Aziende pronte ad accogliere gli studenti degli istituti tecnici
BIELLA - “Bi-Fuel” s’accende, finalmente. E non è partenza dappoco, dal momento che il progetto di collaborazione tra scuola e lavoro ideato dal Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale Biellese, non ha uno ma - come recita il nome - ben due carburanti.
Il progetto, rivolto e accolto con grande favore dagli istituti tecnici della città, l’Iis “Quintino Sella” e l’Iis “Eugenio Bona”, è stato presentato ufficialmente ai 45 ragazzi delle due scuole che avranno la possibilità di partecipare all’iniziativa, unica nel suo genere, almeno nel Biellese.
L’idea. «Tutto è cominciato da una riflessione. Come Gruppo Giovani Imprenditori, ci siamo guardati dentro e abbiamo pensato al futuro del nostro territorio e alle necessità delle sue aziende», ha spiegato il presidente, Riccardo Stefani.
«Portare i ragazzi a vivere l'azienda, facendo loro conoscere i diversi cicli produttivi e i vari settori manifatturieri, fino a farli investire sul loro futuro, è l'obiettivo che ci ha spinti a lavorare insieme negli ultimi mesi per dare vita a un'iniziativa nuova, concreta, che potesse essere un'esperienza coinvolgente e utile».
Progetto zero. La collaborazione coinvolgerà, dal prossimo anno scolastico, gli studenti oggi appartenenti a due classi terze. Consentendo ai ragazzi di sperimentare sul campo materie approfondite in aula. Si tratta della 3° C del “Bona”, che segue gli indirizzi amministrazione, finanza e marketing e sistemi informatici aziendali e la 3° Tam, Tessile, abbigliamento e moda, dell’Iti “Q. Sella”.
Starà a loro inaugurare e alimentare ciò che i giovani imprenditori dell’Uib considerano un possibile bacino di talenti: «I ragazzi sceglieranno un tipo di prodotto che dovranno realizzare in tutte le fasi della lavorazione: ideazione, progettazione, produzione, marketing e vendita. E potranno toccare con mano le diverse lavorazioni della manifattura tessile, ma anche scoprire altri processi legati ai settori più disparati: design, meccanica, comunicazione, packaging, macchinari industriali», spiegano Mattia Gerardi e Ludovico Maggia del Gruppo Giovani.
In vetrina. Un’esperienza che porterà a un prodotto finito, creato con l’apporto di tutti i soggetti impegnati con “Bi-Fuel”. Quattro le soluzioni previste: una polo t-shirt, un accessorio di abbigliamento, un complemento d’arredo e un articolo per animali. Il prodotto più venduto tra questi e la capacità di lavorare in team porteranno ai più motivati un premio, e in tutta probabilità un’opportunità lavorativa.
Aggancio flessibile al mondo delle aziende locali che gli istituti tecnici, rappresentati da Raffaella Miori e Gianluca Spagnolo, accolgono di buon grado, per offrire agli studenti sbocchi per restare nel nostro territorio. Ed esempi a cui credere. Francesco Ferraris, già in azienda a 24 anni: «Quello del Distretto è un grande passato, ma è dal presente, da oggi, che dobbiamo ripartire».
G.B.
BIELLA - “Bi-Fuel” s’accende, finalmente. E non è partenza dappoco, dal momento che il progetto di collaborazione tra scuola e lavoro ideato dal Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale Biellese, non ha uno ma - come recita il nome - ben due carburanti.
Il progetto, rivolto e accolto con grande favore dagli istituti tecnici della città, l’Iis “Quintino Sella” e l’Iis “Eugenio Bona”, è stato presentato ufficialmente ai 45 ragazzi delle due scuole che avranno la possibilità di partecipare all’iniziativa, unica nel suo genere, almeno nel Biellese.
L’idea. «Tutto è cominciato da una riflessione. Come Gruppo Giovani Imprenditori, ci siamo guardati dentro e abbiamo pensato al futuro del nostro territorio e alle necessità delle sue aziende», ha spiegato il presidente, Riccardo Stefani.
«Portare i ragazzi a vivere l'azienda, facendo loro conoscere i diversi cicli produttivi e i vari settori manifatturieri, fino a farli investire sul loro futuro, è l'obiettivo che ci ha spinti a lavorare insieme negli ultimi mesi per dare vita a un'iniziativa nuova, concreta, che potesse essere un'esperienza coinvolgente e utile».
Progetto zero. La collaborazione coinvolgerà, dal prossimo anno scolastico, gli studenti oggi appartenenti a due classi terze. Consentendo ai ragazzi di sperimentare sul campo materie approfondite in aula. Si tratta della 3° C del “Bona”, che segue gli indirizzi amministrazione, finanza e marketing e sistemi informatici aziendali e la 3° Tam, Tessile, abbigliamento e moda, dell’Iti “Q. Sella”.
Starà a loro inaugurare e alimentare ciò che i giovani imprenditori dell’Uib considerano un possibile bacino di talenti: «I ragazzi sceglieranno un tipo di prodotto che dovranno realizzare in tutte le fasi della lavorazione: ideazione, progettazione, produzione, marketing e vendita. E potranno toccare con mano le diverse lavorazioni della manifattura tessile, ma anche scoprire altri processi legati ai settori più disparati: design, meccanica, comunicazione, packaging, macchinari industriali», spiegano Mattia Gerardi e Ludovico Maggia del Gruppo Giovani.
In vetrina. Un’esperienza che porterà a un prodotto finito, creato con l’apporto di tutti i soggetti impegnati con “Bi-Fuel”. Quattro le soluzioni previste: una polo t-shirt, un accessorio di abbigliamento, un complemento d’arredo e un articolo per animali. Il prodotto più venduto tra questi e la capacità di lavorare in team porteranno ai più motivati un premio, e in tutta probabilità un’opportunità lavorativa.
Aggancio flessibile al mondo delle aziende locali che gli istituti tecnici, rappresentati da Raffaella Miori e Gianluca Spagnolo, accolgono di buon grado, per offrire agli studenti sbocchi per restare nel nostro territorio. Ed esempi a cui credere. Francesco Ferraris, già in azienda a 24 anni: «Quello del Distretto è un grande passato, ma è dal presente, da oggi, che dobbiamo ripartire».
G.B.