Artigianato: una ripresa ma con indignazione
(21 OTT) «Siamo anche noi degli indignati: certo più educati di quelli che hanno dato spettacolo a Roma e senza nessun impulso alla violenza. Ma il settore artigiano, va detto, soffre dellabbandono della politica nazionale e anche di quella locale. Nonostante tutto, dobbiamo sforzarci di guardare al bicchiere mezzo pieno». Gianfranco De Martini, presidente della Camera di Commercio di Biella, ha scelto parole pacate ma ferme, martedì mattina in conclusione della conferenza stampa di presentazione dellindagine congiunturale sullartigianato biellese. «Siamo anche noi degli indignati: certo più educati di quelli che hanno dato spettacolo a Roma e senza nessun impulso alla violenza. Ma il settore artigiano, va detto, soffre dellabbandono della politica nazionale e anche di quella locale. Nonostante tutto, dobbiamo sforzarci di guardare al bicchiere mezzo pieno».
Gianfranco De Martini, presidente della Camera di Commercio di Biella, ha scelto parole pacate ma ferme, martedì mattina in conclusione della conferenza stampa di presentazione dellindagine congiunturale sullartigianato biellese, per sottolineare il disagio di un settore che, nel primo semestre dellanno, ha incassato segnali di miglioramento sul fronte della produzione e delloccupazione ma che non è riuscito ancora ad arginare lemorragia di imprese che dura ormai da nove semestri.
Lindagine. Lindagine, condotta dallUfficio Studi di Camera di Commercio in collaborazione con Confartigianato Biella e Cna Biella, mette infatti in luce come il tasso di crescita delle imprese artigiane biellesi, nel primo semestre dellanno, sia negativo (-1%): la peggior performance tra le province piemontesi, con andamento peraltro diversificato nei vari comparti. Ad una diminuzione di imprese artigiane nellindustria (-1,7%) e nelle costruzioni (-1,5%), fa invece riscontro un aumento del 4,6% nelle attività di servizi di alloggio e ristorazione.
La produzione. A dare sostanza alla congiuntura artigiana locale dei primi mesi 2011, soprattutto i valori relativi a produzione e occupazione. Nel saldo complessivo prevalgono le imprese artigiane che segnalano un aumento di produzione (59%) rispetto a quelle che segnalano invece una diminuzione (41%). Una dinamica positiva che si perpetua anche nelle previsioni per il secondo semestre, seppur con un lieve ridimensionamento e con frenata nel tessile e nei trasporti: un 54% di imprese prevede la produzione in aumento, contro un 46% che la prevede in diminuzione.
Occupazione. Lartigianato biellese esce da un primo semestre 2011 caratterizzato da stabilità occupazionale (l82% del campione): uno scenario che si riflette anche sul secondo periodo dellanno dove solo il 6% delle imprese artigiane prevede un aumento occupazionale ed un 4% una diminuzione. Da segnalare, infine, una situazione finanziaria in cui il 72% delle imprese dichiara un aumento del costi di produzione mentre solo il 40% di esse riesce a trasferire tali aumenti sul prezzo dei prodotti.
Pagamenti. Interessante, nel primo semestre 2011 rispetto allo stesso periodo 2010, anche la dinamica dei tempi di pagamento, con i pagamenti a 30 giorni che passano dal precedente 10% al 13%, quelli a 180 giorni dal 2% al 5% mentre quelli a 90 giorni restano stabili al 30%. Per i cosiddetti pagamenti a vista, si passa invece dal 17% al 19%. Cala, infine dopo due semestri, il numero degli insoluti.
Giovanni Orso
Biella 19 pttobre 2011