Artigianato biellese: nel 2015, stimato nuovo calo di imprese

Artigianato biellese: nel 2015, stimato nuovo calo di imprese
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«Calano ancora per effetto della crisi le imprese artigiane biellesi: nel primo semestre 2015, le imprese locali del settore artigiano dovrebbero infatti passare dalle attuali 5.808 a 5791. Il dato è certamente fonte di preoccupazione, ma quello che può consolare è il fatto che l’emorragia sta rallentando». Cristiano Gatti, presidente di Confartigianato Biella, usa queste parole per commentare le elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte.

Parole che si fanno però più amare quando Gatti guarda alle inevitabili implicazioni occupazionali che tale riduzione di imprese determinerà. «L’emergenza lavoro continua - dice infatti il presidente dell’associazione artigiana di via Galimberti -. Un dato mi pare significativo a tal proposito ed è quello concernente il ricorso alla cassa in deroga durante l’anno appena concluso: nel Biellese, i lavoratori di imprese artigiane coinvolti da tali procedure sono stati il 43,9% del totale ossia circa la metà». Aspettative. Insomma, i dati contenuti nel tradizionale compendio di fine anno, curato dall’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Piemonte, restituiscono una fotografia del comparto artigiano a tinte scure, un comparto sul quale non sono ancora presenti gli effetti dei segnali di ripresa che pervengono dagli Stati Uniti. «A livello regionale - dice ancora Gatti - qualche lieve miglioramento si manifesta nel credito dove, secondo gli ultimi dati disponibili al giugno 2014, pur mantenendosi una flessione generalizzata nella concessione dei prestiti (-1,4%% in Piemonte su base tendenziale), essa è più contenuta rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In questo caso, Biella registra una contrazione superiore alla media regionale: -1,7%. Consola il fatto che il risultato è certo migliore del -5,1% fatto registrare da Novara, ma è anche il caso di sottolineare che la vicina Vercelli ha realizzato un risultato positivo pari a +3,3%. Quest’ultimo dato, con il più contenuto +0,7% fatto registrare da Torino, segna per la prima volta una modesta crescita e conforta le aspettative per un miglioramento, soprattutto in ragione dei numerosi appuntamenti che attendono il Piemonte nel 2015, Expo in primis».

Giovanni Orso

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