Aziendee, salta la deducibilità Imu al 50%

Aziendee, salta la deducibilità Imu al 50%
Pubblicato:
Aggiornato:

Niente deducibilità Imu al 50% per imprese e professionisti. La misura, che aveva acceso più di una speranza, viene rimandata alle prossime settimane facendo leva su emendamenti al decreto emanato mercoledì dal Governo o sulla legge di Stabilità. A far saltare l’intervento sperato, la rinuncia del Governo al ripristino dell’Irpef (sempre nella misura del 50%) sugli immobili sfitti a disposizione: una rinuncia che implica una perdita secca di gettito pari a 1,6 miliardi per il 2014.

Niente deducibilità Imu al 50% per imprese e pofessionisti. La misura, che aveva acceso più di una speranza, viene rimandata alle prossime settimane facendo leva su emendamenti al decreto emanato mercoledì dal Governo o sulla legge di Stabilità. A far saltare l’intervento sperato, la rinuncia del Governo al ripristino dell’Irpef (sempre nella misura del 50%) sugli immobili sfitti a disposizione: una rinuncia che implica una perdita secca di gettito pari a 1,6 miliardi per il 2014.

Retroattività.Nel disegno originario,  la deducibilità al 50% dell’Imu su capannoni e fabbricati industriali, avrebbe dovuto avere carattere retroattivo: la deducibilità sarebbe decorsa dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2013 e, quindi, per i soggetti con un esercizio coincidente con l’anno solare avrebbe  prodotto i suoi effetti anche sulla rata d’acconto.
Costi.  La deducibilità parziale dell’Imu avrebbe costituito un piccolo passo avanti, anche se si sarebbe restati lontani dall’abolizione dell’imposta sui beni strumentali invocata a gran voce dal mondo produttivo. L’iniquità di un balzello che colpisce i beni che sono usati per produrre ricchezza è stata documentata proprio nei giorni scorsi da uno studio di Confartigianato. A pagare di più nel passaggio da Ici a Imu, secondo i dati di Confartigianato, sono stati gli imprenditori. Infatti, il 50,6% dei Comuni italiani ha aumentato l’aliquota base da applicare agli immobili produttivi, il 47,9% ha mantenuto l’aliquota base del 7,6 per mille e soltanto l’1,6% dei Comuni l’ha ridotta. Risultato? L’aliquota media nazionale applicata agli immobili produttivi è stata pari al 9,4 per mille, a fronte del valore base del 7,6 per mille.
Segnale. Una situazione, insomma, che il mondo imprenditoriale chiedeva da tempo di decomprimere e che l’annunciata deducibilità dell’Imu al 50% pareva parzialmente correggere. «Si sarebbe trattato di un segnale di attenzione al mondo delle aziende, anche se ancora piccolo - commenta il vicepresidente Uib per l’Area Economia d’Impresa, Emanuele Scribanti -.  Del resto l’indeducibilità dell’imposta è qualcosa di assurdo a tutti gli effetti e speriamo in un intervento successivo. Così come continua a restare inaccettabile la indeducibilità dell’Irap che il provvedimento del Governo espressamente ribadisce. Purtroppo, non si vedono ancora segnali forti, soprattutto sul versante del cuneo fiscale sul lavoro e del rilancio della domanda interna: due grandi priorità da cui dipendono le sorti del nostro manifatturiero».
Giovanni Orso

Seguici sui nostri canali