Biella: in gennaio 1.380 nuovi posti
Saranno complessivamente 3.470 le nuove entrate previste entro marzo. Solo nel 33% i contratti saranno stabili. Per 58 imprese su 100, difficoltà a trovare.
Saranno complessivamente 3.470 le nuove entrate previste entro marzo. Solo nel 33% i contratti saranno stabili. Per 58 imprese su 100, difficoltà a trovare.
Nel Biellese
Sono 1.380 i nuovi posti di lavoro previsti in gennaio in provincia di Biella (3.470 complessivamente entro la fine di marzo 2024). I dati sono quelli della rilevazione Unioncamere Anpal su Sistema Excelsior. La settimana scorsa, Unioncamere aveva comunicato i dati relativi a tutto il Piemonte, fissando in 38.600 le nuove entrate programmate a livello regionale. I nuovi bollettini, invece, permettono di scendere nel dettaglio delle singole realtà provinciali.
I 1.380 nuovi contratti previsti in gennaio in provincia di Biella rappresentano 10 unità in più rispetto a quelli previsti nel gennaio 2023, mentre i 3.470 del trimestre sono 260 in più sempre su base tendenziale. Purtroppo, continua il fenomeno della precarizzazione del lavoro sul territorio. Solo nel 33% dei casi, infatti, le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato (28%) o di apprendistato (5%), mentre nel 67% saranno a termine ossia a tempo determinato (35%) o altri contratti con durata predefinita: 20% con somministrazione, 6% contratti non dipendenti, 4% Co.co.co e 2% altre forme contrattuali. I nuovi posti si concentreranno per il 51% nel settore dell'industria (comprese le costruzioni): si tratta di 710 nuove entrate e per il 59% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Le altre 670 nuove entrate previste saranno, invece, assorbite dai Servizi. Guardando, poi, nella prospettiva trimestrale, le 260 nuove entrate in più previste su base tendenziale, i Servizi assorbiranno più lavoratori rispetto all’Industria: segnatamente, nel primo caso si concentreranno 140 nuovi posti di lavoro, contro i 120 del secondo caso.
I profili
Ma quali sono i principali profili ricercati nel mese corrente dai datori di lavoro? Per il 42% le imprese cercano operai specializzati e conduttori di impianti; a seguire, nel 20% dei casi, dirigenti, specialisti e tecnici; in terza posizione, per il 19% dei casi, le professioni commerciali e dei servizi. Nell’11% dei casi, le imprese sono alla ricerca di profili generici e, nell’8%, di impiegati. Le tre figure professionali più richieste concentreranno il 29% delle entrate complessive previste. Non solo: per una quota pari al 65% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. A conti fatti, . le imprese che prevedono assunzioni saranno pari al 19% del totale.
I settori
Guardando poi ai singoli settori dove si indirizzeranno i nuovi 1.380 posti previsti in gennaio nel Biellese, 360 sono previsti nell’industria tessile, dell’abbigliamento e calzature (complessivamente, 830 nel trimestre), 150 nel Commercio (430 nel trimestre), 140 nei Servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici (350 nel trimestre), 130 nei Servizi alle persone (400 entro fine marzo) e 120 nelle Costruzioni (330 tra gennaio e marzo). Per una quota pari al 31%, le nuove assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni e, per il 18%, immigrati.
Istruzione
Rilevante è poi il titolo di studio richiesto dalle imprese dell’Industria o dei Servizi. Solo nel 13% dei casi viene richiesta la laurea. La percentuale maggiore ovvero il 36% concerne invece figure per cui è richiesto il semplice diploma professionale. Nel 29% dei casi, le imprese richiedono il diploma di scuola media superiore e, per il 20%, quello della scuola dell’obbligo. Anche in questo caso, si tratta di un dato su cui riflettere perché restituisce l’immagine di un lavoro dove ancora alta è la percentuale di “dequalificazione”. In 58 casi su 100 le imprese prevedono inoltre di avere difficoltà a trovare i profili desiderati.
Giovanni Orso