile destinazione fashion del Nord Italia facendo leva sulle eccellenze e la tradizione locale per promuovere una esperienza unica che combina shopping, cibo, design, storia e abilità».

Roberto Azzoni

Leggi di più sull’Eco di Biella di lunedì 14 settembre 2015

BIELLA - L’uomo chiave dell’operazione “outlet diffuso” nel centro città, per ridare linfa ad un territorio che - a torto o a ragione - sta vivendo un pesante declino d’immagine, si chiama Roberto Bonati, cinquantenne di Biella  («mio padre aveva un negozio in via San Filippo»), bocconiano, esperto in retail, nell’ambito del quale ha creato una società che gestisce cinquanta negozi in giro per l’Italia che danno lavoro a circa 400 persone. «Dal 1997 - ha raccontato giovedì sera allo Spazio eventi Sella creato dove c’era una volta il Circolo Commerciale - sono agente sviluppatore per il centro-nord Italia della catena “Tally Weijl”, marchio svizzero di moda giovane con più di 900 punti vendita in Europa di proprietà e in affiliazione». Questo per dire che si tratta di un manager “sul pezzo”, pronto per far decollare un intervento le cui basi sostenibili sono state studiate insieme alla neonata  “015 Biella”, i cui soci trascinatori sono Michele Mosca, di mestiere direttore Atl, e  Luisa Bocchietto, di professione designer e architetto, associazione che in pochi mesi è riuscita a catalizzare il consenso di tutto il Sistema Biella, schierato in prima fila all’esordio ufficiale.  Quella sera l’assessore regionale Antonella Parigi ha dato una notizia fondamentale: il progetto ideato a Biella è strategicamente compatibile con il disegno di sviluppo turistico-economico del Piemonte e può rientrare fra quelli finanziabili coi fondi europei. Ma la seconda notizia l’ha fornita Bonati: questa settimana ci sarà l’incontro decisivo e la firma con il partner industriale che gestirà l’operazione “Biella inner city outlet”. Si tratta della Ros Retail Outlet Shopping che ha in essere un centro commerciale diffuso, il “City Outlet Bad Munsterfeisel” nel Nord Reno Westfalia tedesco: realizzato lungo un percorso pedonale cittadino di 800 metri, conta su 16mila metri quadrati di superficie commerciale, inclusi 4mila metri quadrati di ristorazione esistente, 40 negozi e parcheggi pubblici gratuiti e si inserisce in un contesto famoso in Germania  per le sue Spa e le destinazioni medievali.   

«Il “Biella inner city outlet” - spiega Bonati  -  è un’opportunità per la città. Il concetto è nato nel Nord Europa -  Germania, Olanda, Belgio - è sfrutta l’ambiente di una città reale piuttosto che l’architettura di un finto villaggio con elevati standard di pulizia, sicurezza e arredo urbano, preservando  e migliorando lo stato degli edifici storici con un elevato appeal per i consumatori e un impatto significativo sul turismo e relativo indotto». Le carte in regola di Biella sono parecchie: «Forti sinergie con il distretto industriale del tessile, il food, i servizi, con un impatto positivo su forme di offerta retail complementare».

Ma non è tutto. Secondo Bonati «il progetto di City Outlet posizionerebbe Biella come la più innovativa e appetibile destinazione fashion del Nord Italia facendo leva sulle eccellenze e la tradizione locale per promuovere una esperienza unica che combina shopping, cibo, design, storia e abilità».

Roberto Azzoni

Leggi di più sull’Eco di Biella di lunedì 14 settembre 2015

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