Barbera (Biella Master): "Urgente difendere il vero made in Italy"

Barbera (Biella Master): "Urgente difendere il vero made in Italy"
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«Che la Russia metta in atto un provvedimento di embargo, per ora limitato agli acquisti diretti da parte degli enti pubblici, di alcuni prodotti tessili Ue e Usa, non mi stupisce. A tutta prima, mi chiedo se, da parte di chi a certi tavoli dovrebbe difendere i nostri interessi, sia stata almeno considerata o prevista una potenziale simile reazione. Però, considerato che queste sono, più o meno, le stesse persone che non sono riuscite a tutelare il “made in Italy” ottenendo, a livello Ue, una legge come quella in vigore negli States sin dagli anni Trenta, allora tutto si spiega».

Luciano Barbera, presidente del Biella Master Fibre Nobili, torna, ancora una volta, con forza, sul tema della tutela del made in Italy. Lo fa con un intervento molto deciso pubblicato, la settimana scorsa, su “Libero Mercato” (l’inserto economico del quotidiano “Libero”).
Politica. «Il punto di partenza ovvero l’inizio della rovina - dice Luciano Barbera - è stato quando, pochi anni fa, alcuni illustri Soloni ci spiegavano che la filosofia vincente era quella della testa in Italia e della manodopera all’estero. Oggi, raccogliamo i frutti avvelenati di quella stagione. Le mie idee sulla definizione del “made in Italy” per tutto il manifatturiero italiano, e cioè che un prodotto manifatturiero di qualsiasi tipo dovrebbe citare obbligatoriamente la dicitura “made in Italy” solo se integralmente prodotto in Italia, mi hanno valso il titolo di integralista ottuso e osteggiato da quanti furbescamente realizzano il loro prodotto quasi totalmente all’estero. Solo se si legifererà, nelle opportune sedi, urgentemente per la difesa del vero made in Italy (così come già dal 1930 esiste il made in Usa) e si promuoveranno nel mondo solo ed esclusivamente i veri prodotti italiani ci sarà nuovamente lavoro per i disoccupati».
G.O.

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